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Torino, 8 Novembre 1918
Viva Gesù e Maria SS.ma.
Al Sig. Avv. Cav. Giuseppe Natta
Anima cara nel Signore
Ricevo la tua carissima: Non può immaginarsi quanto ne sono stato contento e saperli tutti bene.
Il più importante e che mi sta a cuore è sapere che hanno ricordato il caro Nino con una messa in suffragio di Lui.
Quando sono nella mia cella sento a me vicino l'anima bella del caro Ninuccio.
Ah! al Cuor di Dio è bella l'anima innocente e casta.
Com'è bello amare Iddio e farselo tutto per noi!
Com'è contento Gesù di vedersi amato, benedetto e adorato dagli uomini!
Sono stato nella sempre diletta chiesa di San Dalmazzo, sebbene avessi un po' fretta,
ma tuttavia trovai un po' di tempo per portarmi ai piedi del mio diletto Gesù Crocifisso:
non ero ancora arrivato ai suoi piedi ( che ) mi ricordai di nuovo di quel mio sempre caro Nino,
( e ) del detto tanto caro sebbene fosse di dolce rimprovero.
Oh! sì benediciamo ogni momento della vita; ( che ) il Signore ci faccia incontrare anime fatte secondo il cuore di Gesù,
cioè come il mio Nino; pensare che io ogni sera nell'incontro del sorriso di Dio,
con gaudio poggio sopra il costato di Gesù Crocifisso; ove ( in ) un giorno bellissimo ( durante ) la mia infermità
vidi il caro Nino, baciare ancor lui cristianamente e con molta fede;
le sacre piaghe del mio Gesù, che tengo quasi come nascosto, aperto solo a quelle anime di mia conoscenza,
di molta fede, e che tanto bene hanno saputo invogliarsi del santo amor di Dio.
Io credo ( che ) se fosse ancora tra noi quell'anima santa sentirebbe spavento ( nel ) vedere il mondo
con tanto indiferentismo delle cose di Dio, della nostra SS. Religione, dire spropositi bestemmie contro Iddio
e Maria SS. da gettarli con dolore nel fango;
Pensare ( che ) gli angeli, spiriti nobilissimi, si prostrano col capo a terra al pronunciare il nome di Dio SS.mo.
Oh! non so come si andrà a finire: stiano certi che se il mondo continua di questo passo,
con pena dirò che è cosa ancora lunga e dolorosa.
Si è troppo lontani dal bene e troppo lontano e pingui ( ingolfati nel peccato ).
A Torino non si può camminare.
Povero me, domando a me stesso dove andiamo?
C'è proprio da rimanere impensieriti.
Il Signore per molta sua misericordia sospende lentamente i flagelli,
per quelle poche anime che, in grazia sua, gli fanno corona supplicando di ritardare nuovi flagelli.
Questa sera, Domenica consacrata alla Natività di Maria SS.ma venne alle ore 6 un graziosissimo giovane ingegnere,
tenente dell'Aviazione, io spiavo tutti i suoi motti per vedere se era veramente buono:
ascoltavo ( nel ) interno del mio cuore i motti benevoli di Gesù per quest'anima,
intanto gli parlai del caro Nino affinché lo imitasse; presto farà ritorno, così ha promesso.
Amo che tutta la sua cara famiglia faccia un buon corredo di buona salute mentre sono in campagna;
prima quella dell'anima ( e ) questo non fa bisogno di dirlo; Chi ha Gesù nel cuore è il più ricco del mondo;
ma anche quella del corpo; ( che ) se Gesù ci dà salute corporale e si ha più voglia di pregare.
Tante belle cose alla Sig.ra Itala e alla buona damigella Modestina.
Si ricordino di questo povero frate che ho tanta voglia di farmi santo, ma mi occorre grazie di Dio
e la carità dei miei conoscenti Benefattori di preghiera.
Al mio carissimo Signor Commendatore cosa debbo dire?
Aspetto il suo dolce ritorno per sentire tante cose.
Scenda sul suo bel capo e sopra la sua casa le più dolci e soavi benedizioni del Signore
e su tutta la carissima famiglia le più belle consolazioni celesti.
Tante cose al caro P. Pastorino.
Suo nel Signore F. Leopoldo Maria
[ -Originale- ]
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