Tobia
Libro di ...Libro storico della Bibbia; è un libro deuterocanonico non accettato nel canone ( v. ) dalla Bibbia ebraica e dai protestanti. Si tratta di un racconto popolare redatto tra il 200 e il 180 a.C., nel quale l'autore narra le vicende di una famiglia ebraica deportata a Ninive in Assiria nel VII-VIII sec. a.C. per rivolgersi ai suoi fratelli ebrei che vivono lontano dalla propria terra e offrire loro un ritratto del credente ebreo al cuore di un mondo pagano. Tobi, un pio ebreo deportato in Assiria, è colpito dalla cecità; anche una giovane donna ebrea sta soffrendo nella città di Ecbatana, nella Media, ingiustamente accusata di aver ucciso i suoi sette mariti. Dio ascolta il gemito dei suoi figli e invia l'angelo Raffaele ( il cui nome significa "Dio ha guarito" ) a guarire i due giusti provati dalla sofferenza. Sotto le apparenze di un giovane ebreo Raffaele accompagna il figlio di Tobi, Tobia, che deve recarsi in Media a ritirare del denaro per conto del padre. Il cammino che Tobia percorre, accompagnato e custodito dall'angelo, diventa immagine del cammino della vita in questo mondo. L'angelo Raffaele protegge Tobia, gli da in moglie Sarà, lo riconduce a Ninive e, dopo avergli mostrato in che modo curare il padre dalla cecità, rivela la propria identità. La lode di Dio che attraversa tutto il racconto si esprime nella preghiera finale di Tobi ( cap. 13 ). Il libro ripropone la tradizionale dottrina della retribuzione: Dio ricompensa già su questa terra il giusto che vive la tribolazione con spirito di fede, una fede che si manifesta nella lode di Dio in ogni tempo e nella premurosa sollecitudine per i fratelli, nella solidarietà con chi è nel dolore. |
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Magistero |
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È « la storia di un suocero e di una nuora, una storia che ci fa riflettere ». « In queste due persone - prendiamo Tobi e Sara, suocero e nuora - ci sono momenti brutti, momenti belli, come in tutta la vita » ha spiegato il Pontefice. È un fatto, ha affermato il Pontefice, che « la nostra vita cammina fra i momenti brutti e i momenti deboli, ma sempre c'è il Signore lì ». |
Meditazione Francesco 9-6-2017 |