Dialogo della Divina Provvidenza |
- Molto è piacevole a me il desiderio di volere portare ogni pena e fadiga infino a la morte in salute de l'anime.
Quanto piú sostiene, piú dimostra che m'ami; amandomi, piú cognosce della mia veritá; e quanto piú cognosce, piú sente pena e dolore intollerabile de l'offesa mia.
Tu dimandavi di sostenere e di punire e' difecti altrui sopra di te; e tu non t'avedevi che tu dimandavi amore, lume e cognoscimento della veritá.
Perché giá ti dixi che quanto era maggiore l'amore, tanto cresce il dolore e la pena.
A cui cresce amore, cresce dolore.
Adunque Io vi dico che voi dimandiate, e egli vi sará dato.
Io non denegarò a chi mi dimanderá in veritá.
Pensa che egli è tanto unito l'amore della divina caritá, che è ne l'anima, con la perfecta pazienzia, che non si può partire l'una che non si parta l'altra.
E però debba l'anima, come elegge d'amare me, cosí elegga di portare per me pene in qualunque modo, e di qualunque cosa Io le concedo.
La pazienzia non si pruova se non nelle pene, e la pazienzia è unita con la caritá, come decto è.
Adunque portate virilmente, altrimenti non sareste né dimostrareste d'essere sposi della mia veritá e figliuoli fedeli, né che voi fuste gustatori del mio onore né della salute de l'anime.
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