Rapporti tra Catechisti Congregati e Associati
1 - Catechisti Associati
2 - Paternità naturale
3 - L'Associato non è un Catechista meno generoso
4 - Il collegamento con l'Associato
5 - Il matrimonio e la consacrazione sono stati diversi
Sullo stato di consacrazione per quello che riguarda i Catechisti Associati è una partecipazione, non è un tipo di consacrazione vera e completa.
Alla base di tutta l'Unione c'è la consacrazione, intendiamoci, quella dei consigli evangelici, l'offerta volontaria di se stesso a Dio attraverso i voti.
Ora per gli Associati è opportuno, e va mantenuto continuamente il riferimento per questo tema anche perché i Congregati stessi capiscano bene il tipo di impegno che è il loro.
Faccio subito un esempio così mi capite: la consacrazione non è perché noi non siamo più padri, non siamo più sposi, non siamo più fratelli, ma la consacrazione è perché siamo più padri, più sposi, più fratelli.
Questo è fondamentale perché, se cominciamo a dire come detto dalle nostre regole che col voto di castità rinunciamo al matrimonio, punto e basta, ci obblighiamo a un nuovo titolo per quello che riguarda la purezza, noi abbiamo detto quasi niente per quello che riguarda la consacrazione.
Quindi il tener presente questa categoria "sposo", che in qualche modo interessa e come gli altri permette una differenziazione, però su di una unità di linguaggio, uno spirito comune in modo che non si addivengano, per es. nell'esercizio della nostra paternità.
Dovremmo imparare qualcosa, paternità naturale, consacrata dal sacramento dei nostri confratelli sposi, perché hanno figli e avendo figli non possono dire: mio figlio non capisce, basta adesso perché spendo troppo, lo mando fuori della casa, fuori dell'oratorio, non mi interessa più.
E no, allora se noi comprendiamo queste cose qui, allora noi comprendiamo il tipo di paternità a cui noi dobbiamo arrivare e anche la nostra consacrazione.
Viceversa anche loro hanno bisogno di trovarsi in qualche modo orientati.
Intanto per avere un giusto senso della loro vocazione, c'è una diversità tra il matrimonio contratto per inclinazione …
La formazione del catechista, se vogliamo, ha uno sviluppo indipendente.
Io ho mantenuto un'unità, perché la regola degli uni serviva anche agli altri.
Tanto è vero che degli Istituti secolari hanno una regola unica, tanto che sotto il tema della castità si precisa proprio della castità dei consacrati.
E c'è anche un impegno di castità per gli altri, c'è soltanto una differenziazione all'interno, bisognerà vedere la convenienza..
Anche per non fare dei Catechisti di serie A e serie B nel senso che non sono generosi.
L'Associato non è un Catechista meno generoso del Catechista Congregato perché, se il Catechista parla di disposizioni soggettive, le disposizioni devono essere generose entrambe.
La carità, siamo tutti chiamati alla perfezione della carità gli uni e gli altri.
Questa cosa è importante che l'Associato non si consideri un Catechista di serie B nel senso meno generoso, quindi gli è stato fatto un abbuono, un taglio, sei sposato e non hai avuto tanta generosità perché sposato, e allora ti decurtiamo questo e quest'altro.
Se perdiamo il termine di confronto facciamo due istituti, una delle due o lo facciamo di serie B, pericolo attuale, oppure rischiamo di fare una cosa che va per conto suo, cosa da evitare.
L'esigenza di avere assieme Congregati ed Associati perché il Congregato ha bisogno dell'Associato per scoprire certi valori che deve ritrovare, per esempio il valore della paternità.
E se non ci aiuta l'Associato chi ci deve aiutare?
Il valore di una dedizione che sì è dedicata a un gruppo ristretto, però si vede responsabile, perché è tanto facile fare il responsabile come prete o Catechista Congregato perché i figli un padre non può lasciarli fuori della porta.
Un Catechista li può chiudere fuori della porta e li chiude certe volte; ecco è tanto facile fare poi il dilettante dell'apostolato così fare il culturalista invece di fare l'apostolo.
Il collegamento con l'Associato ci può dare delle salutari indicazioni, capire la nostra stessa vocazione e viceversa, perché il Congregato capisca la sua vocazione e l'Associato capisca meglio la sua vocazione.
Guardate che è importante questa unità perché noi dobbiamo fare corpo unico, cioè giuridicamente parlando l'Unione potrebbe anche esserci senza gli Associati come Istituto Secolare, mi domando se potrebbe esserci spiritualmente parlando e apostolicamente, se non con una gravissima mutilazione per l'Unione.
Quello che voglio dire, non saremmo più i Congregati che dovremmo essere senza gli Associati, che tra l'altro vuole dire aver capito bene un sacramento importantissimo che è quello del matrimonio.
Perché se noi Catechisti Congregati non arriviamo a capire bene e non siamo garanti dell'amore umano sublimato da Gesù Cristo, santificato da Gesù Cristo.
Non ci formiamo una famiglia perché le altre famiglie siano più sante, più cementate, se non arriviamo a questo punto a capire queste cose guai a noi.
Una grande consapevolezza, aiutare lo stesso Associato a scoprirla proprio nel tipo di dedizione che è la consacrazione a Gesù, anche in forma oggettiva, fino alla rinuncia di avere una moglie.
Per aiutarli ad avere questo senso sacro e profondo dell'amore e a concepire Gesù non come un terzo incomodo fra i due ma come veramente il garante.
Quello che ci può essere di valido, di importante nella loro realtà coniugale, ora bisogna che esaminiamo un pò a fondo questo problema.
Certo che dal punto di vista pratico è evidente, però ci sono delle ragioni che possono andare anche al di là, ci possono anche portare verso una consultazione che può avere delle ragioni profonde.
Il matrimonio e la consacrazione sono stati diversi ma non antitetici, sono opposti nel senso buono della parola, ma non contrapposti, cioè uno non è l'altro ma attenzione però, non in ogni senso, perché il consacrato a suo modo è sposato e viceversa chi si sposa in un certo senso si consacra.
Chi si sposa sposa quella donna e non ne sposa più un'altra, quindi c'è una scelta, in un certo senso è come se fosse un debito, anche perché deve aver l'impegno di vivere sinceramente tutta questa cosa.
Comunque c'è una problematica molto importante per la nostra stessa formazione; per il nostro stesso presentarci: avere accordi con gli Associati.
Quindi io non li disgiungerei, li distinguerei senza disgiungerli, tanto è vero che insieme formiamo una unica Unione.
Intervento …
Saranno le funzioni che diventano diverse.
Invitare tutti ad una vita apostolicamente valida a tutti gli effetti, quindi gli uni e gli altri sono impegnati a uno stesso motivo.
Difatti si dice: dall'Unione verranno molte vocazioni e santi padri di famiglia.
Quindi adesso abbiamo fatto un lavoro di chiarimento, tutti hanno capito, quindi pensiamoci: fonti, obiettivi e temi o temi nuovi da cambiare.
Io vorrei vedere, anche se non si sa formulare una formula nuova rigorosa, quel punto lì lo vorrei trattare.