Francescani

Ordine religioso mendicante fondato da Francesco d'Assisi.

Alle sue origini sta il piccolo gruppo che, all'incirca dal 1208, si raccolse attorno al santo, per condividerne la povertà e la scelta spirituale.

Dal 1897 le principali famiglie francescane sono riunite nell'Orde Fratrum Minorum, Ordine dei Frati Minori ( OFM ).

Restano però distinti i conventuali, i cappuccini e il Terzo Ordine Regolare, oltre al ramo femminile francescano delle clarisse.

Il riconoscimento ecclesiale e le prime tensioni interne

La forma vitae ( norma di vita ) francescana venne approvata oralmente da papa Innocenze III nel 1210.

Da lì si sviluppò un processo che distingueva progressivamente la fraternitas laicale avviata da Francesco dall'ampia serie di contemporanei cenacoli e gruppetti di analogo fervore evangelico radicale e di spiritualità pauperistica, egualitaria e popolare.

Il nesso tra intuizione originaria e sua istituzionalizzazione fu però per gli eredi di Francesco particolarmente problematico.

Si giunse non senza fatica alla codificazione della cosiddetta Regula bullata, ispirata dalla tradizione degli ordini regolari, che venne confermata da Onorio III nel 1223.

Già in quel momento, con la collaborazione di Chiara ( v. ), era stato avviato un gruppo femminile francescano ( le "clarisse", 1212 ) e il "terz'ordine" di laici sposati ( 1221 ).

Varie migliaia di membri costituivano l'ordine già alla morte del fondatore, ma proprio la sua scomparsa innescò una spaccatura destinata a durare a lungo ( 1230-60 ) tra il gruppo degli "spirituali" ( tra cui Angelo Clareno, Ubertino da Casale, Pietro di Giovanni degli Ulivi ), che rivendicavano un rispetto rigoroso della regola della povertà e della pratica della predicazione itinerante senza appoggi mondani, e i "conventuali", che si organizzavano in modelli di vita ereditati dalla tradizione monastica e inclinavano ad accettare possessi materiali per sostenere i conventi.

Questa controversia fu composta dal superiore generale dell'ordine Bonaventura da Bagnoregio, ma subito dopo nacque un altro contrasto sulla diffusione delle opere dell'abate Gioacchino da Fiore: egli agognava la nuova epoca di una "Chiesa dello spirito", e questa venne identificata da molti nei francescani stessi.

Nonostante le difficoltà interne l'ordine fiorì rapidamente ed ebbe un notevole ruolo nel rinnovare la Chiesa a contatto con le masse popolari nella tormentata situazione della fine del Medioevo.

L'impegno culturale

Nel sec. XIII si sviluppò una vocazione allo studio con la creazione di nuclei francescani presso le migliori università dell'epoca; uno dei vertici di questa attività dell'ordine fu l'opera filosofica di Bonaventura da Bagnoregio ( 1221-74 ), che ripropose la tradizione platonico-agostiniana anche alla luce delle linee spirituali del francescanesimo.

Oltre alla netta distinzione fede-ragione propria di G. Duns Scoto ( v. ), nella scuola filosofica francescana si registrò anche il nominalismo dell'inglese Guglielmo di Occam ( v. ).

Nel sec. XIV il francescanesimo dette vita a opere artistiche notevolissime, quali la basilica di S. Francesco e la chiesa di S. Chiara ad Assisi, con la tipica pittura didascalica che è un vertice indubbio dell'arte trecentesca ( cicli di Giotto ).

La riforma interna

La definitiva separazione dei cosiddetti "fraticelli", scomunicati nel 1323 a causa della loro accesa polemica contro la "Chiesa carnale", non impedì a un filone di "osservanti" di preservare il carisma francescano in modo originale ( tra loro, Bernardino da Siena ).

I conventuali seguirono invece una linea diversa, finché Leone X nel 1517 definì la divisione dell'ordine in due rami ( bolla Ite et vos in vineam ).

La ripresa del carisma originale francescano fu anche al centro del nuovo movimento dei cappuccini ( v. ), avviato nel sec. XVI da Matteo da Bascio e riconosciuto da Clemente VII nel 1528: essi furono il ramo francescano più impegnato nella lotta alla Riforma protestante e crearono molte istituzioni nei paesi di lingua tedesca.

L'apostolato in epoca moderna

Il forte impegno missionario francescano, particolarmente in America Latina e Asia, si sviluppò soprattutto nel '500 e nel '600, ma si spinse fino all'800: si pensi all'attività del cappuccino Guglielmo Massaia nell'Africa orientale sotto influenza italiana.

Tra '700 e '800 i francescani furono però colpiti dalle molte soppressioni e abolizioni di conventi operate dalle autorità civili.

Solo dopo il 1880 ci fu una graduale ripresa, aiutata dalla riorganizzazione di Leone XIII nel 1897, che raggruppò diverse famiglie nell'Ordine dei Frati Minori.

Nel '900 i francescani hanno continuato a sviluppare il proprio carisma di testimonianza semplice e gioiosa della fede e di impegno nella carità, dando uomini anche al mondo della cultura ( si ricordi un organizzatore del calibro di padre A. Gemelli, fondatore dell'Università Cattolica ).

Recente è lo sviluppo di un filone di attenzione ecumenica, pacifista e anche ecologista, che ha nelle istituzioni francescane di Assisi un forte centro propulsore.

I francescani sono tuttora l'ordine religioso più numeroso: nel 1991 erano circa 23 000 i religiosi minori e conventuali ( a cui aggiungere 11000 cappuccini ), mentre i terziari - raccolti nell'ordine francescano secolare - si avvicinavano a 1400 000 persone.

v. Francesco d'Assisi