Diario dei colloqui con Fra Leopoldo |
Ieri sera fui da Fra Leopoldo.
Il buon francescano mi accolse con la solita benevolenza ripetendo: "L'aspettavo sa, l'aspettavo".
Si parlò subito dell'ingiustizia umana, della disonestà, del male che aumenta ed alle mie parole, alle mie insistenze sulla correzione e come mai il Signore li sopporti, egli, sempre con carità grandissima, mi diceva che il male è enorme, che il mondo peggiora nonostante i continui avvisi del Signore.
Mi ricorda le parole della Vergine, quando, alle sue insistenti preghiere per la pace, gli aveva detto che si poteva concedere, ma che allora occorreva la sferza e la sferza è questa epidemia che uccide milioni di persone e che purtroppo non è ancora finita.
Difatti Fra Leopoldo, quando ancora infieriva la guerra, mi aveva detto questa rivelazione, come ho scritto in un altro colloquio e mi ripeteva che sarà un castigo peggiore della guerra.
Egli che parla dei detti del Signore con una sicurezza comunicativa, ha piena fiducia nel miglioramento della società con la preghiera del Santo Crocifisso, che porta all'Eucarestia e con il libro che uscirà dopo la sua morte, dove sono segnate tutte le rivelazioni di Nostro Signore, il quale, mi dice, ama anche i peccatori in modo straordinario e li aspetta sin dopo la morte.
Mi dice come il Signore gli abbia detto più d'una volta che i Sacerdoti si uniscano ai signori per il bene del popolo, altrimenti avrebbero subito ( e questo lo ha intuito ) le furie.
Alla mia domanda se il Signore si è rivelato in questi ultimi giorni, egli mi ripete che da un periodo, come gli aveva predetto, è silenzioso e soltanto gli parla se si tratta della Pia Unione o di qualche altra cosa.
Mi dice che invece prima non aveva tempo di scrivere che il Signore parlava appena si metteva in adorazione.
I detti furono ricevuti e scritti sempre rimanendo in ginocchio.
Mi ripete la bontà del Prof. Teodoreto, il quale è il beniamino del Signore, perché ha scelto proprio lui per tutto l'andamento della pia divozione e la correzione agli errori di ortografia di Fra Leopoldo.
Mi esorta di andare dal Professore per leggere queste meraviglie che faranno tanto bene al mondo e mi dice che è per me un privilegio graditissimo, perché dice che il Prof. Teodoreto li legge come libri Santi.
E dice sempre che tutto questo è tutta opera del Signore, perché, come mi ripeteva nell'ultimo colloquio di crederlo e ripeterlo a tutti egli è un povero minchione e tutto è opera del Signore.
Per dimostrarmi l'infinita bontà del Signore mi dice che proprio in questi giorni, pregando, il Signore gli ha chiesto: "Leopoldo, sei contento di me?".
Fra Leopoldo esprime tutto questo con una semplicità straordinaria.
Egli è conscio della grande grazia del Signore, ma riferisce questo come cosa naturale, aggiungendo sempre che egli non merita un privilegio tale.
Mi dice questo, ma non mi dà la risposta data a Gesù.
Mi fa notare la profondità di questa domanda e mi dice che vi sarebbe da scrivere un volume.
Un Dio che chiede ad una creatura se è contenta di Lui!
Fra Leopoldo dice che nel suo quaderno ha notato il detto ed ha fatto seguire, di suo, delle considerazioni per gli Zelatori e Ascritti alla Pia Unione.
Si parla poi della grazia del Signore e racconto a Fra Leopoldo che anch'io devo essergli gratissimo.
Cito diversi fatti, che ascolta con attenzione, della mia vita ed egli allora mi dice che qualcuno lo ha consigliato a consigliarmi di scrivere cenni sulla mia vita.
Io sorrido e sorride anch'egli.
Ho trascritto questo punto per essere fedele a quanto è stato detto, non per orgoglio.
Fra Leopoldo mi accompagna pregandomi di ritornare domani e mi congeda con il solito: "Sia lodato Gesù Cristo".
Dimenticavo di un suo preavviso per la lettura delle rivelazioni.
Mi conferma che indubbiamente è il diavolo che intralcia questo momento, ma di non preoccuparmi perché il Signore lo permetteva, quindi un giorno o l'altro sarebbe avvenuto.
Mi ricorda che prima dei detti del Signore precedono dei cenni sulla sua vita, e poi seguono le rivelazioni ed i fatti straordinari successigli.
É spiacente che non potrò leggerli tutti, perché il lavoro di copiatura è da poco cominciato e le rivelazioni ed i suoi scritti sono molti.
Ad ogni modo per ora leggerò quanto è pronto.
Fra Leopoldo dimostra quasi urgenza di questa mia lettura perché è certo ne trarrò molto vantaggio.
Io gli ricordo che delle visite fatte a lui ne tengo sempre una relazione, la quale serve anche al sig. Ammiraglio.
Fra Leopoldo parla volentieri del sig. Ammiraglio e mi dice che sono anime belle, amate dal Signore.
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