Diario di Cesone |
Festa di S. Giuseppe 1949
Nel pomeriggio il Fr. Teodoreto compie la consegna delle prime copie delle Regole dell'Unione approvata come Istituo Secolare.
"Provo una grande consolazione di aver la fortuna di consegnarvi oggi, festa di . Giuseppe, le prime copie delle Regole.
Sono personalmente convinto che la loro revisione è stata guidata dal Signore.
Le vostre Regole sono state ispirate da Dio.
Io non la conoscevo questa ispirazione, ma è molto varia.
É cominciata 35 anni fa, quando io presi quasi completamente lo spunto dall'ordinamento della Società di S. Benedetto Labre, fondata in Francia dal Fr. Esuperio, che si è propagata moltissimo tra allievi ed Ex Allievi dei Fratelli.
Mote cose rispecchiano lo spirito di S. Giovani Batt. La Salle, mio Fondatore, profuse nelle regole dei Fratelli.
Lo sviluppo è poi venuto gradatamente ed è raccontato nella vita di Fra Leopoldo.
Questa Regola ha avuto un esperimento molto lungo ed ultimamente il signore ha mandato un esperto canonista, il Teol. Luigi Quaglia, che si è applicato con tutto il corredo della sua vasta scienza.
Nessuna modificazione è stata aportata senza che fosse prima sottoposta con tutto rispetto a chi era molto inferiore a loro.
Il vostro Presidente, Dr. Tesitore, vi portò il suo senso pratico nell'osservanza e anche lui niente decise senza esporlo a me.
Il Fratel Emiliano, Giuseppe Savino, intervenne per la parte letteraria, dimodoché le vostre Regole possono essere presentate a tutti e devono produrre effetti grandi.
C'era sfuggito qualche punto e il Signore fa venire una data combinazione di fatti e di persone per rimediare alla dimenticanza.
Non conosco altra Regola in cui abbia avuto tanto spunto il soprannaturale.
S. Giovanni Battista La Salle non voleva essere Superiore dei Fratelli, ed era rimasto tale solo per l'insistenza dei primi suoi figli.
Ho sempre tenuto presente tale luminoso esempio per quanto dagli scritti di Fra Leopoldo risulti chiara l'idea che ci vuole tra Catechisti e Fratelli una data relazione, con legami più larghi possibili.
Da Roma fu studiato e approvato il titolo si semplice Assessore con l'ufficio di consigliare.
Ciò fu decisione della Chiesa perciò volontà di Dio.
É questo un aiuto e non un legame pesante e da ciò dovete ritenere che è volontà di Dio che lavoriate presso i Fratelli per avere vocazioni.
Lì cè il vivaio e dovete dedicarvi anche a costo di sacrifici.
Cercate di avere un culto per le vostre Regole, qui vi è tutta la vostra religione.
Non dimenticate che il giudizio vostro sarà fatto su queste Regole.
Già il Card. Gamba aveva detto a proposito del Regolamento, che allora non aveva la perfezione di oggi, le seguenti parole: "Se l'oservate vi prometto il paradiso".
"Conviene meditarle, leggerle almeno una volta alla settimana" soggiunge il Presidente.
"Noi - ripiglia il Fratel Teodoreto - eravamo in sospeso circa l'inserire o meno gli Associati ed ecco un " Motu Proprio" del Papa che ci traccia la strada.
Oggi avete un Regolamento unico per tutti".
"Lavorate molto per le vocazioni, pregate molto e fatevi coraggo, non mancate di dire una parola quando si presenta l'occasione".
"Il vostro Regolamento può sostenere qualsiasi critica".
Tessitore soggiunge: "Le vocazioni verranno se ciascuno di noi lo vivrà ( il regolamento ) e sarà conseguente alla professioen fatta".
Continua il Fratel Teodoreto: "L'ideale vostro è fra i più alti, così si espressero quelli che fecero la revisione delle Regoe.
Naturalmente bisogna lavorare perché chi è su di un fiume se non va avanti torna indietro".
"Il signore è con voi e vi vuol bene".
"Chiudo - dice Fratel Teodoreto che accusa mal d'occhi a causa di un forte raffreddore - col darvi le vostre Regole proprio oggi festa di . Giuseppe, modello di vita interiore di cui voi avete bisogno.
Abbiate una grande divozione a S. Giuseppe, come l'ebbe S. Giov. Batt. La Salle, che per essa ottenne di celebrare l'ultima Messa nel giorno della festa del glorioso Patriarca".
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