Concilio di Trento

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Sessione XII ( 10 settembre 1551 )

Decreto di proroga della sessione

Il sacrosanto concilio ecumenico e generale Tridentino, legittimamente riunito nello Spirito Santo, sotto la presidenza dello stesso legato e degli stessi nunzi della sede apostolica, che nella passata ultima sessione aveva decretato che la seguente presente sessione avrebbe dovuto tenersi oggi per procedere ad ulteriori argomenti, per l'assenza dell'illustre nazione Germanica ( il cui caso è principalmente in discussione ) e per lo scarso numero degli altri padri ha differito, finora, di procedere.

Ora esso, mentre si rallegra nel Signore per la venuta dei venerabili fratelli in Cristo e figli suoi: gli arcivescovi di Magonza e di Treviri, elettori del sacro romano impero, e di moltissimi vescovi di quella e di altre province, avvenuta in questo stesso giorno, e rende degne grazie a Dio onnipotente, e spera che moltissimi altri prelati, sia della stessa Germania che di altre nazioni, mossi dalla considerazione del proprio dovere e da questo esempio, possano presto venire, indice la futura sessione per il quarantesimo giorno, ossia per l'11 di ottobre prossimo venturo.

E proseguendo il concilio dal punto in cui si trovava, stabilisce e dispone che, essendo stato definito nelle sessioni passate quanto riguarda i sette sacramenti della nuova legge in genere, e il battesimo e la confermazione in particolare, si debba discutere e trattare del sacramento della santissima eucaristia, ed anche - per quanto riguarda la riforma - delle altre cose, che riguardano una più facile e più comoda residenza dei prelati.

Ammonisce anche ed esorta tutti i padri, perché frattanto, secondo l'esempio del nostro signore Gesù Cristo ( per quanto, naturalmente, lo permetterà la fragilità umana ), attendano ai digiuni e all'orazione, perché finalmente Dio ( che sia benedetto nei secoli! ), placato, si degni ricondurre i cuori alla conoscenza della sua vera fede, all'unità della santa madre chiesa e alla norma del retto vivere.

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