6 Luglio 1966

L'Oriente e l'Occidente esaltano il Principe degli Apostoli

Diletti Figli e Figlie!

Oggi, giorno ottavo dalla festa degli Apostoli Pietro e Paolo, Ci sembra doveroso fermare ancora la vostra attenzione e la vostra devozione sopra la memoria di questi Santi, che la Chiesa di Roma considera suoi principali fondatori e maestri, suoi martiri gloriosi qui in terra e suoi protettori in cielo; e che la Chiesa universale giustamente onora in modo particolare come primi strumenti e rappresentanti di quella comunicazione storica e ministeriale, che la congiunge a Cristo, la successione apostolica.

Sebbene la liturgia non ci parli più di questo prolungamento della festa nel giorno ottavo, ce ne fa invito il luogo in cui siamo, la basilica dedicata a San Pietro, costruita sull'area dove sorgeva l'antica basilica, edificata da Costantino, poco dopo d'aver dato libertà d'esistenza alla Chiesa, sull'umile tomba del Principe degli Apostoli, tomba che doveva essere prossima al posto del suo martirio ( cfr. M. Guarducci, La tomba di San Pietro, Studium 1959 ).

L'interesse archeologico, storico, artistico, religioso di questo luogo è tale che ogni cattolico fedele e istruito deve averlo carissimo, non solo come monumento d'incomparabile importanza, ma come santuario di fede e di preghiera, e come punto simbolico, ed anche effettivo d'incontro della cattolicità della Chiesa con la sua propria unità.

Difficile dire quale altro punto della faccia della terra possa risvegliare pari interesse spirituale.

Possa questa udienza fortificare nei vostri spiriti l'amore a questa Basilica, a ciò che di sacro specialmente essa contiene e rappresenta; non consideratela soltanto come un museo di cose belle e curiose, né come un prodigio d'architettura e di storia, ma luogo dove il mistero parla e il sacro si effonde, e dove lo spirito riceve impulso a meditare, a salire, a sperare, a pregare.

La devozione ai due grandi Apostoli deve far parte della nostra vita religiosa, e quella a San Pietro deve trovare qui le sue tradizionali e personali effusioni.

Ne abbiamo motivo anche da un fatto recente, che Ci sembra significativo e stimolante, sebbene riguardi la Chiesa greco-ortodossa; anzi per ciò maggiormente degno d'essere da noi notato con gaudio.

Recentemente la rivista ufficiale della Chiesa di Grecia, intitolata Ekklisia ( 15 aprile 1966 ) ha pubblicato un nuovo Ufficio « del glorioso e dell'assai illustre apostolo e primo corifeo Pietro », fissandolo, come era nelle antiche officiature greco-orientali, al giorno 28 agosto, e restando, come nella Chiesa cattolica, il 29 giugno festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.

Da quanto sappiamo questo Ufficio è stato composto da un monaco del Monte Athos, Gerasimo Mikrayannatis, innografo del patriarcato ecumenico ortodosso, e pubblicato con l'approvazione del santo Sinodo della Grecia.

Questo Ufficio ricava da antichi testi, ch'erano scomparsi dalle edizioni dei libri liturgici greci, espressioni bellissime in onore dell'apostolo Pietro e della missione a lui affidata.

Ne citiamo, ad esempio, qualcuna:

- Pietro, pietra infrangibile della Chiesa.

- Avendo confessato il Cristo in virtù della rivelazione del Padre, tu hai dal Padre ricevuto una grande autorità sugli uomini.

- Tu sei diventato, o Pietro, colui che, fra gli apostoli, occupi il primo posto ( Protokathedros ).

- La pietra, che è il fondamento della Chiesa.

- Salve, fondamento della Chiesa e base inconcussa, divino araldo che hai le chiavi del regno dei cieli.

- Pietro, corifeo dei gloriosi apostoli.

Etc. Sono espressioni pie e poetiche.

Esprimiamo la Nostra compiacenza!

Rimeriti San Pietro così vera e gentile pietà.

Tali espressioni poi portano a noi l'eco di antiche e venerabili tradizioni, e, scomparse dopo il XIV secolo dai testi liturgici, a causa della polemica antilatina, rinnovano ora la voce autentica e nobile della pietà della Chiesa orientale; e come sono un felice e fedele ricordo di tempi antichi, così sembrano a Noi un lieto segno di tempi nuovi.

Esse costituiscono un'armonia di voci orientali e occidentali, che ritornano con comune esultanza e fraterna fede a celebrare la figura e la missione dell'apostolo Pietro, e svegliano nella nostra pietà la venerazione e la fiducia verso questo « corifeo degli apostoli » e fondamento della Chiesa, del quale qui custodiamo la tomba, onoriamo la memoria, ereditiamo la fede, ripetiamo la confessione a Cristo Signore.

La Nostra Benedizione confermi ed accresca in voi il culto all'Apostolo Pietro.