Commento alla prima lettera di s. Giovanni

Cristo è nei nostri cuori

1 - Tocchiamo Cristo col cuore

Figlioli, questa è davvero l'ultima ora ( 1 Gv 2,18 ).

Qui si rivolge ai fanciulli perché, essendo vicina l'ultima ora, si affrettino a crescere.

L'età del nostro corpo non dipende dalla nostra volontà.

Nessuno cresce nel corpo in conseguenza di un suo atto di volontà; allo stesso modo nessuno viene alla vita per effetto di un suo atto di volontà: dove invece la nascita dipende dalla volontà, da questa dipende anche la crescita.

Ora nessuno nasce dall'acqua e dallo Spirito Santo, senza un suo atto di volontà.

Perciò egli in questa vita cresce, se vuole, e parimenti, se vuole, decresce.

Crescere significa progredire, decrescere significa regredire.

Chi è conscio di aver avuto una nascita, si lasci chiamare fanciullo e infante, si attacchi con avidità alle poppe materne e subito crescerà.

La Chiesa è una madre ed i suoi due Testamenti che formano le Scritture sono le mammelle.

Da qui si attinga il latte dei misteri che sono avvenuti nel tempo per la nostra salvezza eterna; così ciascuno di noi, nutrito e corroborato, potrà giungere a mangiare quel cibo di cui è scritto: "In principio era il Verbo ed il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio" ( Gv 1,1 ).

Cristo si è abbassato a divenire il nostro latte ed ancora lui stesso, che pure è uguale al Padre, è diventato nostro cibo.

Ti nutre col latte affinché possa giungere anche a saziarti col pane.

Toccare infatti Cristo spiritualmente col cuore, significa credere che egli è uguale al Padre.

2 Per questa ragione proibiva a Maria di toccarlo e le diceva: "Non mi toccare, poiché ancora non sono salito al Padre" ( Gv 20,17 ).

Che significano queste parole? Come mai si fece toccare dai discepoli e volle poi evitare il contatto con Maria?

Non si tratta della stessa persona che disse al discepolo dubbioso: "Metti qui le tue dita e tocca le mie cicatrici" ( Gv 20,27 )?

A quel tempo era forse già asceso al Padre? Perché dunque trattiene Maria e le dice: "Non toccarmi, non sono ancora asceso al Padre"?

Dovremo forse dire che egli non ebbe timore di farsi toccare dagli uomini, mentre temette di farsi toccare dalle donne?

Ma il suo contatto rende puro ogni corpo! Perché avrebbe dovuto temere di farsi toccare da quelli ai quali volle manifestarsi per primo?

La sua risurrezione non fu forse rivelata agli uomini da alcune donne, cosicché il serpente venisse sconfitto dalla sua stessa tattica adoperata in modo opposto?

Il serpente trasmise il suo messaggio di morte al primo uomo servendosi di una donna, ed è appunto per mezzo di una donna che fu annunciata agli uomini la vita.

Perché dunque il Signore risorto non volle essere toccato? Per quest'unica ragione: voleva far capire che occorreva ormai toccarlo attraverso un contatto spirituale.

Questo contatto appartiene soltanto al cuore puro.

Tocca con cuore mondo il Cristo chi lo riconosce uguale al Padre.

Chi ancora non riconosce la divinità di Cristo, si arresta alla sua carne e non raggiunge la sua divinità.

Non è un gran ché arrivare a toccarlo come lo toccarono i persecutori che lo crocifissero.

È invece importante comprendere il Verbo, Dio presso Dio fin dal principio, per mezzo del quale tutte le cose sono state fatte; egli voleva essere conosciuto così, quando disse a Filippo: "Da tanto tempo, Filippo, sono con voi e non mi avete conosciuto? Colui che vede me, vede anche il Padre" ( Gv 14,9 ).

3 Affinché nessuno sia pigro nel crescere, fate attenzione alle parole: "Figlioli, questa è davvero l'ultima ora.

Orsù progredite, incominciate a correre, crescete: questa è l'ultima ora.

È un'ora assai lunga, ma è pur sempre l'ultima.

Con queste parole l'apostolo intendeva indicarci gli ultimi tempi, poiché negli ultimi tempi verrà il Signore nostro Gesù Cristo.

Alcuni potrebbero osservare: perché questi sarebbero gli ultimi tempi? Perché questa l'ultima ora?

Prima deve venire l'Anticristo, poi il giorno del giudizio.

Giovanni ha previsto queste obiezioni, e, affinché nessuno si sentisse tranquillo nella persuasione che questa non sia l'ultima ora, perché prima deve venire l'Anticristo, dice: e così come avete udito che verrà l'Anticristo, molti già fin d'ora sono divenuti anticristi ( 1 Gv 2,18 ).

Sarebbe mai possibile che ci siano molti anticristi senza che sia giunta anche l'ultima ora?

4 - Quanti si allontanano dall'unità non appartengono a Cristo

Ma chi sono quelli che l'apostolo chiama anticristi? Lo dice in seguito.

Da questo noi conosciamo che è l'ultima ora. Da che cosa dunque? "Dal fatto che molti sono diventati anticristi".

Essi sono usciti dalle nostre file ( 1 Gv 2,18-19 ).

Eccoli gli anticristi; essi "sono usciti dalle nostre file".

Perciò piangiamo questa perdita. Ma ascolta ciò che ci consola: ma non erano dei nostri.

Tutti gli eretici, tutti gli scismatici sono usciti dalle nostre file," sono usciti cioè dalla Chiesa.

Non ne uscirebbero se fossero dei nostri. Non erano dunque dei nostri già prima di uscire.

Ma se già prima di uscire non erano dei nostri, molti ce ne sono dentro, che pur non essendo ancora usciti, sono anticristi.

Osiamo fare una simile considerazione: perché mai? Perché ciascuno di voi che è dentro la Chiesa, non sia un anticristo.

Giovanni, come ora vedremo, ci descrive e ci indica chi sono gli anticristi.

Ciascuno deve interrogare la propria coscienza e chiedersi se anche lui non sia un anticristo.

Vediamo appunto chi sono gli anticristi. Anticristo in latino significa avversario di Cristo.

Alcuni intendono questo termine nel senso di uno che verrà prima di Cristo, o inversamente colui dopo il quale deve venire il Cristo.

Ma non è questo il vero significato del termine, che non va spiegato in questo modo.

Anticristo è chi si rivela contrario a Cristo. Ma chi dobbiamo intendere come contrario di Cristo?

Ammaestrati da Giovanni voi capite che soltanto gli anticristi possono uscire dalla Chiesa.

Chi non è contrario a Cristo non può in nessun modo uscire dalla Chiesa.

Chi non è contrario a Cristo, si trova unito al suo corpo e viene valutato come un suo membro.

Le membra di un corpo non si mettono in opposizione tra di loro.

Un corpo è integro quando ha in sé tutte le sue membra.

Che dice l'Apostolo circa la concordia delle membra? "Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; se un membro è trattato con onore, tutte le membra gioiscono" ( 1 Cor 12,26 ).

Se per l'onore reso a un membro anche gli altri gioiscono, e per la sofferenza di un membro tutte le membra soffrono, la concordia delle membra non permette che esistano gli anticristi.

Ma ci sono di quelli che si trovano nel corpo di Cristo come gli umori cattivi nei corpi mortali - anche il corpo di Cristo abbisogna di cure di quando in quando, poiché godrà perfetta salute soltanto nel giorno della risurrezione dei morti -, quando il corpo li espelle da sé, allora ne sente sollievo.

Quando i cattivi si allontanano dalla Chiesa, allora questa prova sollievo.

Quando il corpo espelle e rigetta gli umori cattivi, pare che dica: questi umori sono usciti da me, ma non facevano parte del mio essere.

Che significano queste parole? Significano che quegli umori cattivi mi opprimevano mentre erano in me, non già che essi sono stati tagliati via dal mio corpo.

5 - La tentazione prova chi sono gli anticristi

Costoro uscirono dalle nostre file. Ma non rattristiamoci, perché essi "non erano dei nostri".

Che prova ne abbiamo? Se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi ( 1 Gv 2,19 ).

Da qui deduca la vostra Carità che molti, pur non essendo dei nostri, ricevono i sacramenti insieme con noi, come il Battesimo, ed insieme con noi ricevono ciò che solo i fedeli possono ricevere: le benedizioni, l'Eucaristia e tutte le grazie contenute nei sacramenti; anche la comunione dell'altare la ricevono insieme a noi, ma non sono dei nostri.

La prova della tentazione svela che non sono dei nostri.

Quando la tentazione li assale, vengono gettati lontano, come da una folata di vento; essi non erano buon grano.

Sì, tutti costoro saranno spazzati via ( è cosa che spesso dobbiamo ripetere ), quando l'aia del Signore incomincerà ad essere vagliata nel giorno del giudizio finale.

"Essi sono usciti dalle nostre file, ma non erano dei nostri, poiché se fossero stati dei nostri sarebbero rimasti con noi".

Carissimi, volete sapere perché si può dire con tutta certezza che quanti uscirono dalla Chiesa ma poi vi sono ritornati, non sono anticristi, cioè non sono contrari a Cristo?

Ebbene, coloro che non sono anticristi, non possono restare fuori della Chiesa.

È con un atto della sua volontà che ciascuno di noi decide di essere anticristo oppure di restare legato a Cristo.

O siamo uno dei suoi membri o siamo nel novero degli umori cattivi.

Chi diventa migliore fa parte del corpo; chi resta nella sua malizia, è umore cattivo e, quando verrà scacciato, ne sentiranno sollievo coloro che ne erano oppressi.

"Da noi uscirono ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti ancora con noi"; ciò avvenne affinché risultasse chiaro che non tutti erano dei nostri ( 1 Gv 2,19 ).

Ha perciò aggiunto: "affinché risultasse chiaro", perché essi stanno dentro, eppure non sono dei nostri. Non si vedono cioè, ma uscendo si manifestano.

Ma voi avete l'unzione dello Spirito, che vi aiuta a rivelarvi a voi stessi ( 1 Gv 2,20 ).

Questa unzione spirituale è lo stesso Spirito Santo, il cui sacramento consiste nell'unzione visibile.

Giovanni afferma che tutti coloro i quali hanno questa unzione di Cristo, conoscono i cattivi ed i buoni e non c'è bisogno che siano ammaestrati, perché l'unzione stessa li ammaestra.

6 Scrivo a voi, non perché ignoriate la verità ma perché la conoscete, e sapete che nessuna menzogna può venire dalla verità ( 1 Gv 2,21 ).

Eccoci dunque avvertiti in che modo possiamo conoscere l'Anticristo. Chi è Cristo? È la verità.

Lo afferma lui stesso: "Io sono la verità" ( Gv 14,6 ).

"Nessuna menzogna può venire dalla verità" e perciò chiunque mente, non appartiene a Cristo.

Giovanni non dice: c'è una menzogna derivante dalla verità e c'è una menzogna che non deriva dalla verità.

Prestate attenzione a ciò che afferma per non adulare e blandire voi stessi, e non ingannarvi né illudervi: "Nessuna menzogna può venire dalla verità".

Vediamo perciò di comprendere in che modo mentono gli anticristi, dato che non esiste un tipo solo di menzogna.

Chi è il bugiardo se non chi dice che Gesù non è il Cristo? ( 1 Gv 2,22 ).

Il nome di Gesù e quello di Cristo hanno due diversi significati.

Gesù Cristo, nostro Salvatore, è evidentemente una sola persona, tuttavia il suo nome proprio è quello di Gesù, come Elia, Mosè ed Abramo ebbero un loro proprio nome, così il Signore nostro ha un suo nome proprio, Gesù.

Invece il nome di Cristo designa una funzione di carattere sacro.

Come quando di uno si dice che è profeta o che è sacerdote, così Cristo significa l'Unto, colui per mezzo del quale si sarebbe attuata la redenzione di tutto il popolo d'Israele.

Il popolo giudaico attendeva nella speranza la venuta di questo Cristo, ma perché egli venne in umile aspetto, non fu riconosciuto.

Egli era una piccola pietra e per questo essi finirono per inciampare contro di essa e ne rimasero feriti.

Ora la pietra si è ingrandita ed è divenuta un gran monte ( Dn 2,35 ).

Che cosa afferma la Scrittura? "Chiunque inciamperà contro questa pietra, ne sarà sfracellato; essa schiaccerà qualunque persona sopra la quale cadrà" ( Lc 20,18 ).

È necessario esaminare bene queste parole. Il testo dice che chi urterà contro di essa verrà sfracellato, ed aggiunge che sarà schiacciata la persona sulla quale quella pietra cadrà.

Poiché da principio egli venne nella umiltà, gli uomini urtarono contro di lui; poiché verrà nella gloria il giorno del giudizio, su chi egli cadrà, lo schiaccerà.

Ma quando Cristo verrà, non schiaccerà colui che non ha schiacciato al momento della sua venuta.

Chi non si è scontrato con lui, quando si presentò umile, non avrà paura di lui, allorché si presenterà in tutta la sua grandezza.

Avete dunque sentito, fratelli miei; chi non urtò contro di lui, quando si presentò umile, non avrà paura di lui quando si presenterà in tutta la sua grandezza.

Cristo è pietra di inciampo per i malvagi e ogni parola di Cristo ha per essi un sapore amaro.

7 - Saremo suoi eredi, se ci terremo uniti al suo corpo

Udite allora e vedete. Tutti quelli che escono dalla Chiesa e si staccano dalla sua unità, sono senza alcun dubbio anticristi.

Nessuno dubiti, perché ce lo ha indicato Giovanni stesso: "essi uscirono da noi ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, certamente sarebbero rimasti con noi".

Dunque chiunque non resta con noi, ma si allontana, è evidentemente un anticristo.

Ma quale prova abbiamo che è un anticristo? Questa: la sua falsità.

"Chi mai è il bugiardo, se non colui che dice che Gesù non è il Cristo?".

Interroghiamo gli eretici: quale è mai l'eretico che afferma che Gesù è il Cristo?

Faccia attenzione la vostra Carità a questo grande mistero. Considerate che cosa mi ha ispirato nostro Signore, che cosa vorrei farvi comprendere.

Ecco, uscirono dalla nostra Chiesa e sono diventati donatisti.

Interroghiamoli e chiediamo loro se Gesù è il Cristo; subito risponderanno: certo, Gesù è il Cristo.

Se anticristo è colui che dice che Gesù non è il Cristo, né essi possono dire che noi siamo anticristi, né noi possiamo affermare questo di loro, perché entrambi professiamo la medesima verità.

Se dunque essi non dicono di noi che siamo eretici né noi di loro, ne deriva che noi non ci siamo divisi da loro né loro da noi.

Noi però non siamo usciti dai nostri ranghi e restiamo nell'unità; ma se restiamo nell'unità, che ci stanno a fare due altari in questa nostra città?

Perché abbiamo famiglie divise, matrimoni disuniti? che significa avere in comune il letto e non credere allo stesso e identico Cristo?

Per questo ci ammonisce l'apostolo e vuole che abbiamo a confessare la verità.

Una delle due: o essi hanno abbandonato le nostre file o noi abbiamo abbandonato le loro.

L'idea che noi abbiamo abbandonato loro non deve neppure sfiorarci: noi possediamo il testamento dell'eredità del Signore, lo leggiamo ad alta voce e vi troviamo queste parole: "Ti darò le genti come tua eredità ed il tuo regno raggiungerà i confini della terra" ( Sal 2,8 ).

Noi possediamo l'eredità di Cristo, mentre essi non l'hanno.

Essi non hanno aderenti su tutta la faccia della terra, non sono in comunione con tutti gli uomini redenti dal sangue del Signore.

Noi invece possediamo il Signore stesso, risorto da morte, che si offrì ai discepoli dubbiosi perché lo toccassero con le loro mani.

E siccome dubitavano ancora disse loro: "Era necessario che il Cristo soffrisse e risorgesse da morte il terzo giorno e nel suo nome si predicasse la penitenza e la remissione dei peccati".

Dove? In qual modo? A chi? "A tutte le genti, incominciando da Gerusalemme" ( Lc 24,46-47 ).

Siamo certi che l'eredità del Signore è una sola. Chiunque non si trova in comunione con questa eredità, ne è uscito fuori.

8 - Accogliamo Cristo e con le parole e con la vita

Ma non angustiamoci: "Essi uscirono da noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi".

Se dunque uscirono dalle nostre file, sono essi gli anticristi e, perché tali, sono bugiardi e dicono che Gesù non è il Cristo.

Torniamo così al nodo del problema. Interrogali pure tutti, ognuno risponderà che Gesù è il Cristo.

L'Epistola che stiamo esaminando mette qui alle strette la nostra intelligenza, a causa di questo passaggio difficile.

Voi certamente vedete il problema ed è problema che, se non ben capito, turba noi e loro.

O siamo noi gli anticristi o sono loro. Essi ci chiamano anticristi e dicono che ci siamo allontanati da loro; da parte nostra noi diciamo altrettanto di loro.

Ma gli anticristi ci sono indicati chiaramente dall'Epistola stessa.

È anticristo chiunque dice che Gesù non è il Cristo.

Chiediamo allora chi di noi lo nega, e non fermiamoci alle parole ma ai fatti.

Se tutti fossero interrogati, tutti a una sola voce proclamerebbero che Gesù è il Cristo.

Ma tacciano le parole e si interroghi invece la vita.

Se nella Scrittura saremo capaci di scoprire un solo passo in cui è detto che si può negare non solo con la bocca ma anche coi fatti, troveremo allora molti anticristi che professano Cristo con la bocca ma si sono staccati da lui a causa dei loro costumi.

Esiste un tale passo della Scrittura? Ascolta l'apostolo Paolo che parla appunto di costoro e dice: "Essi affermano di conoscere Dio, ma lo negano coi fatti" ( Tt 1,16 ).

Eccoli gli anticristi; chiunque nega Cristo coi fatti, è un anticristo.

Non mi fermo a sentire le sue parole, ma guardo come vive.

Le opere parlano da se stesse e staremo ancora a esaminare le parole?

Esiste forse un uomo malvagio che non ci tenga a parlare bene?

Sentite però che cosa dice il Signore di costoro: "Ipocriti, come potete parlare bene voi che siete cattivi?" ( Mt 12,34 ).

Fate giungere le vostre voci fino alle mie orecchie, ma io leggo nei vostri pensieri: in essi vedo la vostra malizia, mentre fate bella mostra del vostri frutti ingannatori.

So bene da dove posso raccogliere: non colgo fichi dai rovi, non uva dalle spine.

Ogni albero si riconosce dai frutti. Colui che confessa Cristo con la bocca e lo nega coi fatti e un anticristo peggiore degli altri.

Egli è un bugiardo, perché dice diversamente da quel che fa.

9 - Siamo noi gli autori del peccato

Pertanto, fratelli, se dobbiamo interrogare i fatti, non solo scopriamo che ci sono molti anticristi usciti dalle nostre file, ma che altri ce ne sono nascosti e non sono ancora partiti da noi.

Quanti spergiuri, quanti ingannatori, quanti malfattori, quanti che si dedicano alle pratiche magiche, quanti adulteri, ubriaconi, usurai, imbroglioni, quante persone del genere, che neppure conviene nominare, la Chiesa tiene nel suo seno!

Le azioni di questa gente sono contrarie alla dottrina di Cristo, al Verbo di Dio.

Cristo è il Verbo di Dio: tutto quanto è contrario al Verbo di Dio, appartiene all'Anticristo.

L'Anticristo infatti è contrario a Cristo. Volete vedere come costoro resistono apertamente a Cristo?

Avviene a volte che facciano del male e si tenta dapprima di correggerli: essi ancora non osano bestemmiare Cristo ma imprecano contro i suoi ministri, quelli appunto dai quali vengono ripresi.

Se poi spieghi loro che le tue parole non sono altro che le parole di Cristo, fanno di tutto per convincerti che si tratta di parole tue, non delle parole di Cristo.

Ma quando risulta evidente che tu ripeti le parole stesse di Cristo si lanciano contro Cristo e lo accusano.

Vanno ripetendo: Perché ci ha creati quali siamo?

Non è questo il linguaggio che tengono quotidianamente gli uomini che vengono messi davanti alle loro malefatte?

Nella loro perversa volontà essi lanciano accuse contro il loro Creatore.

Ma il Creatore grida loro dal cielo ( è lui infatti che ci ha creati, lui che ci ha redenti ): Chi ho mai creato? Io ho creato l'uomo, non l'avarizia; ho creato l'uomo, non il ladrocinio; l'uomo, non l'adulterio.

Tu sai che le mie opere cantano la mia lode. Era proprio questo l'inno, che usciva dalla bocca dei tre fanciulli e li proteggeva dalle fiamme ( Dn 3,24-90 ).

Le opere del Signore lodano il Signore; il cielo, la terra, il mare, lo lodano; lo loda tutto quanto sta in cielo; lo lodano gli angeli, le stelle, gli astri; tutte le creature viventi nelle acque lo lodano, tutti i volatili, tutti gli animali che si muovono sulla terra, tutti i rettili; tutte queste creature lodano il Signore.

S'è mai udito che l'avarizia lodi il Signore? che dia lode al Signore l'ubriachezza, la lussuria, la frivolezza?

Tutto ciò che nell'universo non dà lode al Signore non è stato fatto dal Signore.

Correggi ciò che hai fatto, affinché si salvi ciò che in te fece il Signore.

Se questo non vuoi farlo, se ami e resti attaccato ai tuoi peccati, tu sei nemico di Cristo.

Non importa che tu sia dentro o fuori la Chiesa, sei un anticristo; dentro o fuori che tu sia, sei paglia.

Perché allora non sei fuori? Perché non hai ancora incontrato il vento.

10 - Esaminiamoci attentamente e purifichiamoci

Ora è tutto chiaro, fratelli miei. Nessuno dica: "Non venero Cristo ma adoro Dio suo Padre".

Chiunque nega il Figlio, non possiede né il Figlio, né il Padre; chi confessa il Figlio, ha il Figlio ed il Padre ( 1 Gv 2,23 ).

Giovanni si rivolge qui a voi, che siete buon grano.

Quelli che un tempo erano paglia ascoltino anche loro, e diventino grano.

Ciascuno esamini la propria coscienza e si converta, se scopre che ama il mondo; diventi un amatore di Cristo, se non vuol essere un anticristo.

Se si dice a qualcuno che è un anticristo, subito questi si adira e pensa che gli sia fatta ingiuria; minaccerà perfino di denunciare l'interlocutore che lo chiama anticristo.

Ma Cristo gli dice: Abbi pazienza, se si tratta di una falsità gioisci insieme con me, perché anch'io sento dire cose false nei miei riguardi dagli anticristi; se si tratta invece di un'accusa vera, rientra in te stesso e se hai timore di udire ciò, temi ancor più di esserlo.

11 - La vita eterna

Rimanga dunque in voi ciò che avete sentito dall'inizio.

Se resterà in voi ciò che avete udito dall'inizio, anche voi resterete nel Figlio e nel Padre.

Questa è la promessa che egli ci ha fatto ( 1 Gv 2,24 ).

Avresti intenzione di chiedere il compenso e ti verrebbe da dire: Ecco, ciò che ho udito fin dall'inizio lo custodisco in me e l'osservo; per conservarmi così sostengo pericoli, fatiche, tentazioni.

Con che frutto? Con che ricompensa? Che cosa mi darà il Signore per il fatto che mi vedo continuamente travagliato dalle tentazioni di questa vita?

Qui non trovo un solo momento di quiete, la condizione mortale mi grava sull'anima ed il corpo che si lascia allettare mi trascina in basso: ma tutto io sopporto, purché resti in me ciò che ho udito dall'inizio e possa così dire al mio Dio: "Per restare fedele alle tue parole, mi sono mantenuto costantemente su strade difficili" ( Sal 17,4 ).

Ma con quale ricompensa? Ascolta e non venir meno.

Se stavi cedendo in mezzo alle prove, fatti coraggio pensando alla ricompensa promessa.

Chi mai, lavorando in una vigna, si scorda di pensare alla paga che dovrà ricevere?

Fa' che si dimentichi della paga, anche le sue mani resteranno inoperose.

Il ricordo della mercede promessa rende perseveranti nel lavoro, persino quando chi t'ha fatto la promessa è un uomo che potrebbe ingannarti.

Con quanto maggiore entusiasmo devi lavorare nel campo di Dio, dato che la promessa della ricompensa proviene dalla Verità stessa, che non può ritirarsi, né morire, né ingannare colui al quale ha promesso?

E che cosa è stato promesso? Vediamo.

Si tratta forse di oro, amatissimo dagli uomini di quaggiù o di argento?

Si tratta di proprietà per le quali gli uomini spendono il loro oro, che pure amano assai?

Si tratta di ridenti campagne, di case confortevoli, di numerosa servitù, di ricchi greggi?

No, non è questa la ricompensa, in vista della quale il Signore ci esorta a resistere nelle prove.

In che cosa consiste allora questa ricompensa? Nella vita eterna.

Avete udito, e per la gioia avete gridato; ciò è avvenuto perché amate quel che avete sentito e quando giungerà anche per voi il riposo della vita eterna, sarete liberati dalle presenti fatiche.

Ecco quel che Dio promette: la vita eterna. Ecco quel che Dio minaccia: il fuoco eterno.

Quali parole dirà a quelli che saranno messi alla sua destra? "Venite, benedetti dal Padre mio, ricevete il regno che vi è stato preparato fin dall'origine del mondo".

E a quelli che saranno alla sua sinistra, che dirà? "Andate al fuoco eterno, che fu preparato per il diavolo e per i suoi angeli" ( Mt 25,34-41 ).

Se ancora non ami il premio, temi almeno il castigo.

12 - Promesse di Dio e promesse del mondo

Ricordate dunque, fratelli miei, che Cristo ci ha promesso la vita eterna.

"Questa è la promessa - dice l'apostolo Giovanni - che ci ha fatto": la Vita eterna.

Vi ho scritto queste cose a proposito di quelli che vi portano fuori strada ( 1 Gv 2,26 ).

Che nessuno vi conduca a perdizione, seducendovi: desiderate invece la promessa della vita eterna.

Che cosa può promettere il mondo? Prometta pure ciò che vuole, la sua promessa è rivolta ad uno che forse domani potrà morire.

E costui, come se ne partirà da questo mondo, per presentarsi a colui che resta in eterno?

Ma qui c'è un prepotente che mi minaccia perché compia il male.

Che cosa ti minaccia: il carcere, le catene, il fuoco, i tormenti? le bestie?

Ti minaccia forse il fuoco eterno? Tu, temi ciò che minaccia l'Onnipotente, ama ciò che l'Onnipotente promette; allora tutto il mondo diventerà per te un nulla, tanto quando promette, come quando minaccia.

"Vi ho scritto queste cose a proposito di coloro che vi portano fuori strada", affinché sappiate che voi avete l'unzione e l'unzione che abbiamo ricevuto da lui resta dentro di noi ( 1 Gv 2,27 ).

L'effetto sacramentale dell'unzione è la virtù invisibile, l'unzione invisibile, cioè lo Spirito Santo: unzione invisibile è quella carità che resta in chiunque si trova, come una radice non soggetta a disseccarsi nonostante l'ardore del sole.

Tutto quanto ha profonde radici, riceve nutrimento dal calore del sole, ma non si dissecca.

13 - Il vero maestro sta dentro, dove nessuno può penetrare

Voi non avete necessità che qualcuno vi istruisca, perché la sua unzione vi istruisce su tutto ( 1 Gv 2,27 ).

Fratelli, che cosa facciamo quando vi diamo questi insegnamenti?

Se è la sua unzione quella che vi istruisce su tutto, il nostro è come un lavoro inutile.

Perché tanta insistenza nell'istruirvi? Non è meglio affidarvi alla sua unzione, cosicché sia essa ad istruirvi?

È una domanda che pongo a me ed all'apostolo Giovanni.

Si degni l'apostolo di ascoltare questo fanciullo che gli rivolge una domanda.

Domando dunque a Giovanni: Coloro ai quali tu rivolgevi queste parole, avevano già l'unzione?

Tu hai detto: "la sua unzione vi istruisce su tutto". Perché allora hai scritto ad essi questa lettera?

Perché istruirli? perché ammaestrarli? perché edificarli?

C'è qui un grande mistero sul quale occorre riflettere, fratelli.

Il suono delle nostre parole percuote le orecchie, ma il vero maestro sta dentro.

Non crediate di poter apprendere qualcosa da un uomo.

Noi possiamo esortare con lo strepito della voce, ma se dentro non v'è chi insegna, inutile diviene il nostro rumore.

Ne volete una prova, fratelli miei? Ebbene, non è forse vero che tutti avete udito questa mia predica?

Quanti saranno quelli che usciranno di qui senza aver nulla appreso?

Per quel che mi riguarda, ho parlato a tutti; ma coloro dentro i quali non parla quell'unzione, quelli che lo Spirito non istruisce internamente, se ne vanno via senza aver nulla appreso.

L'ammaestramento esterno è soltanto un ammonimento, un aiuto.

Colui che ammaestra i cuori ha la sua cattedra in cielo.

Egli perciò dice nel Vangelo: "Non vogliate farvi chiamare maestri sulla terra: uno solo è il vostro maestro: Cristo" ( Mt 23,8-9 ).

Sia lui dunque a parlare dentro di voi, perché lì nessun uomo può penetrare.

Se qualcuno può mettersi al tuo fianco nessuno può stare nel tuo cuore.

Nessuno dunque vi stia nel tuo cuore, solo Cristo.

Vi resti la sua unzione, perché il tuo cuore assetato non rimanga solo e manchi delle acque necessarie ad irrigarlo.

È dunque il maestro interiore colui che veramente istruisce, è Cristo e la sua ispirazione ad istruire.

Quando manca la sua ispirazione e la sua unzione, le parole esterne fanno soltanto un inutile strepito.

Le parole che noi facciamo risuonare di fuori, fratelli, sono quello che un agricoltore è rispetto ad un albero.

L'agricoltore lavora l'albero dall'esterno: vi porta l'acqua, lo cura con attenzione; ma, qualunque sia lo strumento esterno che usa, sarà mai lui a dar forma ai frutti dell'albero? lui a rivestire i rami nudi dell'ombra delle foglie? è forse lui che opera simili trasformazioni dall'interno?

E chi è a compiere tali cose? Udite l'Apostolo che si paragona ad un giardiniere, considerate che cosa siamo, e ascoltate il maestro interiore: "Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma è Dio che fa crescere.

Né colui che pianta né colui che irriga conta qualcosa, ma colui che fa crescere, Dio" ( 1 Cor 3,6-7 ).

Ecco ciò che vi diciamo: quando piantiamo ed irrighiamo, istruendovi con la nostra parola, non siamo niente; è Dio che fa crescere, è la sua unzione che su tutto vi istruisce.

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