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373. Le sedi dell'Unione si costituiscono come Fraternità, come comunità di fede, di preghiera e di solidarietà in cui si alimenta e si condivide l'esperienza della vita spirituale nel Signore, crocifisso risorto, e la cooperazione per l'avvento del suo Regno.
374. I Catechisti, quando sono tentati di giudicare, ironizzare, criticare, sospettare, mormorare, disprezzare, denigrare, si rifugiano nella piaga del costato di Cristo per guardare gli altri attraverso il suo cuore.
375. La Fraternità opera la valutazione costante degli obiettivi e dei metodi in atteggiamento di ricerca evangelica circa la funzione pastorale della sua attività.
376. La Fraternità dei Catechisti si inserisce nella Pastorale Diocesana della Chiesa particolare e collabora, secondo le sue possibilità, alle opere sociali e culturali del territorio attuando la medesima apertura nelle opere di cui ha diretta responsabilità.
377. La Fraternità è per i Catechisti il centro di vita, per cui insieme si aiutano e rinnovano, mediante i loro incontri, l'esperienza dell'amicizia, della stima, della fiducia e del rispetto reciproco e dimostrano una attenzione particolare per i giovani Catechisti.
Per realizzare l'unità, la Fraternità sostiene la generosa disponibilità di ciascuno, quando il bene comune richiede dei sacrifici.
Accoglie con riconoscenza la grazia della riconciliazione e il perdono tra i suoi membri.
378. I Catechisti manifestano un affetto premuroso e un impegno fattivo verso i Catechisti anziani, malati, sfiduciati o provati, perché tutti si sentano sostenuti dalla carità di Cristo.
A tempo opportuno, li invitano a chiedere i Sacramenti degli infermi, li aiutano con la preghiera e l'incoraggiamento a unirsi a Gesù Crocifisso e a offrire le loro sofferenze per l'Unione, la Chiesa, la salvezza del mondo, specie dei giovani.
379. La Fraternità è aperta generosamente agli altri, rispettando tuttavia le esigenze della vita personale e quelle della vita comunitaria.
380. Dato che i Catechisti Consacrati rappresentano con la loro forma di vita e di adesione all'Unione la pienezza della disponibilità personale nella secolarità a servizio dell'Unione e dei suoi membri, ogni sede o Fraternità viene riconosciuta come tale dal Presidente Generale con il suo Consiglio.
381. Il Catechista Responsabile della Fraternità è al servizio dei suoi fratelli, per aiutare nel cammino spirituale e nella vocazione personale e comunitaria.
Offre loro l'appoggio della sua collaborazione, del suo consiglio e della sua autorità.
Si sforza di vivere egli stesso e di aiutare gli altri a vivere nello spirito della Regola.
382. Il Responsabile della Fraternità si assume con semplicità l'impegno della sua unità, accompagna e stimola i fratelli nella ricerca del bene comune, li ascolta, ma anche li informa, interviene nel momento opportuno per sanzionare le decisioni che sembrano maturate e per decidere egli stesso le questioni che non possono rimanere in sospeso.
383. La Fraternità stabilisce il tempo e i mezzi per studiare il modo di attuare la Regola nelle particolari condizioni di vita che le sono proprie.
Elabora anche le decisioni da prendere in risposta alle questioni relative alla sua vita o alla sua missione, sempre nella prospettiva di un migliore sviluppo.
L'interscambio offre a ciascuno la possibilità di esprimere il suo pensiero e tende all'unità di vedute e di azioni.
384. Di norma è l'intera Fraternità che agisce come Consiglio del Responsabile di Fraternità.
Nelle Fraternità numerose o quando particolari ragioni lo richiedano, può esser costituito, d'accordo con il Presidente Generale, un Consiglio più ristretto.
La Fraternità delega allora un certo numero dei suoi membri per rappresentarla e decidere in suo nome.
385. La Fraternità gestisce i suoi beni con spirito evangelico in accordo con le esigenze della povertà evangelica, secondo le direttive emanate dal Consiglio Generale dell'Unione.
386. Qualora una Fraternità risieda in una località nella quale non sia stata ancora istituita una Provincia, il Responsabile della Fraternità verrà designato o riconfermato dal Presidente Generale, sentito il suo Consiglio, entro i sei mesi successivi allo svolgimento della Assemblea Generale Ordinaria.
Spetterà poi al Responsabile designato provvedere, se occorre, a far eleggere i Consiglieri del suo Consiglio e ad assegnare le altre cariche in seno alla Fraternità attenendosi alle indicazioni che gli verranno date dal Presidente Generale.
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