Regole di buona creanza e di cortesia cristiana

Il portamento e l'atteggiamento del corpo

16 Ciò che più contribuisce a farvi acquistare un'aria distinta e a farvi considerare per la vostra riservatezza una persona saggia e irreprensibile, è il controllo del proprio corpo, atteggiandolo come prescrivono la natura o le usanze sociali.

17 A questo fine bisogna evitare numerosi difetti nell'atteggiare il proprio corpo.

Il primo è l'affettazione e l'impaccio, che irrigidiscono la persona, cosa contraria alle regole della buona educazione e della semplicità.

18 Bisogna inoltre guardarsi da una certa negligenza che è manifestazione di trascuratezza e di indolenza nel comportamento ed espone alle critiche, perché è indice di animo grossolano, oltre che di basso livello di condizione sociale e di educazione.

Bisogna essere altresì particolarmente attenti a non dimostrare leggerezza nel comportamento, segno di animo frivolo.

Coloro che hanno un animo leggero e sbadato, se vogliono evitare questo difetto o correggersene, debbono fare attenzione a non muovere alcuna parte del corpo con disattenzione, ma di esercitare molto autocontrollo.

Coloro poi che sono di temperamento impulsivo e precipitoso, debbono stare attenti ad agire sempre con pacatezza, riflettendo prima di fare qualsiasi cosa, tenendo la propria persona il più possibile tranquilla e sotto controllo.

19 Quantunque non si debba mostrare nulla di ricercato nell'atteggiamento esteriore, bisogna tuttavia saper controllare i movimenti e padroneggiare tutto il corpo.

Ai fanciulli bisogna insegnarlo con molta cura, in modo particolare quando i genitori hanno trascurato di farlo nell'infanzia.

Bisogna insistere fino a quando non si siano abituati e li abbiano resi spontanei e naturali.

20 Nel portamento di una persona bisogna che ci sia sempre qualcosa di solenne e perfino di maestoso.

Bisogna evitare pose arroganti e altere, perché sono molto antipatiche agli altri.

Quello che deve motivare tale solennità deve dipendere unicamente dal controllo e dalla saggezza che un cristiano deve far apparire nel suo modo di agire.

21 Poiché il cristiano ha nobili origini in quanto appartiene a Cristo ed è figlio di Dio, l'Essere supremo, non deve avere né far apparire nulla di volgare nel suo comportamento esteriore.

Deve conservare sempre un alone di nobiltà e di grandezza che lo rapporta alla potenza e alla maestà divina, al cui servizio agisce e da cui dipende come essere, e che non deriva certo dalla sopravvalutazione di se stesso e dalla propria preferenza rispetto agli altri.

Il cristiano infatti, regolandosi secondo la legge del Vangelo, deve onorare e rispettare tutti gli altri, riconoscendoli come figli di Dio e fratelli in Gesù Cristo, e poiché si considera peccatore, deve per questo umiliarsi continuamente e collocarsi al di sotto degli altri.

22 Quando si è in piedi bisogna tenere il busto eretto, senza pendere da un lato o dall'altro e senza curvarsi in avanti come un vecchio che non ce la fa più a sostenersi.

È riprovevole ergersi con affettazione, appoggiarsi ad una parete o a qualche altro sostegno, fare contorsioni e stiracchiarsi in modo scomposto.

23 Quando si è seduti non bisogna allungarsi mollemente, né appoggiarsi rigidamente al dorsale della sedia.

Non è corretto sedersi troppo in basso o troppo in alto, a meno che non possa farsi altrimenti ed in tal caso è meglio essere seduti più in alto che in basso.

Quando però si è con altri, soprattutto con le donne, bisogna sempre dare loro le sedie più basse perché più comode.

24 Né il freddo né alcun'altra indisposizione possono permetterci di assumere posizioni sconvenienti.

È contrario alla buona educazione fare apparire con il proprio atteggiamento che si è a disagio, eccetto che non si possa fare altrimenti.

È da considerarsi espressione di insofferenza e di eccessiva sensibilità non riuscire a sopportare nulla senza manifestarlo esteriormente.

Indice