Direttorio per l'istruzione catechistica del popolo cristiano |
16 La Chiesa continua a seminare il Vangelo di Gesù nel grande campo di Dio.
I cristiani, inseriti nei più vari contesti sociali, guardano al mondo con gli occhi stessi con cui Gesù contemplava la società del suo tempo.
Il discepolo di Gesù Cristo, infatti, partecipa dal di dentro a « le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi »,12 guarda alla storia umana, partecipa a essa, non solo con la ragione, ma anche con la fede.
Alla luce di questa, il mondo appare, a un tempo, « creato e conservato dall'amore del Creatore, posto certamente sotto la schiavitù del peccato, ma liberato dal Cristo crocifisso e risorto con la sconfitta del Maligno… ».13
Il cristiano sa che a ogni realtà ed evento umano soggiacciono allo stesso tempo:
– l'azione creatrice di Dio, che comunica a ogni essere la sua bontà;
– la forza che deriva dal peccato, il quale limita e intorpidisce l'uomo;
– il dinamismo che scaturisce dalla Pasqua di Cristo, quale germe di rinnovamento che conferisce al credente la speranza di un « compimento »14 definitivo.
Uno sguardo al mondo, che prescindesse da uno di questi tre aspetti, non sarebbe autenticamente cristiano.
È importante, perciò, che la catechesi sappia iniziare i catecumeni e i catechizzandi ad una lettura teologica dei problemi moderni.15
Indice |
12 | Gaudium et Spes 1 |
13 | Gaudium et Spes 2 |
14 | Gaudium et Spes 2 |
15 | Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis 35 |