1 - Il rapporto con Dio è fondamentale
coinvolge tutti gli altri rapporti
È un rapporto non dipendente e perciò di donazione totale da parte di Dio
È un rapporto che fa essere:
su questo rapporto si fonda l'esistenza dell'uomo
senza di esso la vita non può avere origine
"Tutto fu fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste."
"In lui era la vita ... " - Gv 1,3-4
senza di esso la vita non può essere conservata
"Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano." - Gv 15,6
È un rapporto che dà all'uomo la capacità di svilupparsi
perché possa perfezionarsi
"Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra, soggiogatela e dominate ... " - Gen 1,28
e quindi, in qualche modo, "essere" di più
"prendo dove non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato ... " - Lc 19,22
Mt 25,11-27: parabola dei talenti
Lc 19,11-27: parabola delle mine
Mt 13,1-23: parabola del seminatore
Mc 4,26-29: parabola del seme
Mc 4,30-32: parabola del grano di senapa
È un rapporto che finalizza e perciò dà un nome alla creatura
"Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza." - Gen 1,26
Soltanto su di esso, l'uomo può realizzare in modo vitale, secondo il piano di Dio, senza possibilità di equivoci il suo rapporto con ogni altra realtà ( Dio e le realtà creaturali ), ossia il suo rapporto di corrispondenza.
È la risposta libera dell'uomo
che accetta l'azione vitale di Dio
che gli permette di essere a sua volta vitale
È il rapporto con la stessa origine della vita
è l'accettazione di Dio e della vita dono di Dio
"Siate fecondi e moltiplicatevi riempite la terra, soggiogatela e dominate ..." - Gen 1,28
Nel rapporto diretto dell'uomo con Dio sta il fondamento del
rapporto dell'uomo con se stesso
rapporto dell'uomo con gli altri uomini
rapporto dell'uomo con tutta la realtà creaturale
Nel rapporto con tutta la realtà creaturale
l'uomo ritrova il suo bisogno di rapporto con il Creatore
perché scopre il suo bisogno di relazionarsi per comprendere se stesso, per svilupparsi in modo equilibrato
perché sperimenta, anche fisicamente il suo essere relativo, bisognoso di stabilire rapporti con le cose, bisognoso delle cose per sopravvivere
l'uomo ritrova quindi, per questo rapporto un mezzo che gli permette:
di conoscere meglio se stesso per stabilire il suo rapporto di corrispondenza con Dio.