Summa Teologica - III |
In 3 Sent., d. 2, q. 2, a. 1, sol. 2
Pare che il Figlio di Dio non abbia assunto l'anima mediante lo spirito.
1. Una cosa non può mai essere intermedia fra se stessa e un'altra cosa.
Ma lo spirito, o mente, non si distingue in realtà dall'anima stessa, come si è detto nella Prima Parte [ q. 77, a. 1, ad 1 ].
Quindi il Figlio di Dio non assunse l'anima mediante lo spirito, o mente.
2. Ciò che ha avuto funzione di mezzo nell'assunzione pare più assumibile.
Ma lo spirito, o mente, non è più assumibile dell'anima, come risulta dal fatto che gli spiriti angelici non sono assumibili, secondo quanto si è detto sopra [ q. 4, a. 1 ].
Quindi il Figlio di Dio non assunse l'anima mediante lo spirito.
3. Ciò che segue viene assunto mediante ciò che precede.
Ma l'anima indica l'essenza, la quale in ordine di natura precede la mente, che è una sua potenza.
Quindi il Figlio di Dio non assunse l'anima mediante lo spirito, o mente.
S. Agostino [ De agone christ. 18 ] dice che « la Verità invisibile e immutabile prese l'anima mediante lo spirito, e il corpo mediante l'anima ».
Il Figlio di Dio assunse il corpo mediante l'anima per rispettare sia un ordine di nobiltà che un ordine di attitudine, come si è detto [ a. prec. ].
Ma questi motivi valgono anche per l'intelletto, o spirito, in confronto alle altre parti dell'anima.
Infatti quanto all'attitudine o convenienza l'anima non è assumibile se non perché è capace di Dio, essendo fatta a sua immagine, il che è proprio della mente, che viene detta spirito, secondo l'espressione di S. Paolo [ Ef 4,23 ]: « Rinnovatevi nello spirito della vostra mente ».
E così pure l'intelletto è di tutte le altre parti dell'anima la più elevata, la più degna e la più simile a Dio.
Perciò, come dice il Damasceno [ De fide orth. 3,6 ], « il Verbo di Dio si unì alla carne per mezzo dell'intelletto, poiché l'intelletto è la parte più pura dell'anima; anzi, anche Dio è intelletto ».
1. Se l'intelletto non si distingue dall'anima quanto all'essenza, si distingue però dalle altre parti dell'anima in quanto è una potenza.
E sotto questo aspetto ha funzione di mezzo.
2. Allo spirito angelico manca la conveniente assumibilità non per un difetto di nobiltà, ma per l'irreparabilità della sua colpa.
Il che non si può dire dello spirito umano, come risulta da quanto detto nella Prima Parte [ q. 64, a. 2 ].
3. L'anima per la quale l'intelletto fa da intermediario rispetto al Verbo di Dio non indica l'essenza dell'anima, che è comune a tutte le potenze, ma le potenze inferiori, che sono comuni a qualunque anima.
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