Interventi presso l'Ufficio Catechistico Regionale |
Io, mentre sentivo questi discorsi, confrontavo mentalmente con la situazione mia, con la situazione della mia Diocesi.
Non so se sia così diversa da quella delle altre, comunque ho sentito questa dottrina, bella, sui catechisti, anche con un certo tremore, perché penso che in fondo i catechisti sono l'espressione della comunità.
Io ai chiedo in quante parrocchie non succede che, dopo aver analizzato questa comunità per vederne la consistenza, ci si accorge che consiste poi praticamente nelle poche persone che sono disponibili vuoi per fare i catechisti e vuoi per fare le mille altre cose che un parroco potrebbe chiedere di fare a queste persone.
Quindi c'è un problema. Problema innanzitutto di mentalità di sacerdoti, i quali veramente si convincano che questa è la direttiva, è la prospettiva principale del loro apostolato, quella cioè della catechesi.
Poi c'è un altro problema. Se noi prospettiamo questo ideale ai nostri catechisti, a quei pochi, almeno, non so, nel nostro ambiente, a quei pochissimi che sono disponibili, in quella prospettiva di totalità, di assolutismo, tutto in assoluto per sempre, mi chiedo quanti sarebbero disponibili ad accettarlo o quanti piuttosto non tirerebbero i remi in barca, chiedendo di essere messi a riposo.
Quindi, direi, da queste due osservazioni farei una richiesta più che una osservazione.
Una richiesta cioè che, a questo livello l'Ufficio Catechistico Regionale, oltre a sviscerare la dottrina sul catechista, su chi è, su che cosa deve fare, sia pure importantissimo, venissero discussi anche a dei livelli, intermedi, cioè un qualche cosa forse anche di meno, in quella prospettiva.
Però dei livelli intermedi che dagli Uffici Catechistici possano essere veramente un aiuto in quest'opera di ricerca, di stimolo della vocazione e di formazione dei catechisti, che possano essere accettati sia dai preti sia dai laici in una situazione attuale, nella quale ci troviamo: io parlo anche a me, chiaro, nella mia Diocesi, non so nelle altre come vadano le cose.
E in terzo luogo che possano servire di gradino verso questo ideale più completo e totale che è quello della catechistica.
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