15 Aprile 1998

"L'unico battesimo della comunità cristiana" ( Lettura: 1 Cor 12,12-13 )

1. L'odierna Udienza generale si svolge nell'ottava di Pasqua.

In questa settimana e durante l'intero arco di tempo che giunge fino a Pentecoste, la Comunità cristiana percepisce in modo speciale la presenza viva ed operante di Cristo risorto.

Nella splendida cornice di luce e di esultanza proprie del tempo pasquale, proseguiamo le nostre riflessioni in preparazione al Grande Giubileo del Duemila.

Oggi ci soffermiamo ancora sul sacramento del battesimo che, immergendo l'uomo nel mistero della morte e della risurrezione di Cristo, gli comunica la figliolanza divina e lo incorpora alla Chiesa.

Il battesimo è essenziale per la comunità cristiana.

In particolare la Lettera agli Efesini pone il battesimo tra i fondamenti della comunione che lega i discepoli di Cristo: "Un solo corpo, un solo Spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo.

Un solo Dio Padre di tutti …" ( Ef 4,4-6 ).

L'affermazione di un solo battesimo nel contesto delle altre basi dell'unità ecclesiale riveste una particolare importanza.

In realtà, esso rimanda all'unico Padre, che nel battesimo offre a tutti la filiazione divina.

É intimamente collegato a Cristo, unico Signore, che unisce i battezzati nel suo Corpo Mistico, e allo Spirito Santo, principio di unità nella varietà dei doni. Sacramento della fede, il battesimo comunica una vita che apre l'accesso all'eternità, e pertanto fa riferimento alla speranza, che attende con certezza il compimento delle promesse di Dio.

L'unico battesimo esprime, dunque, l'unità di tutto il mistero della salvezza.

2. Quando Paolo vuole mostrare l'unità della Chiesa, la paragona ad un corpo, il Corpo di Cristo, edificato appunto attraverso il battesimo: "E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, giudei o greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito" ( 1 Cor 12,13 ).

Lo Spirito Santo è il principio dell'unità del Corpo, in quanto anima sia Cristo capo che le sue membra.

Ricevendo lo Spirito, tutti i battezzati, nonostante le differenze di origine, di nazione, di cultura, di sesso e di condizione sociale, vengono unificati nel Corpo di Cristo, sicché Paolo può dire: "Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero, non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù" ( Gal 3,28 ).

3. Sul fondamento del battesimo, la prima Lettera di Pietro esorta i cristiani a stringersi a Cristo per contribuire alla costruzione dell'edificio spirituale da Lui e su di Lui fondato: "Stringendovi a Lui ( Cristo ), pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo" ( 1 Pt 2,4-5 ).

Il battesimo unifica, dunque, tutti i fedeli nell'unico sacerdozio di Cristo, abilitandoli a partecipare agli atti di culto della Chiesa ed a trasformare la propria esistenza in offerta spirituale a Dio gradita.

In tal modo essi crescono in santità e influiscono sullo sviluppo dell'intera comunità.

Il battesimo è anche fonte di dinamismo apostolico.

Il compito missionario dei battezzati, in conformità alla propria vocazione, è ampiamente ricordato dal Concilio che, nella Costituzione Lumen gentium, insegna: "A ogni discepolo di Cristo incombe il dovere di diffondere la fede, per la parte che spetta a lui" ( n. 17 ).

Nell'Enciclica Redemptoris missio ho sottolineato che, in forza del battesimo, tutti i laici sono missionari ( cfr n. 71 ).

4. Il battesimo è un punto di partenza fondamentale anche per l'avvicinamento ecumenico.

Parlando dei nostri fratelli separati, il Decreto sull'ecumenismo dichiara: "Quelli infatti che credono in Cristo ed hanno ricevuto debitamente il battesimo, sono costituiti in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa cattolica" ( Unitatis redintegratio, 3 ).

Il battesimo validamente conferito opera, in realtà, una effettiva incorporazione a Cristo e rende tutti i battezzati, a qualsiasi confessione appartengano, veramente fratelli e sorelle nel Signore.

Questo è l'insegnamento del Concilio a tal proposito: "Il battesimo costituisce il vincolo sacramentale dell'unità che vige tra tutti quelli che per mezzo di esso sono stati rigenerati" ( ibid., 22 ).

É una comunione iniziale, che chiede di essere sviluppata nella direzione della piena unità, come lo stesso Concilio ammonisce: "Il battesimo di per sé è soltanto l'inizio ed esordio, poiché esso tende interamente all'acquisto della pienezza della vita in Cristo.

Pertanto il battesimo è ordinato all'integra professione della fede, all'integrale incorporazione nell'istituzione della salvezza, come lo stesso Cristo ha voluto e, infine, alla piena inserzione nella comunione eucaristica" ( ibid., 22 ).

5. Nella prospettiva del Giubileo, questo profilo ecumenico del battesimo merita di essere posto particolarmente in luce ( cfr Tertio millennio adveniente, 41 ).

A duemila anni dalla venuta di Cristo, i cristiani si presentano, purtroppo, al mondo senza l'unità piena, che Egli ha desiderato e per la quale ha pregato.

Intanto, però, non dobbiamo dimenticare che quanto già ci unisce è molto grande.

É necessario promuovere a tutti i livelli il dialogo dottrinale, la reciproca apertura e collaborazione e, soprattutto, l'ecumenismo spirituale della preghiera e dell'impegno di santità.

Proprio la grazia del battesimo è il fondamento sul quale costruire quella piena unità, alla quale lo Spirito ci spinge senza darci tregua.