L'ideale cristiano e religioso

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Nel dolore del cuore

Il dolore propriamente detto colpisce il cuore: dispiaceri, noie, separazioni, strazi, tristezza fino all'agonia.

Esso è più temibile alla natura che la sofferenza; è più purificante, perché obbliga a più dure rinunzie, ed è quindi più ricco di frutti di santità.

Si entra più addentro nella Passione di Gesù Cristo per il dolore che per la sofferenza.

Le sofferenze corporali di Gesù furono atroci; ma chi dirà la profondità del dolore di Gesù nell'agonia del suo Cuore?

Lo Spirito Santo, per mezzo di Isaia, dà a Gesù Cristo il nome: "L'Uomo dei dolori".

La sua vita terrena fu una lunga agonia mantenuta dalla sua scienza, dalla sua santità e dal suo amore infinito.

Fin dall'Incarnazione quest'agonia cominciò, già opprimente, per raggiungere il suo parossismo nei giorni della Passione.

Indicibile martirio di trentatre anni che esauriva ad ogni ora la sua capacità di patire.

« Egli abitò nel dolore » ( S. Angela da Foligno ).

Chiunque aspira all'unione perfetta, deve sopportare con Gesù tutte le afflizioni, gli strazi e le agonie del cuore.

Per colui che crede è abbastanza facile dimorare in Dio, perché in qualunque pena egli entri troverà Gesù carico della stessa pena e di altre ben più terribili che Egli santifica e deifica, affinché abitando con Lui nel dolore, noi non cessiamo di rimanere nell'amore.

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