Diario di Cesone

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29 gennaio 1930

Casa di Carità ( 370 - 371 )

Udienza concessa da S. E. Mons. Pinardi ai Catechisti Cesone e Ughetto accompagnati dal Fratel Teodoreto.

Sua Eccellenza espone i vantaggi di appartenere alla Società Immobiliare Subalpina, il più grande dei quali - secondo lui - è quello per cui le opere mantengono il carattere voluto dai Fondatori, poi anche quello di non avere la tassa di successione, per quanto vi sia invece da pagare ogni anno la tassa di circolazione azioni, che equivale più o meno la prima, ma suddivisa in annualità.

Dopo la presentazione fatta dal Fratel Teodoreto il Catechista Cesone espone le ragioni che indurrebbero a comperare lo stabile in corso Novara, anziché quello di Via Feletto, e Sua Eccellenza risponde: "É certo che è sempre meglio scegliere il posto dove vi sia maggior possibilità di espansione, in vista anche alla grande importanza che sta assumendo quel rione di Torino".

"Abbiamo visto noi per la casa di S. Secondo e per quella di Corso Oporto che sembravano progetti eccessivi, presentemente non sono più sufficienti".

"Bisogna però con somma prudenza considerare le possibilità che avete per l'acquisti, avendo peraltro molto fiducia nella Divina Provvidenza che, vediamo noi, per i poveri non manca mai". ( 50 o 60 mila lire all'anno ).

"Tutte le opere richiedono molti locali, vdiamo che il segreto dei Salesiani è quello dello spazio, e anche loro Fratelli se non avessero cortile non potrebbero tenere le loro opere".

"Ne parlin anche a Mons. Bianchetta e riferiscano pura che ne hanno già parlato a me.

Poi mi facciano sapere l'esito ch'io auguro buono e facciano coraggio".

Nella conversazione Fratel Teodoreto riferiscelo scopo dell'opera che sono la scuola, la casa dei ritiri, il pensionato degli operai alla dipendenza dell'Autorità a cui Monsignore risponde: "Non si sa, ne si può sapere lo sviluppo che possono prendere le opere, quindi è meglio prevedere il più.

Per conto mio, fatti i debiti accertamenti sulle loro possibilità, preferirei questo secondo stabile al primo".

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