Orazione
1 - Validità dell'adagio "Lex orandi, lex credendi"
2 - Nell'orazione si autentica l'azione
3 - L'orazione come momento autentico di sincerità
4 - Fedeltà a Fra Leopoldo
5 - Il Catechista congregato
Vorrei iniziare la trattazione odierna con un brevissimo pensiero di orientamento spirituale, ricordando un adagio che dice: Lex orandi, lex credendi, cioè il contenuto della orazione forma la regola della fede.
Come le preghiere antiche esprimono un carattere di verità permanente e sono invocate dai Papi allorché essi trattano qualche argomento di carattere dottrinale, così questo adagio, che appartiene alla tradizione, è per noi prezioso, poiché ci insegna che la legge della preghiera è la legge della nostra fede.
L'orazione è l'espressione della fede
L'orazione è una espressione fondamentale della nostra fede, poiché attraverso di essa si rivelano le nostre intenzioni e l'oggetto del nostro credo.
Oggi si parla molto di comunione, di comunità, di carità, si rivelano le carenze, i difetti, le deviazioni della Chiesa, che essendo anche una istituzione umana, è soggetta all'errore, e se ne auspica un autentico rinnovamento; sono tuttavia dei temi che, per non cadere nel puro accademismo, devono essere convalidati e autenticati dalla preghiera.
Nella misura in cui i problemi che ci preoccupano rientrano nelle nostre preghiere, il nostro interesse per essi si rivela reale ed efficace.
Così l'orazione deve essere alla base del nostro interesse per l'Unione e per i nostri confratelli.
L'impegno della nostra azione verso la Chiesa, verso l'Unione, verso i fratelli si esprime e si autentica nella nostra preghiera, che rivela la bontà delle nostre intenzioni.
Un'affermazione, anche se buona, ma non vivificata dalla preghiera, può servire solo a sfogare il nostro cattivo spirito.
Infatti S. Paolo, in una epistola, ci parla di cristiani che predicavano Cristo per fare concorrenza a Cristo stesso, oppure per essere accreditati presso la comunità e per avere un successo.
Stiamo perciò molto attenti a non parlare di Dio e di cose sacre mossi da uno spirito cattivo.
Necessità di punti di riferimento e di regole
Oggi più che mai è necessario avere dei punti di riferimento, delle regole efficaci che consentono delle verifiche.
Gesù ci ha dato la regola fondamentale, dicendo: "L'albero lo si conosce dai frutti" ( Mt 12,33 ).
Il contenuto e le intenzioni della nostra orazione sono i frutti che ne rivelano la autenticità e la sincerità.
Il nostro più profondo momento di sincerità si rivela nella orazione, che, se fatta con animo filiale, ci predispone, attraverso la luce del Signore, a comprendere il senso della realtà in cui viviamo.
Preghiera come momento per superare la crisi
La crisi in cui viviamo, benché si tratti di una crisi di crescita, sarà superata nella misura in cui anche noi stabiliremo, con la nostra preghiera, un rapporto con Dio, contribuendo così a fare trionfare l'amore e la verità
Desidero invitare tutti a collaborare con delle suggestioni perché il lavoro che ci accingiamo a fare si arricchisca di contributi personali.
Riflessioni sui temi, sui fini, sulle fonti
Vi invito a riflettere sui temi da trattare, sui fini da raggiungere e sulle fonti da cui attingere per il rinnovamento dell'Unione; pensiamo inoltre al metodo migliore per utilizzare i detti a Fra Leopoldo affinché essi ci aiutino a comprendere la volontà del Signore.
Per essere fedeli all'Unione, dobbiamo essere fedeli al suo Fondatore e cercare di capire le intenzioni che corrispondono alla volontà di Dio.
Dovremmo sforzarci di evidenziare le fonti che per il loro valore ed incidenza, debbono essere alla base del nostro rinnovamento spirituale.
Obbiettivi
Per quanto riguarda gli obbiettivi, essi sono quelli ricavati dalla " Perfectae charitatis", il decreto sul rinnovamento della vita religiosa.
Sono obbiettivi che, pur non essendo soggetti a mutamento, essendo assegnati a tutte le forme di vita consacrata, sono suscettibili di approfondimento.
In questo lavoro di riflessione, potrebbero essere suggeriti altri temi e date preziose indicazioni per eventuali modifiche riguardanti la nostra vita di catechisti.
Si potrebbero trattare i temi riguardanti la vita di pietà dei catechisti, il rinnovamento liturgico, lo stato di consacrazione, la laicità e la secolarità dei membri dell'Unione, l'organizzazione delle nuove Regole e Costituzioni, la possibile costituzione di un ramo femminile, od altri di cui si senta l'urgenza.
Spirito dell'Istituto
Personalmente vorrei trattare dello spirito dell'Istituto e della figura del Catechista congregato.
Nelle nostre Regole si parla infatti dello spirito di fede e di umiltà, spirito che tutto deve animare.
Per quanto riguarda la figura del Catechista congregato, mi proporrei di evidenziare lo stile e la fisionomia particolare.
Parlare del catechista come di un maestro di catechismo nel mondo, come di un educatore nella fede.
Circa la figura del sacerdote congregato, vi anticipo che il Vescovo ha concesso l'autorizzazione a clericalizzare qualche membro dell'Unione, che potrebbe così entrare in Seminario, sia come novizio, sia come postulante, sia come Catechista, in vista del ramo sacerdotale.
Il Vescovo ha espresso il Suo consenso con le parole: "Benedico queste cose".
Vi saranno perciò dei Catechisti ai quali sarà concesso di accedere agli Ordini Sacri, rimanendo membri dell'Unione.
Il loro lavoro sacerdotale dovrebbe essere extra parrocchiale: catechismo, formazione intersociale, movimenti catechistici, tutti servizi preziosi che integrano quelli parrocchiali.
Termino esortando tutti ad autenticare le proprie azioni nella preghiera, fonte di infinite suggestioni per un autentico rinnovamento spirituale.