Ritiro del 8/12/1998
1 - La missione catechetico-educativa
2 - Dopo a Risurrezione non vi è solo un Gesù predicato
3 - Dove due sono riuniti nel Suo Nome
4 - Annuncio del Regno è un annuncio trinitario
5 - All'inizio non si parlava di predicazione
6 - Compito dell'annunciatore
7 - La parola di Dio diviene viva
8 - L'uomo di fede si aspetta che le promesse di Dio si realizzino
9 - Facciamo un esempio concreto
10 - Annunciando una persona morta o una viva
11 - L'annunciatore sta parlando all'intera persona
12 - Il successo: vedere le persone che si convertono
13 - Se quello che ha comunicato è spirito di Dio
14 - Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono
15 - L'annunciatore non può fare nulla, se non nella potenza dello Spirito
16 - Il campo privilegiato che Gesù usa
17 - Basta che una parola sola sia pronunciata
18 - Gesù non è venuto a portare una morale sulla terra
19 - L'annunciatore deve essere una persona in profonda intimità con Dio
20 - L'annunciatore coltiva questa intimità con Dio
21 - L'annunciatore sta comunicando una persona
22 - Noi dovremmo essere degli araldi
23 - Vivere come Gesù Cristo nella potenza dello Spirito Santo
24 - Dopo la Riforma
25 - Discorso della ragione
26 - L'annuncio cristiano dovrebbe essere una esperienza
27 - Compito dell'annunciatore è far fare una esperienza
28 - L'annunciatore cristiano non sa che cosa significhi la parola "dovere"
29 - Da quando ho incontrato Lui tutto è cambiato
30 - Di ogni parola inutile sarete giudicati
31 - Ogni parola senza effetto è una parola che è stata resa sterile
32 - Dobbiamo entrare nella vita nuova del cristiano
33 - Le parole inutili per le quali noi saremo giudicati
34 - L'annunciatore annuncia le parole intiere
La missione catechetico-educativa vissuta nello spirito del Cristo Risorto, Cristo Crocifisso e Risorto, Nostro Signore.
San Paolo, nella seconda Lettera ai Corinzi dice: "Noi non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore", ( 2 Cor 4,5 ) e nella Prima Lettera ai Corinzi dice: "Noi predichiamo Gesù Cristo Crocifisso." ( 1 Cor 1,23 )
In questo si vede già subito che c'è un cambiamento radicale tra l'annuncio della Buona Novella al tempo di Gesù e l'annuncio della Chiesa.
L'annuncio della Buona Novella è sempre lo stesso, però durante la predicazione di Gesù questo annuncio era: "Il Regno di Dio è vicino", dopo la Risurrezione, dopo la Pentecoste questo annuncio è: "Gesù Cristo è il Regno di Dio".
La differenza tra la predicazione di Gesù e la predicazione su Gesù, San Paolo ci ricorda che l'oggetto nella predicazione è in primo luogo Gesù Cristo e in secondo luogo Gesù Cristo Crocifisso e Risorto, che è il Signore.
Il contenuto della predicazione cristiana è dunque: Gesù Cristo Crocifisso e Risorto Signore.
Dopo a Risurrezione non vi è solo un Gesù predicato, ma è Gesù stesso che si fa presente attraverso la predicazione.
Questo è importante per tutti noi, è importante per voi Unione Catechisti, che fate della catechesi lo spezzettare concretamente l'annuncio di Gesù nel mondo di oggi.
Catechisti dell'Unione del SS.mo Crocifisso, quindi pienamente inseriti in questa ottica neotestamentaria di San Paolo.
Quanto alla denominazione non dovrebbe esserci alcun tipo di difficoltà perché la missione è appunto quella di non predicare noi stessi, ma Gesù Cristo Crocifisso e Risorto, che è Signore.
E questo è la missione in primo luogo della Chiesa, in un modo ancora più vincolante per l'Unione, poiché ha sposato questa missione della Chiesa facendone suo carisma specifico.
Un carisma che è legato dunque all'annuncio: un annuncio che potrà essere catechetico e che però in ogni caso, nei tempi che stiamo vivendo, non potrà essere disgiunto dall'annuncio cherigmatico, che vuol dire annuncio di evangelizzazione.
L'essere Catechisti del SS.mo Crocifisso e di Maria Immacolata vi pone in prima linea nell'azione apostolica della Chiesa.
San Paolo è il vostro collega, il Precursore, questo significa che in San Paolo possiamo trovare molto di quello che può essere lo specifico e quella energia che vi deve contraddistinguere come Unione Catechisti.
Gesù si fa presente adesso nella sua Chiesa nella predicazione.
Certo è evidente che Egli è presente in ogni modo fisico, reale di identità nei Sacramenti, ma prima di essere presente nei Sacramenti, Egli è presente in spirito e verità: questo significa che dove due sono riuniti nel Suo Nome, Egli è già lì presente, in un modo misterioso, si intende, ma presente efficacemente, anzi, voi sapete che se non c'è questa presenza comunitaria, è difficile poter celebrare i Sacramenti.
Voi sapete che è impossibile celebrare un'Eucarestia da solo: il sacerdote celebra un'Eucarestia da solo unicamente per il dogma della comunione dei santi, per cui supplisce alla mancanza fisica delle persone nella comunità intera della Chiesa, perché ogni Sacramento non può essere vissuto disgiuntamente dalla comunità, dalla comunione con i fratelli.
Quindi questo significa che la presenza efficace di Dio è prima di tutto quando due sono riuniti nel suo nome.
È evidente però che essere riuniti nel suo nome comporta un desiderio di incontrarsi, un desiderio di stare con Lui, e questo è frutto della predicazione.
Come annunciatori, come catechisti, tutti siamo invitati ad approfondire questo aspetto, che è fondamentale: tutto il resto è naturalmente una costruzione, vuole dire qualche cosa che viene dopo, come normale conseguenza, ma prima di tutto questo ci deve essere questa comunione, capite? questa comunità, questo ricercarsi, questo vivere in intimità con il Signore.
Che il Vangelo sia predicato è importante, ma è necessario che l'annunciatore si renda conto che Gesù è presente nella predicazione ad una condizione: che sia predicato nella potenza dello Spirito Santo.
E c'è una grande differenza: lo vedremo via via in questa meditazione, è assolutamente necessario che ci si renda conto che l'annuncio del Regno è prima di tutto un annuncio trinitario, nel quale la persona umana fa la sua parte di comunione con la Trinità.
Dunque non è possibile annunciare Gesù Crocifisso, senza far risuonare il fatto che Egli sia il Figlio di Dio, e questo è a gloria del Padre.
Ma nessuno può conoscere il Padre se non il Figlio, e nessuno può conoscere il Figlio se non il Padre e colui al quale lo voglia rivelare.
Questo significa che per conoscere il Padre noi abbiamo bisogno di vivere l'esperienza del Figlio.
L'esperienza del Figlio può essere predicata, può essere narrata, può essere descritta, ma può anche non essere vissuta, per questo è necessario che la predicazione sia un frutto e che sia fatta, vissuta nella potenza dello Spirito.
Diversamente è una comunicazione di sapienza umana, ma non di esperienza.
Si realizza predicando nello Spirito, come ci insegna la Prima Lettera di Pietro, se volete potete prendere la citazione, cap.1,vers. 12, e cioè la condizione per cui il Vangelo deve essere predicato nello Spirito ( 1 Pt 1,12 ).
In questo modo si realizza una singolare unità e identità tra la predicazione di Gesù e la predicazione su Gesù.
Cioè a dire: la predicazione ad opera di Gesù, cioè come Gesù predicava, e la predicazione su Gesù, cioè come predicavano gli apostoli.
La predicazione è un termine che usiamo noi a distanza di molti secoli, all'inizio non si parlava di predicazione, all'inizio si parlava di annuncio.
E questo annuncio è la comunicazione di una esperienza, è la comunicazione della intimità con Dio.
Se non è questo non è un vero annuncio, ed è anche difficile poter essere comunicativi, è anche difficile essere catechisti se non si ha questo tipo di comunione e questo tipo di comunicazione.
Ora, Gesù predica ancora, ma non più nella carne, bensì nello Spirito.
Egli è presente, in spirito e verità, nella sua Chiesa, e non ha smesso di essere la manifestazione di Dio Padre.
Egli è dunque la manifestazione, l'annuncio che Dio è amore.
Non ha smesso la sua opera di redenzione, la croce non ha concluso tutto il compito di Gesù Cristo, il compito del Cristo è quello di essere il primo e l'ultimo, il principio e la fine, l'alfa e l'omega, l'annuncio e il compimento.
Questo è il compito di Gesù. Egli lo ha fatto in modo carnale in tutto il tempo in cui era in mezzo a noi, in Palestina, lo fa ora in modo spirituale, cioè vuol dire nella potenza dello Spirito.
"Ecco, voi farete cose più grandi delle mie", dice nel Vangelo di Matteo, "perché io vado al Padre, d'ora in poi sarò con voi sino alla fine dei tempi".
La sua presenza in mezzo a noi è reale, ma non più carnale, la sua predicazione non può più essere carnale, ma può essere spirituale.
Carnale vuol dire non nel senso che noi usiamo solitamente nei discorsi spirituali, la presenza carnale indica che la carne è venuta ad abitare in mezzo a noi, la manifestazione visibile.
Ora, la sua manifestazione visibile siamo noi.
Questo sarebbe il sogno …… noi "dovremmo" essere questa manifestazione visibile del Cristo, tuttavia non è sempre così, e lo riconosciamo tutti i giorni.
Vediamo qual è il compito dell'annunciatore.
La parola di Dio è vero che ha in se stessa una forza che convince, la Parola di Dio da sola, basta che sia seminata, e già produce qualche cosa, come dice la Lettera ai Romani "La Parola di Dio è viva ed efficace", ( Rm 10,17 ) dove cade produce, oppure, come dice Isaia "La mia parola non ritornerà a me senza avere fatto ciò per cui l'ho mandata". ( Is 55 )
Proprio come fa la pioggia o la neve quando cadono dal cielo: non ritornano in cielo senza prima avere bagnato e irrigato la terra e fatta germogliare.
Così è la parola del Signore: ogni volta che Dio pronuncia una parola essa è efficace.
Su questo siete d'accordo? È necessario però che noi annunciamo la parola di Dio.
Ma che cosa significa annunciare la Parola di Dio?
Prima di tutto vediamo che normalmente la potenza di questa parola, la parola di Dio, diviene viva ed efficace nella misura in cui passa attraverso un annunciatore pieno di fede.
Siete d'accordo su questo? Che cosa significa un annunciatore pieno di fede?
Che cosa vuol dire un annunciatore pieno di fede?
Convinto di quello che dice, che lo deve manifestare attraverso la sua vita, il suo esempio, unito a Gesù, vivere la parola che dice, pieno di Spirito Santo….
Se voi mi doveste descrivere una persona piena di fede, come me la descrivereste?
Ditemi: quella persona ha tanta fede, e io dico: davvero? come è quella persona lì?
com'è che tu capisci che quella persona ha tanta fede? …… sì, però tu mi dici :…. io ti chiedo: ha tanta fede?
Sì perché ci crede veramente, ma io ti dico: da che cosa te ne accorgi?
È sempre serena, manifesta serenità, trasmette speranza…." Siete tutti d'accordo?
Stiamo attenti a non confondere la speranza, la fiducia e la fede, e a non confondere la speranza umana con la speranza cristiana, a non confondere la fiducia con la fede, la serenità con la pace.
Dobbiamo stare molto attenti.
Allora, una persona che è nella pace è una persona che ha speranza, e non la speranza umana, la speranza cristiana.
Una persona che ha fiducia è una persona che ha fede, di cui la fiducia è una manifestazione. Ci siamo?
Ma la fede ha una caratteristica speciale, che sembra quasi ovvia.
Io spero che voi non l'abbiate detta solo perché la ritenevate una cosa "ovvia", però può anche darsi che non fosse una cosa del tutto "ovvia".
Questo è lo specifico, per questo ha fiducia, per questo è nella serenità, perché la sua fede è tutta piena di speranza, e la speranza, lo abbiamo detto troppe volte in questi tre anni, la speranza è la certezza di quello che Dio ha promesso, che non è la speranza umana beninteso: "ah, speriamo che succeda così!" No, affatto.
L'annunciatore pieno di fede rende, non mi piace neanche dire "rende", io direi "permette" alla Parola di Dio di essere efficace.
Spiegatemi perché. Ripeto, l'annunciatore, pieno di fede, quindi vuol dire "se ha fede" permette che la Parola di Dio che sta annunciando sia efficace, perché? perché è verità.
Quindi questo è speranza, visto che è vero quello che Dio annuncia, è verità, è la Parola di Dio…..l'ho detto prima, ho semplicemente cambiato il modo di esprimere il concetto.
Che cos'è l'uomo che ha fede? è uno che si fida, è più di fidarsi è affidarsi.
Pronto, arrivo alle 15 alla stazione, quella non è fede, tu te l'aspetti già che arrivi, è la certezza.
L'annunciatore sincero è colui che ha veramente fede e non parla della fede.
L'annunciatore che pieno di fede, che permette alla parola di Dio di essere efficace, è quell'annunciatore che, avendo ricevuto prima l'annuncio, ci crede così tanto, cioè il suo cuore è talmente pieno di speranza che si aspetta quello che sta dicendo, non che solo lo descrive.
In questo caso è necessario che ognuno di noi, poiché siamo tutti cristiani , siamo tutti battezzati, quindi lo Spirito di Dio abita realmente dentro di noi, ci domandiamo che tipo di fede abbiamo, un tipo di fede illuministico, oppure un tipo di fede spirituale.
Io non voglio che voi mi rispondiate, però, dato che questo è un ritiro, ed è anche un giorno molto importante per l'Unione, è necessario, e per tutta la Chiesa evidentemente, è necessario che ci si chieda che tipo di fede abbiamo, per evitare di crogiolarci nel nostro dolore senza capire il perché, molte volte noi siamo poco efficaci.
Noi siamo poco efficaci perché non abbiamo abbastanza fede.
Facciamo un esempio concreto: tu devi predicare sui miracoli di Gesù.
Gesù fece dei miracoli? voi ci credete? quindi voi credete ai miracoli? io no, i miracoli non sono una cosa anacronistica?
Abbiamo ancora bisogno dei miracoli noi? abbiamo la scienza, abbiamo i dottori, abbiamo i medici, andiamo sulla luna, abbiamo bisogno dei miracoli?
Che cosa sono i miracoli? I miracoli sono un segno della presenza di Dio, non sono la prova della fede, mi avete capito?
Dopo un miracolo una persona può andare ancora più in crisi, può credere ancora di meno perché il miracolo non è fatto per dimostrare che Dio esista, ma è fatto per dimostrare che Dio è accanto a te, ed è tutta un'altra cosa.
Il miracolo lo capisci nella misura in cui tu credi che Dio vuole bene a te, altrimenti ti metti in crisi.
Ritorniamo al nostro esempio, se tu devi predicare su di un miracolo, parlatemi di una guarigione, ditemene una, il lebbroso, poi ditemene un'altra, il cieco, voi ci credete a queste cose qui?
Gesù le fece realmente? lo fece davvero oppure è un modo per dire che Gesù era figlio di Dio? lo fece davvero.
L'annunciatore pieno di fede, dopo che ha annunciato che Gesù ha questo potere, dato che è l'annunciatore di Gesù Cristo Risorto, sa molto bene che il Crocifisso, essendo risorto, ha distrutto il potere della morte e del peccato e vive per sempre Risorto glorioso, con i segni della Redenzione evidentemente, come abbiamo visto le volte scorse, vi ricordate?
Se l'annunciatore sta annunciando Gesù Cristo Crocifisso, Colui che ha redento l'uomo, Risorto, vuol dire che sta annunciando una persona morta o una viva?
Se è viva, quello che faceva prima lo può fare anche dopo la crocifissione?
Bene, allora l'annunciatore è uno che crede che basta annunciare la Parola di Dio, perché questi miracoli succedano ancora.
Voi avete da parlare di queste cose ai vostri allievi, una classe di persone totalmente disinteressate, e voi dovreste vedere i miracoli succedere di fronte a voi.
Questo è quello che dovrebbe succedere, ma non succede perché la fede che esercitiamo non è una fede nella potenza dello Spirito, è una fede nella plausibilità dei discorsi umani, nella razionabilità, oppure, come possiamo dire?
La intelleggibilità dei discorsi, quello che noi comunichiamo deve convincere l'intelligenza, non ci interessa che convinca lo spirito o convinca il nostro corpo, noi siamo tutti rivolti ad incontrare le intelligenze delle altre persone, non la persona intiera.
Tanto per non perdere l'abitudine …………. Ritorniamo alla solita cosa: Spirito, psiche e corpo.
Non sta parlando a un settore della persona, sta parlando all'intera persona.
Quindi, se noi per qualche ragione, qualunque essa sia, abbiamo focalizzato il nostro annuncio solo a convincere la psiche, noi abbiamo sbagliato, perché Gesù Cristo si è rivolto alle persone tutte intere: allo spirito, Beati i poveri in spirito, Beati voi se avete fame e sete, Beati quelli che piangono.
Questo è un discorso all'intelligenza? È un discorso che convince l'intelligenza questo?
Certo che la convince perché tu ti senti dire delle cose che la tua intelligenza rifiuta, perché va esattamente contro l'istinto umano.
Questo tipo di discorso non è stato rivolto all'intelligenza, ma a un altro livello, allo spirito.
Parla anche all'intelligenza, e dice:"Amate i vostri nemici", cosa serve amare quelli che amano? non lo fanno anche i pagani?
Ecco un discorso rivolto anche all'intelligenza.
E Gesù parla anche ai corpi: vede la suocera di Pietro e dice: Ehi febbre, cosa fai tu lì lo sai che quello non è il tuo posto?: perché quello è il tempio di Dio, fila via e la febbre se ne andò via dalla suocera di Pietro.
Dunque vedete che Gesù parlò a tutti i livelli della persona umana e ha redento tutti i livelli della persona umana: livello spirituale, livello psichico, livello corporeo.
Ha esercitato tutti e tre i suoi poteri, regale, profetico, sacerdotale, ha vissuto in questo modo la fede, la speranza e la carità e i cristiani in questo modo dovrebbero incarnare la povertà, la castità e l'obbedienza perché la persona è in tre dimensioni, che sono quelle.
L'annunciatore che focalizza il proprio discorso solo a uno dei tre settori è un annunciatore che è destinato a non avere successo, e non parlo del successo umano, io intendo il successo veramente come dovrebbe essere, di evangelizzazione.
Il successo, per un evangelizzatore, un annunciatore, dovrebbe essere vedere le persone che si convertono.
Questo è il suo successo, la gioia più grande che tu potresti provare: vedere una persona che dopo anni si accosta di nuovo ai sacramenti, che va a confessarsi, che cambia vita, che partecipa all'Eucarestia, che entra nella preghiera, che diventa attiva nella Chiesa.
Questo dovrebbe essere il tuo sogno.
In questo modo allora tu testimoni davvero che hai una grande intimità con Gesù Cristo Crocifisso e Risorto, che davvero quello che c'è nel suo cuore è nel tuo cuore, perché se tu non desideri questo, allora vuol dire che non c'è poi tutta quella unità.
Questo è evidente, ma ce ne accorgiamo in questo, perché la parola dell'evangelizzatore, dell'annunciatore, può non avere un effetto immediato, ma sicuramente trafigge i cuori.
Quando Pietro spalancò le finestre il giorno di Pentecoste e disse quelle cose terribili: "Voi lo avete crocifisso, ecc." che cosa successe in cinque minuti? che tremila persone si sentirono trafiggere il cuore e dissero: "Che cosa dobbiamo fare?"
Convertitevi", la prima cosa.
L'annunciatore riesce a cogliere se quello che ha comunicato è spirito di Dio oppure è spirito umano, il proprio spirito dal momento in cui vede che ci sono delle persone che chiedono all'annunciatore consigli spirituali.
Se ad un annunciatore nessuno mai chiede: "Ma come devo fare per salvare la mia anima?
Ma esiste davvero il paradiso? il purgatorio, l'inferno?" cose di questo genere.
Se a un annunciatore mai vengono poste domande di questo genere è evidente che l'annunciatore non sta annunciando Cristo, sta annunciando se stesso, oppure sta parlando semplicemente a un settore della persona umana.
Dunque abbiamo, che ne so, la teologia della liberazione nel senso deteriore del termine, perché anche nella teologia della liberazione ci sono delle cose buone ed apprezzabili: per esempio il servizio alla persona umana, la difesa dei più deboli, ecc.
Ma un certo tipo di intendimento su questo tipo di teologia cosa ci fa vedere? le necessità esclusivamente fisiche.
Quindi è una teologia che parla solo al corpo, una teologia giansenistica, è una teologia che parla solo allo spirito in modo quasi angelicistico.
Stiamo suddividendo la persona umana in settori invece di ricordarci che la persona umana non è divisa in settori, ma ha tre dimensioni, come ogni oggetto: altezza, lunghezza e profondità.
Quindi ricordiamoci bene che l'annunciatore è una persona piena di fede, cioè una persona che si aspetta che annunciando quella parola, quella parola si realizzi.
Poiché l'annunciatore è colui che annuncia Gesù Cristo Crocifisso Risorto, è colui che annuncia dunque un vivo, non un morto, allora sta annunciando quello che un vivo fa e se il vivo è colui che ha redento il mondo, dunque ha vinto le leggi della morte e del peccato, allora questo vivo farà quello che ha promesso, "Ecco, io sono con voi fino alla fine dei tempi, farete opere più grandi delle mie, andate, evangelizzate, insegnate quello che vi ho detto io " dice nel Vangelo di Matteo.
E nel Vangelo di Marco dice: "Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono" ( Mc 16,17 ).
Quelli che credono, allora, l'annunciatore che crede avrà quei segni: "Nel mio nome scacceranno i demoni"
Domandatevi, quanti demoni avete scacciato dalle persone che avete davanti a voi?
Imporranno le mani agli ammalati e questi guariranno, ditemi: quante persone sono guarite dopo che voi avete pregato imponendo loro le mani, come ha detto Gesù?
Ma ricordatevi ,questo deve essere fatto nel nome di Gesù, non nel nome proprio perché se no ci sono già i pranoterapeuti che lo fanno nel nome proprio e non lo fanno nel nome di Gesù.
Se berranno qualcosa di mortifero non moriranno, cosa significa questo?
Che cosa è bere una cosa mortifera? e abbeverarsi a una sorgente avvelenata, cioè menzogne, falsità, eresie, quanti cristiani che accettano così alla leggera la New age, e non sanno neanche cosa sia.
Questi cristiani credono veramente? evidentemente no.
Vedete come l'annunciatore nel nome di Gesù Cristo non può fare nulla, se non nella potenza dello Spirito perché, ricordate bene, anche Gesù non predicò senza essere ripieno di Spirito Santo.
Andò a ricevere il Battesimo di Giovanni al Giordano, cioè assunse su di sé tutta l'umanità e subito ricevette il dono dello Spirito.
Perché, forse Gesù non aveva lo Spirito prima del Battesimo nel Giordano?
Ma certo che ce l'aveva, ma aveva appena compiuto un gesto profetico, aveva preso tutta l'umanità su di sé e l'umanità lo Spirito non ce l'aveva, l'aveva solo Gesù.
Essendosi immerso nell'acqua del Giordano, ha preso l'umanità su di sé, perfino la parte deteriore dell'umanità, la peccaminosità, e proprio su quel che era deleterio, cioè sul peccato, Dio fece scendere lo Spirito Santo.
Gesù Cristo l'aveva già in sé, ma aveva assunto anche tutta l'umanità.
Dunque, questo Spirito Santo che cosa ha redento? che cosa ha consacrato?
La parte migliore dell'umanità? No, la parte peggiore, perché quelle persone che andavano al Giordano idealmente lasciavano nell'acqua del Giordano tutti i loro peccati, ciò in cui Gesù si è immerso, nei peccati degli uomini.
E lo Spirito Santo scende sui peccati degli uomini e li trasforma in santità, nel Vangelo di Giovanni: "Egli vi condurrà alla verità tutta intera, vi convincerà di peccato". ( Gv 14 )
Dunque il campo privilegiato che Gesù usa e che Dio privilegia è quello del peccato, della miseria, della meschineria.
Guarda il Magnificat: "Ha guardato la miseria della sua schiava", oppure: "Ti ringrazio, Padre, che hai nascosto queste cose ai sapienti e intelligenti e le hai rivelate ai piccoli, sì, perché così è piaciuto a te", è evidente che a Dio piace ciò che è disprezzato per trasformarlo e renderlo un punto di esempio.
L'annunciatore deve essere molto attento perché se sa che Dio ha questo tipo di visione sull'umanità, che cosa farà?
Andrà a cercare la sapienza e la potenza degli uomini o andrà a cercare ciò che gli uomini disprezzano? sapendo bene che quello che gli uomini disprezzano è esattamente ciò che Dio cerca?
Io credo che la risposta sia scontata, non credete anche voi?
Il compito dell'evangelizzatore, dell'annunciatore è esattamente questo: prima di tutto domandarsi se è un annunciatore pieno di fede.
Io lo so che questo può mandarvi in crisi, e la crisi si potrà risolvere in due modi: o dire "non mi interessa niente, queste manifestazioni mi sembrano troppo emozionali" oppure entrare realmente in una crisi e dire: "Ehi, ma io che ho fatto fino adesso? come mai in tutti questi anni io non ho visto una persona alzarsi dal letto guarita, non ho visto una febbre andarsene via, non ho visto un demone lasciare una persona, non ho visto una persona che mi chiedesse questo o quest'altro, ecc., come mai?
Forse io non avrò fede? Forse io non mi aspetto che queste cose succedano?
Forse penso che siano frutto della esaltazione dei carismatici?
A me non pare che sul Vangelo si parli dei carismatici, si parla dei cristiani.
Nel Vangelo si dice: "Quelli che credono avranno questi risultati, quelli che non credono non avranno questi risultati", ma è evidente che perché questi risultati siano efficaci è necessario domandarsi che tipo di unione abbiamo con Dio.
L'annunciatore che annuncia la Parola di Dio che per se stessa ha già una potenza incredibile: Dio dice di sì alla luce e la luce esiste, vuol dire che ogni parola che Dio pronuncia ha in se stessa una potenza che supera, travalica la più grande intelligenza di tutti gli uomini messi insieme.
Basta che una parola sola sia pronunciata da parte di Dio che quello che egli dice si rivela, si realizza.
Un pagano aveva questo tipo di fede, un disprezzato dal popolo di Dio:
"Avete visto questo Romano? vi dico che nessuno in tutta la Giudea e in tutto il popolo di Dio in Israele ha una fede come questo pagano, per questo vai e sia fatto secondo la tua fede".
La samaritana anch'essa disprezzata, anche i cagnolini che mangiano quello che cade dalla tavola dei padroni "davvero grande la tua fede, vai, la tua fede ti ha salvata, la tua figlioletta sarà guarita".
"Che cosa volete che io faccia per voi?" dice ai due ciechi "voi credete che io possa fare questo?" "Sì, lo crediamo" "Bene, vi sia fatto secondo la vostra fede" e guariscono e vedono.
"Se io tocco un lembo del mantello del Signore so già che guarirò" quello se lo aspettava, i due ciechi se lo aspettavano, il centurione romano se lo aspettava che succedesse qualche cosa, noi non ce lo aspettiamo, perché noi, malati di illuminismo, ci aspettiamo che la Parola di Dio sia semplicemente un'esortazione moralistica.
Dimenticatevelo. Gesù non è venuto a portare una morale sulla terra, Gesù è venuto a portare la vita nuova.
La vita nuova è essere familiari di Dio.
Se la vita nuova consiste nell'essere familiari di Dio, significa che c'è una grande confidenza nella famiglia.
Noi tutti abbiamo l'esperienza della famiglia e noi sappiamo come devono essere i rapporti familiari, quando una famiglia è sana, chiaro, non andatemi a prendere quelle famiglie dove ci sono degli squilibri, pedofilia e cose di questo genere.
Ma quando la famiglia è sana ci sono delle relazioni interpersonali che indicano grande confidenza, fiducia, stima reciproca, che vuol dire stima reciproca? vuol dire "io ti conosco, so chi tu sei dunque mi fido di te".
La moglie dice al marito: "Io ti conosco, io so chi tu sei, dunque mi fido di te, anche se tu devi andare a lavorare per tre anni in Burghina Faso.
Non ci vedremo per tre anni, io sono serena perché ti stimo, ho fiducia di te, so che il nostro matrimonio è forte e non sarà sfasciato dai tradimenti e cose di questo genere".
Perché in questo caso il matrimonio è forte, è vero, è sincero, c'è questa fiducia, io mi aspetto che questo matrimonio sia perfetto.
Perché me lo aspetto? perché ti conosco, c'è dunque questa fiducia che scaturisce dalla intimità.
L'annunciatore deve essere una persona in profonda intimità con Dio, e anche l'intimità con Dio è un'azione trinitaria, è evidente, in cui noi entriamo per Gesù Cristo, nella potenza dello Spirito Santo a gloria di Dio Padre.
Vi ricordate l'Anima Christi? Nascondimi nelle tue piaghe.
Bene: nasconditi nelle piaghe di Gesù perché è lì ed è per quella piaga che si entra nella potenza dello Spirito Santo amando il Padre.
È per l'umanità di Cristo , unico mediatore tra gli uomini e Dio, dice l'autore della Lettera agli Ebrei, per l'umanità di Cristo che noi incontriamo l'amore del Padre.
L'umanità di Cristo, Gesù Crocifisso, entriamo nel cuore Suo, squarciato, nel Suo cuore noi troviamo l'amore, che è lo Spirito Santo, per Dio Padre, che è Dio.
L'intimità dell'annunciatore è una intimità trinitaria e colui che per Gesù Cristo, nello Spirito, giunge al Padre.
Se non arriva a questo, allora voi capite che è tutto un tragitto che deve essere riformato, che deve essere guarito, che deve essere ricostruito.
Noi adoriamo un Dio solo in tre persone, non adoriamo lo Spirito Santo, non adoriamo il Padre, non adoriamo Gesù, noi adoriamo Dio e per adorare Dio noi dobbiamo adorarlo in modo trinitario perché Egli è trinità.
Cosa direste di un matrimonio in cui tu sposi una persona solo perché è bella, tu hai sposato la bellezza, tu hai sposato il corpo di quella persona, non hai sposato per esempio il cuore o l'intelligenza o l'anima: quello non è un vero matrimonio, potrebbe persino, al limite, annullato, cioè riconosciuto nullo: non è mai esistito un matrimonio lì.
Come è possibile adorare Dio senza ricordarsi che Dio è uno solo in tre persone?
E quindi l'annunciatore è uno che non scinde le tre persone della Trinità, dell'unica Trinità, non le divide, è evidente, noi facciamo un cammino, oramai da lunga data stiamo facendolo e ci rendiamo conto quante cose vengono fuori, pur avendole già viste, già sentite da anni, Abbiamo bisogno di farci una intuizione, per questo abbiamo magari l'impressione di dividere le tre persone dell'unica Trinità, ma ricordatevi, non sono affatto divise: un solo Dio in tre persone.
L'annunciatore coltiva questa intimità con Dio, chi incontra prima? incontra il corpo, che è provocazione, tu vedi il corpo di Gesù Cristo Crocifisso e ti provoca, ti provoca chissà quali cose, ti provoca a livello emozionale, vedete come funziona? quindi tu nell'evangelizzatore … la prima cosa che tocchi è il corpo e ti provoca, ti può dare fastidio ti può dare rimorso, ti può dare, che ne so, un'altra emozione, pena, dolore, nostalgia, tu incontri Gesù Cristo e qualche cosa ti produce.
Tu lo incontri su una croce e allora tu puoi osservare che cosa ti produce, dove te lo produce? nella psiche, vedi Gesù Cristo in croce, lo vedi perché qualcuno ti parla di lui, lo vedi perché lo vedi in un quadro, lo vedi in qualsiasi altro modo, ma tu incontri questo corpo piagato, oppure incontri Gesù Cristo in una parabola, o che ne so, sul Tabor.
Che cosa provi quando tu vedi questo corpo glorificato? questa luce incredibile che esce da Lui e queste vesti che nessuno potrebbe rendere così bianche, come dice l'Evangelista.
Qui hai una croce esteriore, che ti provoca delle emozioni, a livello intellettuale, emozioni piacevoli, emozioni spiacevoli, qui fanno riferimento delle altre cose, quindi, che ne so, il mio modo di capire, di vivere, di volere, di immaginare, di sentire, di razionalizzare quello che mi è stato proposto in una immagine, in una statua, in un racconto, in una testimonianza: questo deve produrre.
E dopo che c'è stato questo incontro tra quello che vedi e quello che hai capito di quello che vedi, allora dopo un po' entra l'intimità nello spirito.
Ma tu Signore hai fatto questo? Perché hai fatto questo? Ma perché sei così luminoso?
Nasce il dialogo, non più tra l'annunciatore e ciò che viene annunciato, ma tra l'"io" e colui con cui si sta parlando, l'"io" e Dio.
È doloroso dover constatare che troppi annunciatori, invece di parlare alla persona intera, stanno parlando solo alla loro intelligenza.
Non è una comunicazione di proposizioni di fede, è una comunicazione di fede.
L'annunciatore non sta comunicando delle verità, sta comunicando una persona, è molto diverso.
Voi vi ricordate la storia di Tobia, vero? Tobia, con Tobi suo padre, poi viene questo Raffaele che nessuno sapeva che era un arcangelo, vi ricordate?
Mi pare che non ci sia molto entusiasmo, mi sa che la conoscenza biblica sia molto carente.
Che cosa era questo Raffaele, era stato assunto come amministratore dei beni di Tobiolo, che poi era malato,ecc.
Che cosa faceva questo amministratore dei beni? Prendeva le difese dei beni di famiglia e tra i vari compiti c'era anche quello di cercare una moglie per il figlio del padrone, era una cosa normale, ricordatevelo, allora succedeva così.
Che cosa faceva allora l'amministratore? andava in cerca per i villaggi, portando con sé i cammelli pieni di doni da offrire al padre della sposa, affinché concedesse la mano della figlia.
L'amministratore che cosa faceva? Conosceva i gusti del figlio del padrone e andava in cerca per tutti i villaggi, nelle famiglie migliori, ecc. ecc. e poi dopo conosceva queste persone.
Quale era il compito di questo amministratore fedele? e non è a caso che il Signore molte volte parli dell'amministratore fedele, era quello di far nascere l'amore tra queste due persone.
Quindi lui, quando aveva trovato la ragazza adatta, andava dalla ragazza e diceva "Guarda, il mio padrone quanti regali ha già preparato per te, guarda quanto ti vuole bene, questi unguenti particolari, questi vestiti ecc. ecc., questi oggetti d'oro, anelli, monili, questo specchio di bronzo, ecc. ecc.
Perché se tu volessi conoscere il mio padrone sapresti davvero quanto è grande il suo cuore, come è generoso, come è forte, come è valente… quindi decantava le qualità del padrone, finché la ragazza, dopo aver ricevuto il permesso del padre, diceva va bene, lo conoscerò.
Quando l'amministratore aveva ricevuto l'assenso della famiglia, ritornava a casa e diceva" Ah, ho incontrato la tua sposa meravigliosa, se tu la conoscessi ti commuoveresti subito" e decantava tutti i pregi della famiglia, della sposa……
Che cosa faceva? creava interesse l'uno per l'atra.
Naturalmente non andava a sottolineare tutti i lati negativi, i lati positivi.
Noi siamo facilitati in questo, non siamo chiamati a narrare i lati negativi di Gesù Cristo, sapete perché? Perché non ce ne sono.
Tutto quello che noi possiamo dire di Gesù Cristo è tutto bene, è sempre solo bene, è assolutamente bene, quindi noi dovremmo essere quei famosi che annunciano il lieto annuncio: "Come sono belli i suoi monti pieni di colui che annuncia che Dio è amore!" vi ricordate?
Noi dovremmo essere degli araldi che tutti dicano "Oh, finalmente qualcuno che mi racconta qualche cosa di bello! qualcuno che mi dà pace, mi dà gioia, mi dà serenità e invece troppi annunciatori, invece di annunciare Gesù Cristo, annunciano le leggi.
Dovremmo fare questo, dobbiamo essere così.
Se tutti ci volessimo bene non ci sarebbero più le guerre, se gli uomini davvero …. invece di sottolineare i lati positivi sottolineiamo i lati negativi e il frutto della legge è il peccato.
Noi presentiamo la legge dunque il frutto è il peccato.
Il risultato è che nessuno vuole sentire questi discorsi perché si sente vincolato.
L'annunciatore non ha presentato Gesù Cristo, ha presentato i lati negativi di una persona che vive già seguendo Gesù Cristo, cioè a dire, una persona che segue Gesù Cristo naturalmente fa certe cose e non ne fa delle altre, si dà una morale, mi seguite? allora non può l'annunciatore dire: "Guarda che colui che segue Gesù Cristo fa questo, questo, questo……e non fa questo, questo, questo " perché quella è la scorza, l'annunciatore non può dire: guarda che l'arancia ha una buccia così, così, se tu mangi la buccia è amara, stai attento perché la buccia potrebbe avere gli anticrittogamici…
Che mi importa della buccia, io voglio il succo, non voglio la buccia.
I Comandamenti sono una conseguenza, quando tu ami Dio non ti costringe a fare queste cose, vuoi farle.
Se invece tu ti costringi a farle vuol dire che il tuo amore per Dio non è pieno.
Una mamma che ama il figlio non si costringe, si fa violenza a restare sveglia di notte quando il bambino non sta bene.
Lo vuole fare, non può stare a dormire sul letto, non le riesce perché essa ama.
Mi seguite quello che intendo dire? la morale è una conseguenza dell'amore, ma se prima non c'è amore come fa ad esserci la morale?
L'annunciatore che annuncia solo la morale che tipo di annunciatore è? l'annunciatore della legge, non l'annunciatore di Gesù Cristo che è la vita nuova.
L'annunciatore di Gesù Cristo è la vita nuova, cioè è l'amore, e voi sapete che il nome proprio dell'amore è Spirito Santo.
Tu non puoi vivere come Gesù Cristo se non nella potenza dello Spirito Santo, perché siamo anche noi a tre dimensioni, come la Trinità, spirito, psiche e corpo.
L'annunciatore comunica il vissuto personale, la storia di un incontro, dà la testimonianza della vita, non sta presentando i libri di Hans Von Baldasar, non sta presentando la dottrina di Ramer, non sta presentando i Documenti della Chiesa, l'annunciatore sta annunciando Gesù, sta parlando di Gesù, sta facendo innamorare di Gesù le persone, come quel famoso amministratore che va dalla ragazza e decanta la meravigliosità del ragazzo, poi va dal ragazzo e decanta la meravigliosità della ragazza, in tutti gli aspetti. Siamo intesi?
Ma è chiaro che l'amministratore non potrà fare questo se non ha grande confidenza, se non ha grande intimità e se non ha una assoluta dipendenza da Dio, se dipende da altre cose ciò che comunicherà sarà ciò da cui dipende.
Tu ti puoi esaminare, vediamo un po' il mio annuncio: che tipo di annuncio è? é un annuncio che guarda tutta la persona umana? spirito, psiche, corpo? bene, allora puoi dire davvero: sono a posto, è un annuncio che privilegia questo aspetto, quest'altro aspetto, perché? da questo perché tu devi giungere a scoprire che cos'è da cui tu dipendi, da che cosa dipendi? cioè il tuo rapporto di fede con Dio, la tua intimità con Dio di che tipo è? è di tipo spirituale? è di tipo psichico, è di tipo carnale? di che tipo è?
Vi dirò una cosa importante, che avrei voluto dire dopo, ma è meglio dire prima.
Dopo la Riforma qui nel mondo occidentale, quindi nel Cristianesimo occidentale, siamo nel XVI secolo, dopo la Riforma, è accaduto purtroppo esattamente il contrario di ciò che desiderava San Paolo, San Paolo diceva infatti nella 1 Lettera ai Corinzi, ( 1 Cor 2,5 ),diceva proprio che la fede non dev'essere fondato su un discorso fatto di sapienza, ma sulla potenza di Dio.
Invece da quel momento in poi la fede è divenuta, in maniera proprio esplicita, è divenuta proprio una indagine, un discorso umano, un rapporto della intelligenza con Dio, non di tutta la persona.
I discorsi di sapienza, di sapienza umana, possono condurre l'uditorio a una adesione con Dio, se riescono, ma che tipo di adesione? a che tipo di adesione? intellettuale.
Perché le differenze hanno fatto in modo di creare una visione dialettica del pensiero.
Mentre prima della Riforma c'era la "Scolastica" e poi il "Nominalismo", dopo la Riforma c'è stata questa frattura con le due chiamiamole fazioni in concomitanza fra di loro e in competitività.
Questo discorso della ragione è divenuto fondamentale.
Teniamo presente che la teologia era già presente prima, ma era a un livello di dottrina, ora, tutte le discussioni e l'uditorio doveva essere convinto da un punto di vista razionale: questa era la fazione giusta e quella non lo era.
Esclusivamente intelligenza della Fede, era una cosa importante, ma non è la comunicazione della Fede.
La comunicazione della Fede è un momento successivo : "Intus ligere" io leggo dentro il significato della Fede, ma io non posso far coincidere la comunicazione della Fede con la plausibilità della Fede, perché la Fede non è plausibile.
Tu con la tua fede puoi dimostrare che Gesù Cristo è risorto? tu lo credi, la Fede non funziona con le leggi scientifiche della dimostrazione.
Quando l'uditorio viene condotto a un tipo di adesione, è una adesione di assenso della ragione, ma non è ancora una adesione esperienziale, cosa vuol dire esperienziale? di farne esperienza.
È fede quella? no, più spesso è intelligenza, che non sa cosa rispondere.
Che cosa succede? che l'annuncio cristiano dovrebbe invece essere una esperienza e l'esperienza non può essere opera dello Spirito Santo.
Gesù stesso ci dice "Egli vi condurrà alla verità di pensiero" dunque significa che l'annunciatore è colui che deve prendere per mano l'uditorio e condurlo a fare esperienza di Gesù.
Non a sapere tante cose su Gesù, quello sarà successivo, voi dovreste essere coloro che insegnano a me come è molto importante l'esperienza concreta perché uno abbia l'apprendimento di una cosa, è così?
Se no che cosa servono tutti i laboratori che avete sotto? se un ragazzo deve imparare a limare o deve imparare a fare una certa cosa, è inutile che tu gli dica: "guarda, le regole sono queste, devi fare così, così ……
Quello sa tutto a memoria, dagli una lima in mano, non sa neanche da che parte deve essere presa.
Io sono uno di quelli per esempio.
Voi capite che il compito dell'educatore, umanamente, è quello di far fare un'esperienza,dare il perché di questa esperienza.
Non crediate mica che il compito dell'annunciatore sia diverso, compito dell'annunciatore è far fare una esperienza, far ritrovare i lati positivi di quella esperienza e poi spiegargli il significato di quella esperienza, se non fa così l'annunciatore non è un vero annunciatore, è solo uno che batte l'aria.
Il razionalismo ha posto il cristianesimo in una posizione dialettica, siamo già nel XVII, XVIII secolo, nell'epoca dell'illuminismo, tutto doveva essere sottoposto alla ricerca e alla discussione.
Voi sapete il metodo dialettico, lo sapete? Tesi, antitesi, sintesi.
Quindi c'è una tesi, bisogna trovare il suo contrario e dalla sintesi delle due cose c'era la progressione avanti nel discorso.
Dal tempo dell'Illuminismo, quindi dal 1700 in poi che cosa è avvenuto? che persino nella fede, la fede, il percorso di fede, dovevano essere posti sotto la ricerca: tesi, antitesi, sintesi, e troviamo Hegel, e arriviamo all'Idealismo di Kant, fino all'Idealismo romantico che ha portato, ha fruttificato Nietsche, con l'idea del superuomo.
E noi sappiamo che cosa hanno prodotto gli idealismi in questo secolo.
Milioni e milioni di morti, centinaia di milioni di morti sappiamo che cosa ha prodotto l'idealismo, che cosa ha prodotto l'Illuminismo.
Seguire un ideale, che non è una persona, la razza perfetta, la lotta di classe, il superamento di sé, il superuomo, che cosa ha prodotto? la Rivoluzione francese e poi ha prodotto la Rivoluzione russa e poi ha prodotto i totalitarismi di questo secolo, e poi ha prodotto la rivoluzione culturale in Cina: centinaia di milioni di morti.
Attenzione bene: è una cosa molto normale che si possa arrivare a questo, ma noi dobbiamo superare questa adesione, il comunicatore - annunciatore è colui che supera questo meccanismo.
Perché gli uomini adesso accettano molto facilmente questo approccio alla Fede dal punto di vista solo razionale?
Perché, finché si è in fase di ricerca, l'autore della ricerca è l'uomo stesso, non dipende da Dio e quindi ci ritroviamo ancora nella stessa identica situazione dell'uomo nel giardino dell'Eden, che segue l'antica tentazione: sarai come Dio.
Finché l'uomo è in fase di ricerca l'uomo è Dio a se stesso, l'uomo si autocomprende, comprende l'universo ed è egli stesso che dà a se stesso valori morali, proprio come diceva Kant, l'imperativo categorico: tu devi, tu devi fare, devi essere così, devi essere in quest'altro modo.
Dimenticate il verbo dovere, l'annunciatore cristiano non sa che cosa significhi la parola "dovere", l'annunciatore cristiano sa invece il significato della parola "volere", io non "devo" amare il prossimo, io "voglio" amare il prossimo, io non "devo" amare Dio, io "voglio" amare Dio: è un'ottica radicalmente, diametralmente opposta, immaginate un cammino rovesciato dall'altra parte.
Così tutto il modo di pensare, il modo in cui noi siamo cresciuti e gli studi che abbiamo fatto, tutto, anche se abbiamo una o due o tre lauree non vuol dire proprio niente perché la nostra "forma mentis" è quella.
Ma la novità cristiana è tutt'altra: essere liberi da questo "tu devi", non "io devo", "io voglio".
Gesù sulla croce non ha detto "io devo", "io voglio2 fare la tua volontà Padre, non "io devo" fare la tua volontà, andiamo sulla croce a morire, non voglio farlo ma dobbiamo farlo, io "voglio" che la tua volontà sia fatta, non la mia.
Ma come può nascere nel cuore di una persona questo "volere" che la sua volontà sia fatta, per quale motivo dovrebbe nascere? per un'autodeterminazione? il famoso imperativo categorico?
Ma questo imperativo categorico mettiamo anche che possa sussistere: io voglio volere questo, io voglio volere la volontà di Dio per esempio, ma dove nasce questo "voglio volere" ? da dove viene fuori? dal fatto che tu stesso te lo imponi?
Se tu stesso te lo imponi, allora vuol dire che tu stesso hai una potenza e una autorità che è quella di Dio, allora tu sei Dio.
Tu sei superuomo, tu sei Nietsche, questa tua affermazione della tua volontà non può essere frutto di una legge "io voglio volere", ma è frutto di un incontro, è un incontro totale che cambia il senso della vita ed è proprio su questo nuovo senso della vita che tu vuoi fare le cose: l'incontro è Gesù Cristo: io incontro Lui e da quando ho incontrato Lui tutto è cambiato tutto ha un nuovo significato, tutto ha un nuovo senso.
Dio stesso ha un nuovo senso, tutto quello che io faccio ha un nuovo significato, per questo lo faccio, non perché qualcuno mi dice che lo devo fare.
L'annunciatore ha un compito delicatissimo, un compito difficile perché ora le menti sono inquinate, hanno bevuto un'acqua velenosa, ma l'annunciatore, quello che è pieno di fede, sa che c'è questo effetto: "Se berranno qualcosa di mortifero non recherà loro danno" che cosa vuol dire?
Che noi annunciatori, noi beviamo l'acqua che ci danno, se l'acqua che ci danno è tutta inquinata di Illuminismo, noi stiamo bevendo questa, però attenzione, in virtù dello Spirito Santo questo Illuminismo dentro di noi non produce l'effetto, perché noi sappiamo il senso e il motivo per cui siamo, facciamo, agiamo quello che siamo.
E il motivo è Gesù. Questo ci è chiesto di comunicare.
Questa tua adesione, questa tua intimità, questa tua comunione.
Ci sarebbe ancora questo grande discorso che viene annunciato da Gesù conque sta affermazione: "Ma io vi dico che di ogni parola inutile sarete giudicati" ( Mt 12,36 ).
Ricordate questa affermazione? A chi di voi ha fatto paura questa affermazione quando l'ha sentita dire o l'ha sentita leggere, o l'ha letta? "Sarete giudicati su ogni parola inutile che esce dalla vostra bocca" L'avete sentita questa affermazione?
Chi ha avuto paura di questa frase? Nessuno? se no, io dico "Bene allora posso concludere".
In realtà è vero che questo può metterci in crisi, però attenzione, come è espresso nelle nostre traduzioni non è proprio esatto esatto, perché ciò che è stato tradotto per noi con "parola inutile" in greco aveva un'altra espressione, cioè "argon2, dove c'è l'alfa privativo : "a ergos", che vuol dire "a" senza, "ergos2 energia, che vuol dire "senza efficacia", cioè "che non produce effetto".
Questo ci mette ancora più in crisi, io credo, alla luce di tutto quello che abbiamo detto prima: l'annunciatore pieno di fede è quello che si aspetta che succeda qualche cosa.
Se tu quando annunci non ti aspetti che succeda qualche cosa, tu sei senza fede: magari avrai la fiducia o avrai l'abbandono ma non avrai la fede, cioè quello che tu dici è bellissimo, però non è per me, e allora per chi è? per un ufo?
Ogni parola senza effetto è una parola che è stata resa sterile dal fatto che io non mi aspetto che succeda quello.
Maria era una persona energetica o accolita? Lei credeva e si aspettava che quello che Dio diceva si… il Vangelo di oggi: "Come è possibile? non conosco uomo! …. e il risultato di Maria?
Va bene, non c'è problema, avvenga di me quello che tu hai detto. ……. Esatto, ma molti ascoltavano.
Perché credettero in Lui? Perché lui quello che diceva pensava che fosse una storiella o era convinto di quello che diceva?
Si aspettava che succedesse qualche cosa: "Ti ringrazio Padre, so che ascolti sempre la mia preghiera, questo miracolo per me è superfluo, ma fallo per loro e Lazzaro uscì vivo dalla tomba.
Alzati gli occhi al cielo benedisse i pani e i pesci e si moltiplicarono nelle mani dei discepoli.
Di ogni parola di cui noi avremo tolto l'efficacia noi saremo giudicati, allora noi siamo giudicati molto più colpevoli degli altri, perché noi abbiamo l'ardire di presentarci agli altri come annunciatori.
Sacerdoti, ma anche catechisti, noi osiamo andare di fronte al mondo dicendo "Vi annuncio una Buona Novella" e poi ci sono parole senza energia.
Bla bla bla, parliamo di intelligenza perché abbiamo paura che, non avendo fede, quello che stiamo annunciando non si realizzi.
Abbiamo paura che, non avendo fede, anche se pregassimo per un ammalato, questo non guarisca, come se dovesse guarire per la nostra potenza.
Noi non abbiamo nessuna potenza, ce l'ha Gesù Cristo, noi non stiamo esercitando un nostro potere, ma il suo.
Vi ricordate la terza lezione che abbiamo fatto in assoluto tre anni fa? Il potere di Gesù Cristo, regale, profetico, sacerdotale, sono i suoi poteri, non i nostri.
Se sono i suoi, Lui ci chiederà: "Come hai osato non usare i miei poteri? Perché te li ho dati a fare? per darti un po' di orecchini, un po' di scintillìo addosso?
Se sono miei poteri tu dovevi usarli, quindi è ipocrisia dire "Ecco, potere regale, potere sacerdotale, potere profetico", no, no, no, solo potere pietistico, No, il nostro Battesimo è un'altra cosa, non ci ha dato una vita di miseria, ma una vita nuova, allora dobbiamo entrare veramente nella vita nuova del cristiano, una vita di potenza, la chiave della potenza è lo Spirito Santo, perché lo Spirito Santo ti fa essere Gesù, restando tu stesso, ma diventando il figlio nel figlio.
Se tu sei il figlio nel figlio, tutti i poteri del figlio passano in te non perché siano tuoi, sono sempre suoi, ma passano in te come quella famosa cellula che fa parte del nostro corpo, perché riceve lo stesso identico sangue che circola nel cervello, identico, lo stesso identico ossigeno che c'è nei polmoni.
La cellula che c'è nella pelle, in questo dito qui, non è la cellula del cervello, ma riceve esattamente le stesse cose che riceve quella del cervello.
Se Cristo è il capo del corpo che è la Chiesa e noi siamo le membra, ciò che è in Lui è in noi.
Noi abbiamo ricevuto quel famoso DNA spirituale per il quale noi continuiamo ad essere noi, ma abbiamo in più, come dono, la natura divina per partecipazione, non per essenza, ma per partecipazione.
Ecco le parole inutili per le quali noi saremo giudicati: le parole dette senza aspettarci che succeda qualche cosa, le parole dette senza che ci sia tutta la persona che le dice.
Se io parlo senza che ci sia tutta la persona, io potrei parlare così, a livello corporeo, quindi solo a livello di sensazioni, e io presento un cristianesimo coreografico, oppure io potrei presentare un cristianesimo esclusivamente psichico, razionalistico, oppure potrei presentare un cristianesimo spiritualistico, dobbiamo nasconderci,……… ma noi siamo un'altra cosa…..
No,no, l'annunciatore annuncia le parole intiere, parole di Dio che riguardano tutta la persona, quindi deve essere capace, deve cercare di rendersi capace, di comunicare a livello corporeo, a livello psichico e a livello spirituale perché la persona umana che hai di fronte ha tutte e tre queste dimensioni e l'annunciatore deve parlare a tutte e tre.
Il Signore ci dia veramente questa luce, ma non è sufficiente la luce, il miracolo che il Signore deve compiere, e lo compirà, lo compirà, ma solo in coloro che lo desiderano, è che nasca dentro di noi il desiderio che questo succeda, perché se nessuno ha questo desiderio, noi avremo passato un'altra meditazione ripiena di parole, magari belle parole o brutte parole, e basta, che non porterà nessun tipo di effetto.
Se l'annunciatore è colui che è talmente in intimità con Dio che condivide lo stesso sogno di Dio,allora l'annunciatore deve desiderare, non mi piace usare "deve", ma non ho altre parole per esprimermi, l'annunciatore non sogna altro che desiderare che le persone siano colpite tutto, corpo, psiche, spirito.
Non sogna altro l'annunciatore di vedere quelle parole che si realizzano, non sogna altro di vedere delle persone che vengono da te e dicono "Cosa devo fare fratello? Sì, ho crocifisso il Cristo, come Pietro il giorno di Pentecoste ( At 2 ).
Dopo la Pentecoste il discorso di Pietro. Sia lodato Gesù Cristo.