Dialogo della Divina Provvidenza |
- Hotti decto che sonno esciti fuore.
El quale è il segno che so' levati da la imperfeczione e gionti a la perfeczione.
Apre l'occhio de l'intellecto e miragli córrire per lo ponte della doctrina di Cristo crocifixo, el quale fu regola e via e doctrina vostra.
Dinanzi a l'occhio de l'intellecto loro essi non si pongono altro che Cristo crocifixo; non si pongono me, Padre, sí come fa colui che sta ne l'amore imperfecto, el quale non vuole sostenere pena.
E perché in me non può cadere pena, vuole seguitare solo el dilecto che truova in me, e però dico che séguita me: non me, ma el dilecto che truova in me.
Non fanno cosí costoro; ma, come ebbri e affocati d'amore, hanno congregati e saliti tre scaloni generali, e' quali ti figurai nelle tre potenzie de l'anima, e i tre scaloni actuali che actualmente ti figurai nel Corpo di Cristo crocifixo, unigenito mio Figliuolo.
Salito e' piei, co' piei de l'affecto de l'anima, gionse al costato, dove trovò il secreto del cuore; e cognobbe il baptesmo de l'acqua ( el quale ha virtú nel Sangue ) dove l'anima trovò la grazia nel sancto baptesmo, disposto el vasello de l'anima a ricevere la grazia unita e impastata nel Sangue.
Dove cognobbe questa dignitá di vedersi unita e impastata nel sangue de l'Agnello, ricevendo el sancto baptesmo in virtú del Sangue?
Nel costato, dove cognobbe il fuoco della divina caritá.
E cosí manifestoe, se bene ti ricorda, la mia Veritá, essendo dimandato da te, quando dicevi:
- Doh! dolce ed immaculato Agnello, tu eri morto quando el costato ti fu aperto, perché volesti essere percosso e partito el cuore?
- Ed egli rispose, se ben ti ricorda, che assai cagioni ci aveva; ma alcuna principale te ne dirò.
- Perché il desiderio mio verso l'umana generazione era infinito, e l'operazione actuale di sostenere pena e tormenti era finita: e per la cosa finita non potevo mostrare tanto amore quanto piú amavo, perché l'amore mio era infinito.
E però volsi che vedeste il secreto del cuore, mostrandovelo aperto, acciò che vedeste che piú amavo che mostrare non vi potevo per la pena finita.
Gictando sangue e acqua, vi mostrai el sancto baptesmo de l'acqua, el quale riceveste in virtú del Sangue: e però versava sangue e acqua.
E anco mostravo el baptesmo del Sangue in due modi: l'uno è in coloro che sonno baptezzati nel sangue loro sparto per me; il quale ha virtú per lo sangue mio, non potendo essi avere il sancto baptesmo.
Alcuni altri si baptezzano nel fuoco, desiderando el baptesmo con affecto d'amore e non poterlo avere: e non è baptesmo di fuoco senza Sangue, però che 'l Sangue è intriso e impastato col fuoco della divina caritá, perché per amore fu sparto.
In un altro modo riceve l'anima questo baptesmo del Sangue, parlando per figura.
E questo providde la divina caritá, perché, cognoscendo la infermitá e fragilitá de l'uomo, per la quale fragilitá offendendo ( non che egli sia costrecto da fragilitá né da altro a commectere la colpa, se egli non vuole; ma, come fragile, cade in colpa di peccato mortale, per la quale colpa perde la grazia che trasse nel sancto baptesmo in virtú del Sangue ), e però fu bisogno che la divina caritá prove desse a lassare il continuo baptesmo del Sangue, el quale si riceve con la contrizione del cuore e con la sancta confessione, confessando, quando può, a' ministri miei, che tengono la chiave del Sangue.
El quale Sangue gitta, ne l'absoluzione, sopra la faccia de l'anima.
E non potendo avere la confessione, basta la contrizione del cuore.
Alora la mano della mia clemenzia vi dona el fructo di questo prezioso sangue; ma, potendo avere la confessione, voglio che l'abbiate; e chi la potrá avere e non la vorrá, sará privato del fructo del Sangue.
È vero che ne l'ultima extremitá, volendola e non potendola avere, anco el riceverá.
Ma non sia alcuno sí macto che si voglia però con questa speranza conducersi ad aconciare i facti suoi ne l'ultima extremitá della morte, perché non è sicuro che, per la sua obstinazione, Io con la divina mia giustizia non dicesse:
- Tu non ti ricordasti di me nella vita, nel tempo che tu potesti: Io non mi ricordarò di te nella morte.
- Sí che neuno debba pigliare lo indugio; e se pure per lo difecto suo l'ha preso, non debba lassare infino a l'ultimo di baptezzarsi per speranza nel Sangue.
Sí che vedi che questo baptesmo è continuo, dove l'anima si debba baptezzare infino a l'ultimo, per lo modo decto.
In questo baptesmo cognosci che l'operazione mia ( cioè de la pena della croce ) fu finita; ma el fructo della pena, che avete ricevuto per me, è infinito.
Questo è in virtú della natura divina infinita, unita con la natura umana finita, la quale natura umana sostenne pena in me.
Verbo, vestito della vostra umanitá.
Ma perché è intrisa e impastata l'una natura con l'altra, trasse a sé, la Deitá etterna, la pena ch'Io sostenni con tanto fuoco d'amore.
E però si può chiamare infinita questa operazione; non che infinita sia la pena, né l'actuale del corpo né la pena del desiderio che Io avevo di compire la vostra redempzione, però che ella terminò e finí in croce quando l'anima si partí dal corpo.
Ma el fructo, che escí della pena e desiderio della vostra salute, è infinito: e però el ricevete infinitamente.
Però che, se egli non fusse stato infinito, non sarebbe restituita tucta l'umana generazione, né ' passati né i presenti né gli avenire.
Neanco l'uomo che offende, doppo l'offesa, non si potrebbe rilevare, se questo baptesmo del Sangue non vi fusse dato infinito, cioè che 'l fructo del Sangue fusse infinito.
Questo vi manifestai ne l'apritura del lato mio, dove truovi el segreto del cuore: mostrando che Io v'amo piú che mostrare non posso con questa pena finita.
Mòstrotelo infinito.
Con che? col baptesmo del Sangue, unito col fuoco della mia caritá, che per amore fu sparto; e nel baptesmo generale ( dato a' cristiani e a chiunque il vuole ricèvare ) de l'acqua unita col Sangue e col fuoco, dove l'anima s'inpasta nel sangue mio.
E per mostrarvelo volsi che del costato escisse sangue e acqua.
Ora ho risposto a quello che tu mi dimandavi.
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