La Scala del Paradiso |
In nomine sanctae et individuae Trinitatis. Amen
Questo libro compuose uno delli santi padri antichi, il cui nome fu Jovanni abate del monasterio del monte Sinai, il quale libro scrisse ad istanzia ed a petizione di santo Jovanni abate del monasterio di Raytu e de' suoi monacis;
e questo libro santo sì à due nomi:
l'uno de' suoi nomi è Le Tavole Spirituali, però che in esso si contengono abreviate e compendiosamente quasi tutte dottrine necessarie alla vita spirituale;
l'altro nome si è La Santa Scala, però che in esso si dimostrano tutti gli gradi, per li quali l'anima sale per pervenire alla sommità ed all'altezza della perfezione spirituale, ordinatamente componendo uno grado sopra l'altro a modo di scala, cominciando dalle cose più basse, e seguitando sempre le cose più alte, infino che pervenga alla perfezione della carità divina;
onde contiene questo libro trenta gradi, ed il primo si è del renunziamento del mondo, ed il trentesimo si è della fede e della speranza e della carità divina; e da questo nome Scala questo santo che scrisse questo libro, è chiamato e detto Santo loanni Climaco, ed è tanto a dire, quanto Santo lovanni della Scala, perciò che Climas in lingua greca nella nostra lingua latina è a dire Scala.
Io frate, che abbo preso a translatare questo libro di latino in volgare, confidandomi dell'aiutorio divino, per sadisfare alle petizioni de' servi di Cristo, gli quali non intendono lo parlare litterato, in prima dichiareremo lo mio intendimento a voi leggenti; e dico che in questa opera non intendo seguitare al tutto l'ordine delle parole del libro scritte in gramatica, però che in questo modo non si dichiarirebbe bene, perciò che ci è grande differenza dal parlare volgare al parlare per gramatica; ma intendo di porre le sentenzie delle parti e delli paragrifi del libro, quanto Iddio mi farà intendere, quanto più chiaro potrò; ed alcune parole, ch'io ci porrò delle chiose de' Santi per più dichiaramento e compimento del testo, per non impacciare le margini del libro, scrivo fra 'l testo sognato di rosso, cioè con filo di cinabro.
E del non potere nè sapere ben dichiarare le cose, sì m'accuso, però che de' vocaboli volgari sono molto ignorante, perciò ch'io gli ò poco usati, anche però che le cose spirituali ed alte non si possono sì propiamente spriemere per parole volgari, e però che ogni contrada ed ogni terra ae suoi proprii volgari vocabili, diversi da quelli dell'altre terre e contrade.
Ma la gramatica ed il latino non è così, perciò ch'è una apo tutti i latini; però vi priego che mi perdoniate, s'io non vi dichiaro perfettamente le sentenzie e le veritadi di questo libro.
Non è difetto del libro e del santo che scrisse, ma è il difetto dello ignorante translatore.
Prendete del povero quello che potete, e per carità vi piaccia pregare Iddio per me.
Deo gratias.
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