Summa Teologica - III |
Supra, q. 63, a. 6; In 4 Sent., d. 7, q. 2, a. 1, sol. 1; q. 3, a. 3, sol. 3
Pare che il sacramento della cresima non imprima il carattere.
1. Il carattere comporta un segno distintivo.
Ma il sacramento della cresima non distingue il cristiano dall'infedele, poiché ciò avviene con il battesimo, né lo distingue dagli altri fedeli, poiché questo sacramento è destinato al combattimento spirituale, che si impone a tutti i fedeli ( Ef 6,11ss ).
In questo sacramento quindi non viene impresso alcun carattere.
2. Come si è detto sopra [ q. 63, a. 2 ], il carattere è un certo potere o potenza spirituale.
Ma la potenza è o attiva o passiva.
Ora, nei sacramenti la potenza attiva viene conferita dal sacramento dell'ordine, mentre la potenza passiva o ricettiva dal sacramento del battesimo.
Perciò il sacramento della cresima non imprime alcun carattere.
3. La circoncisione, che era un segno corporale, non imprimeva alcun carattere spirituale.
Ora, nel sacramento della cresima si dà un segno corporale, segnando l'uomo con il crisma in forma di croce sulla fronte.
Quindi in questo sacramento non viene impresso alcun carattere spirituale.
Tutti i sacramenti che non vengono ripetuti imprimono il carattere.
Ma la confermazione o cresima non viene ripetuta; dice infatti Gregorio II [ Epist. 13 ]: « Va proibita la ripetizione della cresima per chi sia stato confermato dal vescovo ».
Quindi la cresima imprime il carattere.
Come si è detto sopra [ q. 63, a. 2 ], il carattere è un certo potere spirituale destinato a delle funzioni sacre.
Ma abbiamo anche detto [ a. 1; q. 65, a. 1 ] che come il battesimo è una rigenerazione spirituale alla vita cristiana, così la confermazione è una crescita spirituale che porta l'uomo all'età perfetta dello spirito.
Ora, dall'analogia con la vita fisica è chiaro che le funzioni di un uomo appena nato sono diverse da quelle dell'età perfetta.
Di conseguenza con il sacramento della confermazione viene conferito all'uomo un potere spirituale per dei compiti sacri diversi da quelli a cui lo abilitava il potere conferitogli dal battesimo.
Infatti nel battesimo uno riceve il potere di compiere gli atti che riguardano la propria salvezza, in quanto vive per se stesso; nella confermazione invece riceve il potere di svolgere attività attinenti al combattimento spirituale contro i nemici della fede.
Ed è quanto risulta dall'esempio degli Apostoli, i quali prima di ricevere la pienezza dello Spirito Santo se ne stavano « nel cenacolo perseveranti nella preghiera » [ At 1,13s ]; dopo invece, usciti fuori, non temevano di professare la loro fede pubblicamente perfino dinanzi agli avversari della fede cristiana [ At 2ss ].
Perciò è evidente che il sacramento della cresima imprime il carattere.
1. Il combattimento spirituale contro i nemici invisibili impegna tutti.
Ma il combattere contro i nemici visibili, ossia contro i persecutori della fede, rendendo testimonianza al nome cristiano, è proprio dei cresimati, che ormai hanno spiritualmente raggiunto l'età virile, in conformità alle parole di S. Giovanni [ 1 Gv 2,14 ]: « Scrivo a voi, giovani, perché siete forti, e la parola di Dio rimane in voi, e avete vinto il maligno ».
Perciò il carattere della confermazione è un segno che distingue non i fedeli dagli infedeli, ma i provetti nello spirito da coloro che sono ancora «come bambini appena nati » [ 1 Pt 2,2 ].
2. Tutti i sacramenti sono delle professioni di fede.
Come dunque il battezzato riceve il potere spirituale di professare la fede accostandosi agli altri sacramenti, così il cresimato riceve il potere di professare verbalmente in pubblico la fede cristiana quasi per un incarico ufficiale.
3. I sacramenti dell'antica legge sono chiamati da S. Paolo [ Eb 9,10 ] « giustizia della carne », poiché interiormente non avevano alcun effetto.
Quindi la circoncisione imprimeva un segno solo nel corpo, non nell'anima.
La cresima invece, assieme al segno corporale, imprime anche un carattere spirituale, essendo un sacramento della nuova legge.
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