9 - Relazioni della Chiesa pellegrinante con la Chiesa celeste
La considerazione della vita di coloro che hanno seguito fedelmente Cristo ci offre un motivo in più per sentirci spinti a cercare la città futura ( Eb 13,14; Eb 11,10 )
e insieme ci è insegnata la via sicurissima per la quale, tra le mutevoli cose del mondo, potremo arrivare alla perfetta unione con Cristo, cioè alla santità,
secondo lo stato e la condizione propria di ciascuno ( Eb 13,7; Eb 11,3-40; Sir 44-50; Lumen gentium 50 2a )
Nella loro vita e in loro, Dio ci manifesta la sua presenza e il suo volto
Nella vita di quelli che, sebbene partecipi della nostra natura umana, sono tuttavia più perfettamente trasformati nell'immagine di Cristo.
Dio manifesta vividamente agli uomini la sua presenza e il suo volto.
In loro è egli stesso che ci parla e ci mostra il segno del suo regno, verso il quale, avendo davanti a noi "un così gran nugolo di testimoni" ( Eb 12,1 )
e una tale affermazione della verità del Vangelo, siamo potentemente attirati ( Lumen gentium 50 2b )
Si consolida l'unione di tutta la Chiesa
Però non veneriamo la memoria dei santi solo a titolo di esempio, ma più ancora perché l'unione di tutta la Chiesa nello Spirito sia consolidata dall'esercizio della fraterna carità. ( Ef 4,1-6; Lumen gentium 50 3a )
Si consolida e si realizza l'unione con Cristo
Poiché come la cristiana comunione tra coloro che sono in cammino ci porta più vicino a Cristo così la comunione con i santi ci unisce a Cristo dal quale, come dalla fonte e dal suo capo, promana tutta la grazia e tutta la vita dello stesso popolo di Dio ( Gv 4,14; Gv 7,37-38; Col 1,18-20; Lumen gentium 50 3b )
Nella Sacra Scrittura e nella celebrazione del sacrifico eucaristico si attua la nostra unione con la Chiesa celeste.
La nostra unione con la Chiesa celeste si attua in maniera nobilissima quando:
specialmente nella Sacra Liturgia, nella quale la virtù dello Spirito Santo agisce su di noi mediante i segni sacramentali, in comune esultanza cantiamo le lodi della divina maestà, e tutti, di ogni tribù e lingua, di ogni popolo e nazione, riscattati col sangue di Cristo e radunati in un'unica Chiesa con un unico canto di lode glorifichiamo Dio uno e trino.
Perciò quando celebriamo il sacrificio eucaristico ci uniamo in sommo grado al culto della Chiesa celeste ( Ap 4,8ss.; Ap 5,11ss.; Ap 21,1ss. )
comunichiamo con essa e venerando la memoria soprattutto della gloriosa sempre Vergine Maria, ma anche del beato Giuseppe e dei beati apostoli e martiri e di tutti i santi.
Cf. Canone della Messa nel messale romano - preghiera Eucaristica 1 - Lumen gentium 50 4 )
Art 2 - Titolari: Gesù Crocifisso e Maria Immacolate;
Art 6 - Protettori e modelli
Testo della Preghiera Eucaristica I o Canone Romano