Berdjaev
NikolajFilosofo e teologo russo ( Kiev, 1874 - Clarmat, Parigi, 1948 ). Studiò a Kiev e Hecidelberg. Divenne un protagonista del "Rinascimento" russo, insegnò all'università di Mosca. Esiliato dal regime sovietico nel 1922, nel 1925 si stabilì a Parigi, dove pubblicò la rivista "Put" ( La Via ) e le sue opere principali. Il suo pensiero conobbe un'evoluzione dal socialismo marxista all'esistenzialismo mistico. Si propose di mediare tra la filosofia occidentale del tempo, il cui metodo divide e contrappone, e la fede mistica, che tenta l'unificazione. Ne seguì la linea degli slavofili che rifiutavano tutto ciò che è occidentale perché troppo razionale, ma, rimanendo nella sua cultura, spiegò che la filosofia delle "cose" rischia di "cosificare" la persona. Ribadì l'importanza della persona in quanto soggetto e come tale libera. Perciò al centro della filosofia di Berdjace sta l'idea di libertà creatrice dell'uomo, che lo chiama a collaborare all'opera divina di redenzione e implica la responsabilità per il destino del creato. In Cristo la creazione e la storia acquistano senso perché in lui metafisico e storico si identificano. Opere fondamentali; Problemi dell'idealismo ( 1902 ); Sub speme aetemitatis ( 1907 ); La filosofia della libertà ( 1911 ); Il senso della creazione ( 1916 ); Il senso della storia ( 1923 ); La concezione di Dostoevskij ( 1924 ); Cinque meditazioni sull'esistenza ( 1936 ); Saggio di metafisica escatologica ( 1946 ); Schiavitù e libertà dell'uomo ( 1946 ). |