Summa Teologica - I-II

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Articolo 2 - Se le deficienze siano causa di timore

In Psalm. 26

Pare che le deficienze non siano causa di timore.

Infatti:

1. I potenti sono quanto mai causa di timore.

Ma le deficienze sono il contrario della potenza.

Quindi le deficienze non sono causa di timore.

2. Quelli che stanno per subire la pena capitale sono quanto mai in difetto.

Ma essi, al dire di Aristotele [ Reth. 2,5 ], non hanno timore.

Quindi le deficienze non sono causa di timore.

3. Combattere non proviene da una deficienza, ma dalla potenza.

Ora, « i combattenti temono quelli che combattono contro di essi», come nota Aristotele [ ib. ].

Quindi le deficienze non sono causa di timore.

In contrario:

Effetti contrari devono avere cause contrarie.

Ora, come scrive Aristotele [ ib. ], « le ricchezze, la forza, il numero degli amici e il potere escludono il timore ».

Quindi la deficienza di queste cose produce il timore.

Dimostrazione:

Come si è già notato [ a. 1 ], si possono considerare due cause del timore: la prima a modo di disposizione materiale, propria di chi teme; la seconda a modo di causa efficiente, propria di chi è temuto.

Rispetto dunque al primo punto di vista le deficienze, propriamente parlando, sono causa di timore: infatti si deve a una deficienza di virtù che uno non possa facilmente respingere un male imminente.

Tuttavia per causare il timore si richiedono delle deficienze in una certa proporzione.

Infatti le deficienze che producono il timore di un male futuro sono minori di quelle che accompagnano un male presente, oggetto della tristezza.

E le deficienze sarebbero anche più gravi se venisse a mancare interamente la sensazione del male, o l'amore del bene di cui si teme il contrario [ cioè la perdita ].

Invece rispetto al secondo punto di vista sono causa del timore, propriamente parlando, la virtù e la forza: poiché il fatto che un dato essere, visto come dannoso, è fortemente efficiente, fa sì che i sui effetti non possano essere impediti.

Tuttavia può capitare accidentalmente che da questo lato una deficienza causi il timore, in quanto uno può essere portato a infliggere un danno a motivo di qualche deficienza, p. es. un'ingiustizia, o subita in precedenza o temuta per l'avvenire.

Analisi delle obiezioni:

1. L'argomento vale per la sola causalità efficiente del timore.

2. I condannati alla pena capitale sono nella passione [ della tristezza ], che ha per oggetto un male presente.

Quindi questa deficienza supera la misura del timore.

3. I combattenti non temono per il proprio valore, in forza del quale combattono, ma per qualche deficienza di valore, per cui dubitano della vittoria.

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