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Gesù nella sua ineffabile bontà e carità si manifesta,
e ci guida da padre amorosissimo per condurre i figli suoi diletti al bene, alla salvezza sempiterna.
Sono le ore 10 di mattina, il pio signor ingegnere Cav. Dematteis ieri,
2 giugno, mercoledì venne a vedermi e mi disse:
"Fra Leopoldo, venga anche lei alle ore 2,30 dai Fratelli, teniamo un'adunanza per trattare della Casa di Carità Arti
e Mestieri". Gli risposi: "Povero me! e cosa mai vuole che io faccia?! non sono capace e non capisco nulla!".
Ebbi dal mio buon Padre Guardiano (Padre Vittorio Delaurenti) il permesso;
quindi accettai l'invito e alle ore 2,30 non mi feci aspettare;
là radunati c'erano i cari Fratelli, signori Direttore Fr. Isidoro di Maria e il professor Teodoreto;
il Signor Commendatore Ingegnere Sella e l'Ingegnere De Matteis.
Per dire il vero, sono proprio stato oltremodo contento d'essermi trovato anch'io,
perché quello che non ho saputo far io,
l' ha fatto il SS.mo Nostro Signore: si è deciso d'incominciare, per i primi giorni d'ottobre.
Sia benedetto Gesù e con Lui la sua divina Madre, Patrona e Direttrice dell'Opera.
Ritorno e faccio a tempo ad assistere ai sacri vespri e a servire la benedizione solenne: alle ore 5,30 tutto è finito.
Alle ore 6, mi porto al santuario per ringraziare il santissimo Gesù in Sacramento,
ma nel santuario c'erano divoti che pregavano.
Gesù disse: "Mettiti sul gradino e recita il santo Rosario; così l' hai già fatto per questa sera
e poi verrai più tardi che devo dirti qualche cosa".
Così feci: alle ore 7,30 mi porto di nuovo al santuario tutto chiuso e in silenzio;
Gesù disse: "Ecco, è proprio così che voglio e per dirti il vero, mi trovavo anch'io in mezzo all'adunanza".
3 giugno 1920, giorno del Corpus Domini, già sopra segnato.
Oh che bella giornata d'oro scelta per un'opera tanto grande e tanto cristiana! tutto per la gloria di Dio:
venga presto, o Signore, il tuo Regno santissimo a innaffiare questa povera terra di peccati,
a ridonarla alla più soavi virtù tue ineffabili, perché vogliamo vivere solo per Te,
o mio Gesù, nostro santissimo Iddio.
Nella medesima sera la Gran Madre di Dio disse: "Anch'io voglio essere la Direttrice".
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