Causa di beatificazione di Fr. Teodoreto |
Nell'ottobre del 1931 la scuola serale di tipo industriale tenuta dalla comunità cui apparteneva Fratel Teodoreto venne trasferita e unita alla Casa di Carità.
La nuova sede si dimostrò subito insufficiente dato il numero delle richieste.
Nel 1939 i Catechisti decisero, nonostante l'assoluta mancanza di mezzi, di acquistare un terreno per costruirvi un edificio pienamente rispondente alle esigenze di una scuola professionale.
In quell'occasione i Catechisti, incoraggiati dal Fratello Teodoreto, decisero di adottare per intero l'insegna programmatica raccomandata da Fra Leopoldo, di "Casa di Carità Arti e Mestieri".
Circostanze provvidenziali, compreso il lascito di una zelatrice dell'Adorazione a Gesù Crocifisso, consentirono di acquistare in pochi mesi il terreno occorrente.
Subito dopo la seconda guerra mondiale, sempre per mezzo di circostanze davvero provvidenziali a cominciare da un prestito fatto dallo stesso Arcivescovo di Torino, il Card. Maurilio Fossati, venne costruito il primo nucleo della nuova sede della Casa di Carità Arti e Mestieri, in corso B. Brin.
Accanto ai corsi serali e festivi vennero aggiunti quelli diurni triennali dopo la licenza di scuola secondaria inferiore.
Detti corsi erano intesi alla formazione professionale e all'educazione umana e cristiana delle giovani leve del lavoro operaio.
Si passò così da un insegnamento quasi esclusivamente teorico a un insegnamento teorico-pratico che richiedeva officine e laboratori con un'adeguata dotazione di macchinari e di strumentazioni.
L'Opera è attualmente dotata di una sua Proposta Formativa i cui fattori sono costituiti dalla professionalità, dalla comunitarietà, cioè dal lavoro attuato con criteri di solidarietà di gruppo, dalla carità.
La professionalità è concepita e propugnata come capacità di inserimento dinamico nei processi tecnologico-produttivi e nel sistema socio-economico, in corrispondenza con l'evoluzione scientifica, tecnologica, sociale, culturale, etico-religiosa.
Fondamento dell'Opera è Gesù, il Crocifisso risorto, suprema manifestazione della carità che si partecipa come dinamismo salvifico, massimamente costruttivo e suscitatore di vita, di pienezza di vita, di comunione e di fraternità, di pace, nonostante gli egoismi e i contrasti.
L'insegnamento specificatamente religioso comprende due ore di lezione settimanali per i corsi diurni e di un trattenimento settimanale per i corsi serali.
Come centro della Casa di Carità Arti e Mestieri in quanto comunità educante viene proposta la Messa settimanale per i corsi diurni e al primo venerdì del mese per i corsi serali.
Vengono pure organizzate riunioni volontarie di formazione alla vita liturgica e all'apostolato catechistico e brevi ritiri spirituali presso il Centro di spiritualità dell'Unione, denominato "La Sorgente".
Si svolgono riunioni anche per gli insegnanti di Religione per approfondire e a aggiornare obiettivi, contenuti e metodologie per la formazione religiosa, considerata come fondamento e coronamento della formazione professionale complessiva, in vista del futuro impegno di testimonianza e di animazione nel mondo del lavoro.
Attualmente l'Opera dispone di due Centri di formazione professionale e di una struttura di coordinamento.
Quest'ultima è formata dal Consiglio di Amministrazione, dalla Direzione Generale, da un nucleo di progettazione e di proposta che si avvale all'occorrenza, e secondo le disponibilità, della collaborazione di tecnici, di docenti universitari e di esperti.
Oltre il 60% del corpo docente è formato da ex allievi.
L'insegnamento è sempre stato gratuito.
I corsi, attualmente finanziati dalla regione Piemonte, si articolano in corsi biennali di formazione di base e in corsi annuali di specializzazione per nuove professionalità presenti nel settore meccanico ed elettro-elettronico.
Vi si svolgono pure corsi su richiesta della Regione e delle Aziende.
I riferimenti al carisma lasalliano e al titolo programmatico e a al continuo mutare ed evolversi dei bisogni formativi e di elevazione cristiana dei giovani e dei lavoratori costituiscono uno sforzo costante dell'Opera.
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