Filemone

Lettera a Filemone

Scritto apostolico del Nuovo Testamento, di s. Paolo.

Pregevole anche dal punto di vista letterario, è molto breve: solo 25 versetti.

Il contenuto è sufficientemente lineare.

Uno schiavo di Filemone, Onesimo, è fuggito dal suo padrone forse a causa di qualche sgarbo ( v 18 ).

Incontrato Paolo, è da questi convertito ( v 10 ), ma l'apostolo, fedele alla legge romana, lo rimanda al suo padrone, l'unico che possa disporne.

Filemone dovrà accogliere Onesimo "non più però come schiavo, ma molto di più che schiavo, come un fratello carissimo" ( v 16 ).

La vera questione, dunque, non è la schiavitù di Onesimo, ma la libertà di Filemone chiamato a vivere un rapporto completamente diverso con colui che, un tempo suo schiavo, e ora divenuto un fratello nel Signore.

Paolo, che quando scrive questa lettera è ormai vecchio e si trova in carcere a motivo di Cristo Gesù ( v 9 ), non contesta la schiavitù in quanto tale, ma lascia intendere che il comune riferimento a Cristo fa saltare ogni rapporto interpersonale che non sia fondato sulla fraternità e sulla dignità di ciascuno.

Il più probabile luogo di redazione della lettera è Roma, agli inizi degli anni 60.