Appunti del Catechista Giovanni Baiano |
Dagli scritti di Fra Leopoldo, per l'incoraggiamento a fare dei sacrifici per la nostra formazione: voi sarete nelle tristezza, ma verrà l'ora del gaudio.
"Tutti quelli che si danno ad una vita meno virtuosa non avranno vero gaudio; soltanto quelli che si doneranno a me godranno la vera pace". ( 6 febbraio 1919 )
Nel mondo intellettuale ci sono alunni che comprendono più profondamente la risoluzione di certe cose.
Così avviene nel mondo morale: vi sono di quelli che vedono prontamente la via migliore di donarsi a Dio.
Praticare l'umiltà di cuore; applicarsi con diligenza a conoscere la grandezza di Dio, il che ci porterà a paragonarci a noi stesso.
E noi mettiamoci vicino a Dio, vedremo meglio la sua grandezza, e ciò ci disporrà maggiormente all'umiltà.
Dio è nascosto al superbo.
Il superbo non paga. L'umile sì.
La pace è la stabilizzazione dell'ordine.
Dove c'è l'ordine, c'è la pace, non ci sono invidie.
La nostra meditazione deve sempre avere per punto lo studio di Dio.
Per conoscere Dio volgiamoci a Gesù Cristo.
Lui è il nostro modello. Studiamo Lui in modo particolare con amore.
La grandezza dell'amore di Gesù verso di noi, suoi prediletti!
Sentiamo nel nostro cuore il bisogno di affetto e se ci volgiamo d'attorno, nella nostra Congregazione, lo sentiamo questo affetto, questo amore reciproco che ci dà gioia e pace vera.
Combattiamo la freddezza che induce a staccarci dall'Unione.
Abbiamo bisogno di conoscere i favori che Gesù ci ha donato, senza che noi ce ne accorgessimo.
Inoltre, di approfondire ancora nella conoscenza del nostro nulla. e più ancora i nostri peccati.
Mettiamoci in guardia dalla lode e dalla compiacenza che solletica il nostro orgoglio e la nostra ambizione.
Combattere la vana gloria e la superbia; attenti alle allusioni che ci spiattella il nostro prossimo; attenti a questi complimenti bugiardi.
Non lasciamoci ingannare da questi falsi giudizi.
Combattiamo le parole ed i pensieri.
Non far le opere per essere ammirati.
L'umiltà richiede un lavoro continuo, di essere costanti sebbene calmi e sereni.
Coltivare l'umiltà di cuore stando al proprio posto.
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