Summa Teologica - I-II

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Articolo 3 - Se qualche deficienza possa causare l'audacia

Pare che qualche deficienza possa causare l'audacia.

Infatti:

1. Il Filosofo [ De problem. 27,4 ] scrive che « gli amici del vino sono forti e audaci ».

Ora, dal vino deriva la deficienza dell'ubriachezza.

Quindi l'audacia è causata da qualche deficienza.

2. Il Filosofo [ Reth. 2,5 ] afferma che « gli inesperti dei pericoli sono audaci ».

Ma l'inesperienza è un difetto.

Quindi l'audacia è causata da qualche deficienza.

3. Chi ha subito un'ingiustizia, d'ordinario è più audace: « come le bestie quando sono percosse », osserva Aristotele [ Ethic. 3,8 ].

Ma subire un'ingiustizia non è che una deficienza.

Perciò l'audacia è causata da qualche deficienza.

In contrario:

Il Filosofo [ Reth. 2,5 ] insegna che si produce l'audacia « quando nell'immaginativa sorge la speranza di essere vicini ai mezzi di salvezza, e che i pericoli o non esistano o siano lontani ».

Ora, le deficienze si riducono o alla lontananza dei mezzi di salvezza, o alla vicinanza dei pericoli da temersi.

Perciò nessuna deficienza può essere causa dell'audacia.

Dimostrazione:

Come si è detto [ aa. 1,2 ], l'audacia deriva dalla speranza, ed è contraria al timore: per cui tutto ciò che può causare la speranza o escludere il timore è causa dell'audacia.

Ma poiché il timore e la speranza, e anche l'audacia, essendo delle passioni, consistono ciascuna in un moto dell'appetito e in un'alterazione fisiologica, ne viene che la causa dell'audacia può essere considerata sotto due aspetti, sia nella sua dipendenza dalla speranza che nella sua incompatibilità col timore: primo, sotto l'aspetto del moto appetitivo; secondo, sotto l'aspetto dell'alterazione fisiologica.

Sotto l'aspetto del moto appetitivo, che dipende dalla conoscenza, la speranza, quale causa dell'audacia, viene suscitata da quei dati che ci fanno considerare possibile la vittoria: o mediante il nostro potere, come la robustezza del corpo, l'esperienza dei pericoli, l'abbondanza delle ricchezze e altre cose consimili; oppure mediante il potere di altri, come il numero degli amici o degli adepti, e specialmente la confidenza nell'aiuto di Dio: per cui, secondo l'espressione del Filosofo [ Reth. 2,5 ], « quanti sono in buoni rapporti con le realtà divine sono più audaci ».

Ora, sotto questo primo aspetto il timore viene escluso eliminando la vicinanza delle cose temibili: è la situazione di chi, p. es., non ha nemici, non avendo fatto del male ad alcuno, e non si vede sovrastare alcun pericolo; infatti i pericoli sovrastano soprattutto coloro che hanno danneggiato gli altri. Invece sotto l'aspetto dell'alterazione fisiologica l'audacia, sia come effetto della speranza che come risultato dell'esclusione del timore, viene causata da ciò che produce il calore intorno al cuore.

Scrive infatti il Filosofo [ De part. animal. 4 ] che « chi ha il cuore materialmente piccolo è più audace; invece gli animali che hanno il cuore grande sono più paurosi, poiché il calore naturale non può riscaldare un cuore grande quanto uno piccolo: come il fuoco non può riscaldare una casa grande quanto una piccola ».

E nel libro dei Problemi [ l. cit. nell'ob. 1 ] nota che « i dotati di polmoni sanguigni sono più audaci, per il calore del cuore che ne deriva ».

E aggiunge che « gli amanti del vino sono più audaci per il calore del vino »: infatti abbiamo già detto [ q. 40, a. 6 ] che l'ubriachezza contribuisce al vigore della speranza, poiché il calore del cuore allontana il timore e causa la speranza, a motivo della dilatazione e amplificazione del cuore medesimo.

Analisi delle obiezioni:

1. L'ubriachezza produce l'audacia non perché è una deficienza, ma perché dilata il cuore; e anche perché dà la persuasione di [ possedere ] una certa grandezza.

2. Gli inesperti dei pericoli sono più audaci non per il loro difetto, ma solo indirettamente: in quanto cioè la loro inesperienza fa sì che non conoscano la propria debolezza, e nemmeno la presenza dei pericoli.

Quindi la loro audacia deriva dall'avere eliminato le cause del timore.

3. Il Filosofo [ Reth. 2,5 ] spiega che « chi ha subìto un'ingiustizia diviene più audace in quanto pensa che Dio venga in aiuto a chi soffre ingiustamente ».

E così risulta chiaro che un difetto può causare l'audacia solo per accidens: cioè in quanto implica una certa superiorità, vera o presunta, o in se stessi o in altri.

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