Diario di Cesone |
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Colloquio col Fr. Teodoreto
Mi riferisce che il catechista G. C. ritiene che io da dodici anno lo odio.
L'assicuro che ciò non è, neanche lontanamente.
Gli spiego gli atteggiamenti, la poca collaborazione, la lentezza, la non sorveglianza dei giovani in cappella magari per star raccolti a pregare.
Tutto ciò spiega, se non giustifica, come qualche volta bisogna ... scoppiare.
Però onestamente senza mai lasciarmi col rancore e gli prometto di controllarmi di più.
Fr. Teodoreto comprende che certe osservazioni le ho dovuto fare per dovere d'ufficio ed è contento perché diversamente attirerei le maledizioni di Dio sull'opera.
Mi raccomanda di trattare tutti alla stessa stregua.
Sorridere, usare gentilezze e incoraggiare tutti in modo uguale.
Gli prometto di fare del mio meglio e l'assicuro che non dirò niente del presente colloquio e mi sforzerò di essere uguale con tutti.
Le mancate 5000 di cui l'interessato crede di essere da me danneggiato sono state tratteute dallo stipendio per ordine del Presidente e non per mio arbitrio.
Fr. Teodoreto sollavato dalle mie dichiarazioni mi dà i seguenti pensieri:
"Gesù esige un crescente eroismo nei collaboratori all'opera di salvezza dell'umanità".
"Senza calvario non vi è redenzione".
"Più sarete invasi dal divino e più sarete raggianti e conquisterete".
"Camminate con semplicità nella via del Signore e non tormentate il vostro spirito".
"P. Pio non consente che si ritorni sui peccati già confessati e perdonati, sarebbe un segno di diffidenza".
"Ci vuole più pazienza, più costanza e più generosità per salire".
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