Maestro di vita oltre la scuola |
«Non è cosa di poco momento l'accettare davvero la Divozione al Crocifisso come ispirazione e sintesi di vita, come corona al programma formativo della scuola cristiana.
Si è parlato e si parla di umanesimo della Croce, specialmente oggi che c'è tanto bisogno di ricostruzione, di equilibrio, di coesistenza.
L'odierno atteggiamento prevalente è introspettivo e disincantato, esige che si vada all'osso dei problemi, con vigile senso critico, con esasperata volontà di verifica.
Ben orientato, questo atteggiamento porta alla Croce, al nocciolo della Redenzione, al senso critico dell'amore, alla verifica della misericordia divina e della miseria e grandezza umana.
La Divozione aiuta ad orientarsi, in qualunque momento della giornata, secondo che importa il Crocifisso, nostro Salvatore; aiuta a riguardare e a vivere secondo la prospettiva eterna di Dio.
Aiuta a celebrare, per così dire, la nostra messa diuturna.
Chi si butta ai piedi della Croce e l'abbraccia, è coerente con la parte più profonda e migliore di sé e la esprime e la sviluppa; solo esplicando ciò che significa questo stringersi alla Croce, si potrà ricercare e ricostruire, senza tradimenti e senza infamie, la verità e la pace».
Fr. Teodoreto ha sentito, direi sensibilmente, questo invito del Signore ad immedesimarsi del problema della Croce.
Per tutta la vita gli risuoneranno nell'anima le parole di Gesù a Fra Leopoldo: «Dirai al Fr. Teodoreto che chiami aiuto in tutte le case della sua Congregazione, con la voce e con lo scritto, e non si stanchi mai, affinché la mia voce e il mio desiderio siano obbediti dai miei figli diletti delle Scuole Cristiane». ( 23 maggio 1914 )
«E per tutta la vita Fr. Teodoreto non si stancò mai di propagare la "Divozione", con il "sovrumano equilibrio di cui era dotato, fra umiltà profonda e azione coraggiosa e affermazioni sbalorditive, fra carità fraterna e sforzo di convincere e persuadere, fra bruciante desiderio di entusiasmare e snervanti attese e lunghi silenzi, fra volontà di realizzare e lo scoraggiante stillicidio di anni, per tanti aspetti, apparentemente infruttuosi; sempre sereno, sempre calmo, sempre fedele, malgrado il logorio di energie spirituali e fisiche che il suo mandato comportava, sempre benevolo e longamine, senza astio per alcuno.
«L'accettare ufficialmente la Divozione a Gesù Crocifisso, non è solo aggiungere una pratica di pietà alle consuete: è accettare in primo luogo, un contributo per un generale orientamento più cristocentrico e più fecondo; è promuovere un più approfondito ripensamento della tradizione lasalliana, a partire dal Santo Fondatore; è assicurarsi un mezzo potente per bandire una vasta crociata di restaurazione; è la premessa per comprendere opere destinate ai più grandiosi e benefici sviluppi, quali l''Unione e la Casa di Carità Arti e Mestieri».
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