Diario dei colloqui con Fra Leopoldo |
Oggi alle 14 per bontà del mio caro amico Cambiaghi che si sacrifica per me, per concedermi di queste gioie, fui a visitare il Prof. Teodoreto in via S. Massimo.
Il Fratello, dopo avermi ricevuto con molta cordialità, mi invitò di fare con lui una visita al Santissimo nella loro Cappella.
Poi passeggiammo lungo il corridoio, avendo diverse cose a parlare.
Sollecitai la preghiera al Crocefisso in inglese per il sig. Ammiraglio: chiesi informazione sulla scuola di religione, sul funzionamento degli oratori festivi e ci si dilungò su questo desiderando avere un'idea precisa.
Lo scopo della visita era pure di usufruire del privilegio concessomi da Fra Leopoldo per leggere le rivelazioni di Nostro Signore al Santo Francescano, ma prima si incominciò a parlare della Regola dell'ordine dei Fratelli delle Scuole Cristiane, la quale mi espose con sì chiarezza e padronanza da averla impressa meglio di averla letta.
Non la trascrivo perché ne avrò una copia, dico soltanto che lo scopo è l'educazione cristiana dei fanciulli e della gioventù e che ormai i Fratelli sono in tutto il mondo e ascendono a più di 15.000.
Non mi è possibile enumerare le bellezze di quest'ordine, che vive di sacrificio e di soddisfazioni.
E quantunque la regola imponga di alzarsi alle 4,30 del mattino, il lavoro e le occupazioni sono così ben distribuite che non un minuto rimane libero sino alla sera alle 21.
Il Prof. Teodoreto si comprende che è entusiasta di appartenere a quest'ordine, pur tuttavia leggendo sul suo viso e nel suo sorriso di compiacenza, non altera di un tono la voce ed il suo dire è sempre sereno, calmo, serio, dignitoso.
Quando egli mi dice che al mattino dopo la Messa ai bambini, si entra in classe e gli scolari, ancora con la cara impressione avuta, ascoltano per dieci minuti la parola del Maestro che parla su una verità di fede ( Comunione - Crocifisso, ecc. ) e si vede che penetra in quelle anime l'idea del Signore e vi lavora, i suoi occhi hanno un lampeggiamento di vera soddisfazione e senza enfasi, ma con vera dignità di uomo del Signore, si compiace del bene che i Fratelli fanno a gloria di Dio.
Così pure fa risaltare il grande beneficio che ogni mezz'ora, cioè al suono dell'orologio, un bambino ripete:
" Ricordiamoci che siamo alla Santa presenza di Dio ".
Segue una giaculatoria e si continua a lavorare.
Ai bambini viene rinnovata l'idea del Signore, al Maestro fa riflettere ciò che deve fare e offrire a Gesù il suo lavoro.
Così nel meriggio, dalle 15,30 alle 16,30, vi è catechismo e generalmente i Maestri intrattengono gli scolari sopra un fatto, un racconto della Sacra Scrittura o del Vangelo, di modo che il bambino esca con un ultimo buon pensiero che lo faccia riflettere e avendolo interessato lo spinga a raccontare in casa e fuori.
Non cito altre cose che sono davvero ammirabili, quali lo studio di perfezionamento di ciascun Fratello di una data materia, lo studio della religione continuo e l'ottimo sistema di patentarsi nella materia scelta, per poi nel caso riuscire atto per gli studi superiori.
Non trascrivo altro perché avrò in una prossima visita in settimana altre spiegazioni e poi la regola.
Entra in questo momento a chiedere del Professore un Sacerdote Sacramentino.
Il Fratello Teodoreto è spiacente non potermi condurre sopra per la lettura, ma mi prega di ritornare.
Mi dice che è espressa volontà del Signore che nell'Ordine non vi siano Sacerdoti, per ragioni giuste, perché il Sacerdote è sempre più alto in dignità e allora non vi sarebbe più uguaglianza nel lavoro e la scelta per questi sarebbe difficile.
E poi anche non si potrebbe attendere alle mansioni di Sacerdote ed a quelle di educatore.
La S. Comunione giornaliera non è imposta dalla Regola ma tutti i Fratelli vi si accostano.
Prima di congedarmi si mostra lietissimo della mia visita e davvero delle domande gliene ho fatte e intuendo nel mio interesse per la regola che si trattasse di me, mi dice di pregare e di insistere presso Fra Leopoldo perché spesso il Signore in casi simili risponde a Fra Leopoldo con parole sicure, nette e precise.
Mi stringe con deferenza e bontà la mano e mi ripete di ritornare.
Sono le ore 16.00.
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