Tillich

Paul ...

Teologo e filosofo tedesco-americano ( Starzeddel, Brandeburgo 1886 - Chicago 1965 ).

Insegnò teologia sistematica a Berlino, Marburgo, Dresda, Lipsia e Francoforte.

Nel 1933 fu il primo professore universitario non ebreo che il regime nazista privò della cattedra per la sua militanza nel movimento del socialismo religioso ( Principio protestante e situazione proletaria, saggio del 1931; La decisione socialista, 1933 ).

Emigrò negli Stati Uniti e insegnò a New York, Harvard e Chicago.

Insieme a Karl Barth ( la cui teologia è diversissima, quasi antitetica, a quella di Tillich ) e a Dietrich Bonhoeffer costituisce la triade dei maggiori teologi protestanti del XX sec.

Di confessione luterana, volle abbinare nella sua riflessione "principio protestante" energicamente affermato e "sostanza cattolica".

Fu un teologo di frontiera, un pensatore "sul confine", da lui considerato il luogo più fecondo per la conoscenza.

Fu uno dei grandi apologeti della fede cristiana nel nostro secolo.

Valorizzò la religione in tutte le sue forme, comprese quelle laicizzate della cultura moderna ( Teologia della cultura, 1959 ), come anelito, sovente rimosso o semplicemente perduto, verso la dimensione profonda dell'esistenza, o verso l' "incondizionato" o il "fine ultimo" ( Ultimate Concern ).

Tra il fondo nascosto dell'essere e le sue mille forme visibili ci sono correlazioni che possono essere individuate e segnalate da simboli.

In Cristo, simbolo e realtà coincidono.

In lui appare il "nuovo essere", riconciliato con il suo fondamento.

Di Dio si può parlare solo per metafore ( Teologia sistematica, 3 voll. ), che Egli trascende: God beyond God ( Dio aldilà di Dio. )