Pensieri sulle Regole e Costituzioni 1949 |
Per "azione" di cui parla S. Tommaso, s'intende l'attività dell'intelligenza aiutata dalla memoria e dall'immaginazione, mantenendo l'attività della volontà, del cuore e di tutta l'anima.
Quest'attività dell'anima non produce necessariamente atti distinti e classificati, ma infinitamente vari, atti di ricerca come atti di riposo, ad esempio, l'attività dell'intelligenza può esercitarsi col ragionamento, con l'analisi, con la deduzione come pure con la semplice intuizione;
l'attività della volontà per tendenza, desiderio, risoluzione, come per possessione, gusto, abbandono.
Si possono pure distinguere gli atti delle facoltà superiori e spirituali da quelli delle facoltà inferiori e sensibili;
gli atti semplici, distinti, espliciti, liberi da quelli complessi, impliciti e virtuali, non deliberati;
gli atti spontanei e facili da quelli riflessi e laboriosi;
atti formulati che si esprimono con parole pronunciate e atti che possono essere puramente interni;
atti reali che si vivono nel concreto;
atti multipli, successivi, intermittenti e atti continui, di fondo, senza movimento sensibile, senza cambiamento percettibile, specie di pienezza di pensiero e d'amore che rimane nel fondo dell'anima indipendentemente da certi atti di superficie: distrazioni, divagazioni, tentazioni.
Non si devono confondere questi atti di fondo con una pretesa attenzione a Dio oscura e vaga che rischia d'essere in genere sorgente di illusioni.
La sospensione delle potenze non s'intende che della sospensione dell'attività sensibile.
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