Pensieri sulle Regole e Costituzioni 1949 |
L'ascetica essendo la scienza dell'ascesi, quale distinzione si deve fare tra l'ascetica e la morale?
La morale tratta specialmente di ciò che si attiene all'idea di obbligo e a quella correlativa del peccato da evitare.
"L'ascetica si distingue dalla morale perché, pur richiamando i comandamenti di Dio e della Chiesa base di ogni vita spirituale, essa ci propone i consigli evangelici e per ogni virtù un grado più elevato di quello che è strettamente obbligatorio.
È dunque la scienza della perfezione cristiana" ( Tanquerey ).
L'ascetica, vera scienza teologica, affiancata alla morale e alla sua dipendenza per ciò che riguarda la definizione del bene, ha principi propri e il suo punto di vista speciale che è essenzialmente l'idea di perfezione, di sviluppo, di crescenza spirituale.
Essa determina secondo gl'insegnamenti della fede, la natura, gli elementi essenziali di quella pienezza spirituale a cui dobbiamo tendere, i mezzi che possono aiutarci più sicuramente e più efficacemente a raggiungerla e le difficoltà che dobbiamo superare.
L'ascetica dovrà trattare di alcune virtù non per definire ciò che sono, ma per assegnare loro il posto, la loro importanza speciale, le difficoltà particolari che s'incontrano nell'acquistarle.
E ciò in conseguenza del suo proprio punto di vista:
la perfezione cristiana da acquistare, apprezzandole piuttosto in ragione della loro influenza più o meno decisiva per il progresso o il regresso dell'anima anziché dal posto che occupano nella gerarchia dei doni di Dio.
Così ad esempio, dell'umiltà l'ascetica ne dimostra l'importanza, l'ufficio, le forme nei diversi gradi della vita interiore, i limiti che non si devono oltrepassare nella ricerca degli abbassamenti, la parte che si devono dare alle umiliazioni interiori ed esteriori.
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