Una storia a due: Gesù Crocifisso e Fra Leopoldo |
Questo messaggio di Gesù Crocifisso, questo "fiore" dell'Unione del Crocifisso che nasce dal suo Cuore, appare tanto più grande e più attuale se si pensa al momento storico in cui è avvenuto.
"Nei primi anni del XX secolo, gli Europei glorificavano la violenza e alcuni gruppi tra loro, in ultima analisi, affermavano la necessità di un cambiamento radicale …
Una visione d'insieme dell'Europa negli anni tra il 1900 e il 1914 mostra innanzitutto che il continente era alla testa di una rivoluzione scientifica, tecnologica e industriale, mossa da un'energia pressoché illimitata che stava trasformando tutto; la violenza era endemica sul piano del conflitto sociale, economico, politico, di classe, etnico e nazionale; l'Europa aveva concentrato le sue energie in una dirompente e vertiginosa corsa alle armi, a un livello che il mondo non aveva mai conosciuto prima" ( Aleksandr Solgenitsin , 1918-viv. ).
Consapevole di questa tragica situazione, Edward Grey, ministro degli esteri britannico, il 3 agosto 1914, disse: "Le luci si stanno spegnendo in tutta l'Europa. Dubito che le vedremo accendersi di nuovo nel corso della nostra vita".
E Winston Churchill, negli stessi giorni: "Ogni cosa tende alla catastrofe e al collasso, come se un'ondata di follia avesse colpito la mente del mondo cristiano".
Violenza, volontà di potenza, l'uomo come super-uomo, rivoluzione, armamenti, cambiamento totale di tutto, erano dovuti alle più folli ideologie diffusesi alla fine dell'Ottocento ed ormai giunte a dare i loro frutti di morte: illuminismo sotto tutte le forme, per cui non più Dio, ma l'uomo è dio all'uomo, social-comunismo, laicismo positivista, super-omismo nietschiano, in fondo ateismo radicale: "Dio non c'è o, se c'è, non ci interessa".
"Non vogliamo che Cristo regni su di noi. Solo l'uomo regni".
Di lì verranno la prima guerra mondiale, la disgregazione dell'Europa, la rivoluzione comunista in Russia, poi il nazismo, la seconda guerra mondiale, lo sfacelo di un mondo …
Proprio nel tempo in cui fra Leopoldo diffonde l'adorazione al Crocifisso, è vero che "le luci si stanno spegnendo" e che sta dilagando "un'ondata di follia".
Il piccolo frate di "S. Tommaso", pur non essendo uomo di studi, ne è singolarmente consapevole.
È Gesù che lo istruisce e lo coinvolge nella sua opera di redenzione del mondo, di quel mondo spento, buio e folle.
Il 14 febbraio 1914, Gesù gli dice: "Noterai le scempiaggini e l'incredulità dei cuori torbidi e il loro accecamento nelle cose di Dio; spiegano beffardamente le cose sante di Dio: chi dice che io sia stato un gran filosofo, chi dubita della mia esistenza, e altre fiabe ancora: poveri figli! Io sono Dio vivo e vero".
Questo richiamo è ancora una volta rivolto ai modernisti, alla nuova interpretazione del Cattolicesimo, che lo svuota dal di dentro con la negazione dell'Uomo-Dio.
Così i pastori e i fedeli, chiamati ad essere luce del mondo e sale della terra, saranno lampada spenta e sale insipido e non avranno più la capacità di irradiare e di santificare gli uomini.
E il male - le tenebre, il vizio, la violenza, l'errore e il peccato - dilagherà senza più argini.
Gesù si lamenta: "Leopoldo, non ne posso più. Bisogna che mandi il flagello" ( 21 feb. 1914 ).
"Tu non lo sai, ma sono montagne di peccati che vanno alla deriva" ( 22 feb. 1914 ).
Leopoldo gli risponde: "Mio Dio, Gesù Crocifisso, abbi pietà di me e di tutto il mondo: salva anime, salva anime, mio Signore e mio Dio" ( 22 feb. 1914 ).
"O mio bel Gesù, chiama le anime alla luce, avvicinale alla tua Chiesa santa, avvicinale al tuo amabilissimo cuore e con il nome santo tuo rinfrancale e salvale ( 3 maggio 1914 ).
Il linguaggio di Gesù si fa ancora più chiaro: "Sappi che parte della Cristianità non adempie i suoi doveri, e le altre parti tutte sono le sette, che mi hanno volto le spalle" ( 11 maggio 1914 ).
Così, il fraticello è lucido di idee: c'è come una congiura, tra i cristiani che rinnegano Cristo e le sette ( e la massoneria! ), che lo combatte e scatena e diffonde i peggiori errori.
Tuttavia, non ci sarà da temere. Gesù prende a dire: "Questa Croce benedetta è la figura della mia redenzione, ma mi vedrai nella gloria del cielo per il servizio che tu mi fai" ( 22 maggio 1914 ).
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