Pensieri sulle Regole e Costituzioni 1949 |
La forma stessa dell'Unione richiede da ogni catechista una conoscenza più profonda, più personale e più esatta delle Regole e Costituzioni sia in quello che riguarda la lettera sia in ciò che riguarda lo spirito.
Di qui una stima grandissima vedendole nel piano di Dio, espressione dei suoi disegni del suo amore, scritte sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, uscite vive dal Santo Vangelo, specie di trattato della cooperazione alla grazia e assicurate dall'approvazione della S. Chiesa fino a un iota.
Non vi sono piccole regole, anche quelle che sembrano piccole sono generatrici di virtù e di grazie e assicurano la realtà del dono totale.
"Le Regole e Costituzioni sono la via nella quale si deve camminare e progredire ogni giorno, se si vuole sinceramente arrivare alla perfezione propostasi entrando nell'Unione" ( P. de Clorivière ).
Una via ben tracciata, sicura, che conduce al fine desiderato, adattata alle condizioni particolari e che dà la certezza di poter arrivare: via nella quale si deve camminare.
Ora il camminare ha le sue leggi che determinano il passo.
Un buon passo è quello adatto alla natura del cammino da fare, alle accidentalità del terreno, alla distanza da percorrere, al tempo di cui si dispone ( la vita è breve ), alle forze di ciascuno, alla stagione dell'esistenza, alla grazia.
Un buon passo è quello sostenuto, né troppo accelerato né troppo lento, eseguito con fermezza, arrendevolezza, allegria, spigliatezza, coraggio e soprattutto confidando nella sicurezza della via e più ancora nell'aiuto certo e continuo di Colui che è nostra Guida che cammina con noi, invisibile ma sempre presente, Gesù Cristo Nostro Signore.
La Regola scritta dà una direzione chiara, unica e necessaria alla vita e al progresso di ogni corpo sociale che richiede un governo esteriore.
Essa assicura l'ordine costante e uniforme, la durata e la continuità, la perpetuità e la trasmissione integrale alle generazioni future.
Essa guida in modo certo e preciso, dà soluzioni pronte, prudenti, provate e sicure;
è una specie di autorità concreta, visibile, sempre attuale di fronte a circostanze sempre nuove.
La Regola contiene le norme della vita religiosa dell'Unione, le ritiene, le mantiene e le trasmette.
La Regola o legge interiore d'amore informa la Regola scritta, la rischiara, la anima, la unifica.
Essa è alla legge scritta ciò che l'anima è al corpo:
principio d'azione, di vitalità, di verità intima e di carità, di progresso per mezzo di un adattamento generoso, efficace e crescente.
Essa completa e prolunga la legge esteriore precisandola nelle sue applicazioni pratiche attraverso la varietà delle azioni e delle situazioni.
L'una e l'altra sono necessarie; una legge interiore è più efficace.
Difatti la legge esteriore indica o prescrive, ma la legge interiore dà l'impulso per operare.
La sola osservanza della legge esteriore non sarebbe che formalismo, conformismo o anche fariseismo se essa non è animata dalla legge interiore.
"La lettera sola uccide, lo spirito vivifica" ( 2 Cor 3,6 ).
La legge interiore non solo fa osservare perfettamente le prescrizioni della legge esteriore, ma essa oltrepassa il senso stretto di tali prescrizioni per scoprire e far abbracciare il senso profondo che è quello della carità la quale sola compie la pienezza della santità.
"L'uomo dà tutto ciò che ha come prezzo dell'Amore e ciò che dà gli pare un nulla" ( Ct 7,7 ).
"La carità è il compimento della legge" ( Rm 13,10 ).
Così la verità della nostra vita religiosa è intimamente legata all'osservanza intera e perfetta di questa doppia legge.
"Fai questo e vivrai" ( Lc 10,28 ).
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