Appunti del Catechista Giovanni Baiano

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Domenica 29 settembre 1935 - ore 15.15

La Chiesa è come un giardino con miriade di aiuole a ciascuna delle quali si dà una propria coltura.

Così è per le Congregazioni religiose: sono i fiori delle aiuole della Chiesa.

Abbiatene cura del vostro Regolamento approvato dalla S. Chiesa.

Pensate che è una professione preziosa.

Vi furono delle Congregazioni che l'attesero per decine d'anni; voi in breve spazio di tempo.

Ringraziatelo il Signore di questo dono grande.

La vostra Congregazione ha una classe unica di membri, come lo è quella dei Fratelli, e di ciò ne godete un bene grande, sentendovi tutti fratelli, tutti uguali.

Mentre ci sono ordini i quali hanno due o più classi: sacerdoti e laici.

Nella vostra Congregazione G.C. è il primo Catechista, e la sua missione la svolgeva con semplicità e carità: così dovete fare voi.

Voi laici avete una missione grande, la stessa di G.C.

Ci fu un gran santo laico, S. Quintino, che catechizzò folle di fedeli.

La Chiesa ha bisogno di Catechisti.

Il Papa stesso ha invitato più volte i dirigenti di associazioni dei giovani ad impegnarsi per la formazione di catechisti ardenti.

La società ha bisogno di catechisti di luce e verità.

La vostra Congregazione ha appunto questa missione e il S. Padre ha approvato le vostre Costituzioni: ci furono delle difficoltà per la approvazione e il S. Padre le ha regolate bene.

- Ed ora vediamo i primi punti cominciando dall'esterno: l'abito.

Niente di speciale, come la totalità dei fedeli.

Benché anche tra gli uomini la moda tenti di farsi strada, noi invece useremo sobrietà.

Poi ancora trovandoci occupati nel mondo per il nostro sostentamento ci occuperemo di quel tanto senza affanno, senza preoccupazione: mai lasciare l'anima per la roba!

Ora vi trovate in famiglia e quando non l'avrete più, avrete poi l'ospitalità nelle vostre Case di Carità, in cui sottostarete ai vostri Superiori con docilità e prontezza.

- Alle adunanze tenetevi puntuali e così pure nelle pratiche di pietà.

- Per l'apostolato non è ancora giunta la vostra ora.

Per adesso attendete a perfezionarvi nella vostra formazione perché verrà il tempo in cui la dovrete esplicare con amore e perfezione.

Attendete al vostro impiego, con precisione facendo bene ogni cosa, e ciò completamente nuovo per le Congregazioni.

A voi tocca per primi applicarvi in questa vostra missione.

Quindi massima esattezza nel compimento del vostro dovere, trattando tutti bene con carità.

Finora abbiamo parlato dell'esterno: prima dell'abito, poi dell'abitazione, poi delle adunanze ed infine del vostro impiego.

Ora passeremo a quanto riguarda più da vicino la nostra vita spirituale.

Per prima cosa, per vivere secondo le nostre Costituzioni, dobbiamo esercitarci a considerare ogni cosa con lo spirito di fede.

Fare un po' come il rabdomante che scopre i tesori spirituali nascosti al mondo.

Per far ciò dobbiamo provarci.

- Guardiamo alla maestà dei monti ed in essi vediamo la Maestà di Dio e, salendoci, avviciniamoci a Dio col pensiero.

Ecco un esempio: così fece P.G. Frassati e il papa stesso.

- Poi la natura stessa, le cose e le persone stesse: guardiamo alla loro bellezza e buone qualità, doni di Dio.

- Poi gli avvenimenti o fatti che succedono intorno a voi, per indirizzarvi per la via buona.

- Poi nelle sofferenze, nelle tribolazioni, per purificarci, per provarci, per fare come Lui che si è sacrificato sino alla morte.

Esercitarsi in questo con lo spirito di fede.

Tutto quanto vi accade attorno è voluto da Dio e disposto da Dio per il bene dell'anima nostra.

Far tutto con la mira a Dio.

In queste brevi parole c'è da farsi santi: far tutto per la gloria di Dio.

Studio, gioco, lavoro: tutto per la gloria di Dio, tutto mirando per Dio.

Fare come i veri tiratori che mirano sempre un po' più in alto.

Anche noi miriamo in alto, a Dio, nel compimento del nostro dovere.

Riconoscere tutto quel che ci capita come se venisse da Dio.

Avere una ferma speranza, una abbandono illimitato nella Provvidenza.

"Io penso sempre a Te, o Gesù, e Tu pensa a me, a tutti i miei bisogni".

Alla vostra morte se sarete vissuti da santi, i catechisti che verranno vi esamineranno nei vostri atti, nello spirito di fede, nelle sofferenze, nella carità, nell'apostolato e vi esamineranno nella vostra vita.

Voi siete giovani ed avete maggior tempo.

Far atti frequenti di carità, con le giaculatorie, dette non solo con la bocca, ma col cuore.

E poi verso il prossimo usiamo carità, aiuti, gentilezze, servizi, non solo in vista del premio, ma per amore di Gesù.

Fra Leopoldo: "Tu pensa a Me, ed Io penserò a Te", e facciamo anche noi così.

Dimostriamo a Gesù il vero amore, evitando i più piccoli peccati anche i più leggeri.

L'amore del nostro cuore togliamolo dalle cose e dalle creature per riversarlo tutto a Gesù.

Tutto per Lui.

Quindi sforziamoci in primo piano di evitare il peccato a qualunque costo per amore di Gesù.

Purtroppo il demonio ci sorprenderà: quindi occhi aperti, attenzione!

- Sforzarci di progredire ogni giorno nella pratica della carità fraterna: prima ai familiari, tra i vostri parenti più delicati, più cortesi e gentili.

È questa una ascesa continua e che dovete salire ogni giorno e avanzare con frutto.

Seguire Gesù: amò il prossimo, amò la sincerità, il servizio a Dio.

Evitate il più piccolo difetto, evitate di "lavare i panni" al vostro prossimo.

Amatevi nell'Amore con la più perfetta concordia, compatitevi reciprocamente; accondiscendete alla varie necessità: nelle avversità, nei bisogni, nelle malattie.

E voi entrate in una Congregazione in cui finora si è già praticato quanto sinora si è già detto.

Praticate l'umiltà di cuore.

Essere convinti intimamente che le lodi si potranno fare solo per Gesù; non lasciatevi tentare dall'orgoglio e dalla superbia.

Voi siete incamminati per la buona via e le lodi non vi mancheranno, ma voi non dovete trasmetterle, ma rifletterle oltre, rimandarle a Dio.

In quel momento non dite niente e se potete, allontanatevi, oppure cambiate argomento nel discorso; la lode non è nostra, ma è di Dio.

Il demonio vi tenterà anche lui.

Se sono così è merito di Dio.

Io dovrei essere santo e non lo sono: altro che esse lodati!

Peccatori e non perfetti, noi non meritiamo lodi, ma disprezzi.

Le persone che ci lodano vedono soltanto l'esterno; Dio ci vede nell'interno quel che siamo.

Attenti ai pensieri di vanagloria.

Combattetela con tutte le vostre energie.

Attenti a non cadere come quel pubblicano.

Poi nelle parole e nelle opere con la mira a Dio.

Costanti nella pratica dell'umiltà.

Chi si umilia sarà esaltato e chi si esalta sarà umiliato.

L'ha detto Gesù Cristo stesso.

Noi dobbiamo stimarci di meno degli altri.

Io sono maggiormente beneficiato e quindi devo far meglio degli altri.

Avere una virtù amabile, tenete sempre il sorriso sulle labbra, voi dovete essere sempre allegri e amabili con tutti, poiché voi nel vostro cuore possedete Gesù.

Sarà questa una virtù che vi faciliterà nel vostro apostolato.

Il vostro sorriso deve rispecchiare la bellezza della vostra anima dovunque e sempre usate un contegno amabile.

- La Congregazione farà di tutto per aiutarvi nelle vostre necessità

- I membri della Congregazione non possono appartenere a terz'ordini.

Possono con zelo ardente, anzi devono, applicarsi nell'apostolato e nelle organizzazioni giovanili cattoliche, senza prendere impegni o obblighi speciali se non prima di aver comunicato e ricevuta l'approvazione dei vostri Superiori.

- I catechisti potranno invece essere affiliati alle Congregazioni dei Fratelli, ed essere dei Terziari Francescani soltanto se questi superiori li accoglieranno.

I catechisti saranno diretti da superiori scelti ed eletti tra loro in conformità alle vostre Costituzioni.

E quando vi mancasse per un qualsiasi motivo il vostro superiore o capo gruppo, presiederà sempre il più anziano di professione religiosa e se di parità di professione, per anzianità di età.

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