Il volto dell’uomo

La nostra esistenza

Sia che lo vogliamo sia che non lo vogliamo, la nostra esistenza ha 5 elementi essenziali:

1. Viviamo con altri.

2. Viviamo su questa terra.

3. Siamo noi stessi una piccola parte di questa terra.

4. Non siamo solo "terra": siamo dotati di libertà e coscienza.

5. Siamo una mescolanza di grandezza e miseria.

Solo chi tiene ben conto di questi elementi costitutivi della nostra esistenza può sentirsi felice.

Viviamo con altri

Non viviamo divisi l’uno dall’altro. Siamo socialmente collegati.

È una realtà inseparabile dalla nostra esistenza di creature umane.

Non è possibile vivere senza altre persone intorno a noi: non potremmo parlare, amare, e nemmeno venire al mondo.

Ognuno di noi ha bisogno di altre creature umane.

Ognuno ha bisogno di amare qualcun altro. Il bambino non ha bisogno della madre solo per essere nutrito e curato ( forse domani una macchina potrà farlo ): ne ha bisogno per amarla ed esserne amato.

Tutta la società è intessuta di fratellanza, di solidarietà, di fiducia ( fiducia in chi fa il pane, in chi guida il treno, in chi ha stretto i bulloni della mia automobile, nel maestro di mio figlio ).

Fiducia è stima, è apprezzamento, è un aspetto dell’amore.

Il vivere insieme è una grande risposta alla domanda sul senso della vita.

Amore e solidarietà conferiscono "senso di pienezza" alla vita.

Per il cuore di un uomo, tutta una lunga giornata in ufficio o in fabbrica può avere quest’unico fine: ritrovarsi la sera a casa con la moglie e i figli, cioè insieme a persone che ama e che lo amano.

Viviamo su questa terra

Viviamo anche insieme con le cose: piante, animali, cristalli, pietre…

Fin dai primissimi giorni tastiamo, afferriamo, succhiamo, giochiamo, spostiamo.

Negli anni che seguono lavoriamo, costruiamo, ammiriamo, adattiamo, perfezioniamo.

La trasformazione del mondo ( dalla lavatrice ai pianeti artificiali ) è un lavoro continuo per rendere la vita meno difficoltosa e più ricca di possibilità.

È compito gioioso per papà e mamma assicurare una casa bella, piacevole alla propria famiglia.

Insieme cercano di rendere comoda l’abitazione dove collocheranno la culla, in cui il loro bambino potrà trovare un posto caldo e sicuro.

Non solo come individui, ma come popolo, come l’insieme degli abitanti del pianeta Terra, lottiamo contro chi vuol trasformarlo in miniera privata del proprio egoismo, cerchiamo di renderlo più umano.

Noi Cristiani diciamo "cerchiamo di renderlo più degno di essere la casa dei figli di Dio" .

E nella materia del nostro mondo ci sforziamo di innestare luoghi ( scuole, biblioteche, luoghi di preghiera, centri di ricerca, ospedali ) che rendano la nostra vita non solo "più comoda" , ma "più umana" .

Vogliamo essere gente che non solo mangia e si veste, ma pensa, ha sentimenti non grossolani, si interessa con amore dei meno fortunati.

Siamo noi stessi una piccola parte di questa terra

Le analisi che facciamo in ospedale ( e che ci dicono se manchiamo di ferro, se i nostri figli hanno bisogno di silicio… ) ci rivelano che noi stessi siamo una piccola parte del mondo materiale.

Siamo composti degli stessi elementi di cui è composto il nostro pianeta, e la mancanza di litio ( per esempio ) ci rende tristi, depressi, incapaci di prendere una decisione.

Ciò non ci deve umiliare: è la nostra realtà.

E per i Cristiani è un motivo per adorare e amare Dio, che "impastandoci di terra" ( come dice la Bibbia ) ci ha così sapientemente costruiti.

E tuttavia non siamo solo "terra": siamo dotati di libertà e coscienza.

Annusando e guardando , un cane, un gatto conosce cose, impara comportamenti, si ribella a certe violenze.

Ma non sa "riflettere" , non saprà mai tracciare una lista dei suoi diritti, o organizzare uno sciopero per pretenderne l’osservanza.

Gli stimoli e i segni lo inducono a reazioni diverse, ma senza libertà.

Non riesce a pensare "io sono libero" .

Anche la nostra vita dipende da stimoli e impressioni.

Coloro che si lasciano guidare solo da quegli istinti finiscono per compiere azioni che potremmo definire "animalesche".

Ma la stragrande maggioranza delle persone è capace di dominare stimoli, di non seguire ciecamente le impressioni.

Abbiamo una lucidità che sottopone a riflessione e a esame critico le nostre azioni, compreso il nostro stesso pensare.

Questa "lucidità di esame critico" molti la chiamano "coscienza".

Per questo il cane non è responsabile, ma noi sì.

È questo il grande miracolo della persona umana: unica tra tutti gli esseri della terra, sa "riflettere" , è dotata di una certa "libertà" , è quasi sempre "responsabile" delle proprie azioni.

Anche andando contro corrente è in grado di seguire la propria "coscienza" e di scegliere "ciò che è buono".

Siamo una mescolanza di grandezza e di miseria.

Se fermassimo qui la descrizione della persona umana non saremmo né seri né onesti.

La nostra grandezza e la nostra ricerca di felicità è impregnata di miseria.

Il vivere insieme, oltre che confortarci, ci rende sovente "pecore di un gregge" , senza la capacità di essere noi stessi.

Ci "camuffiamo" come la maggioranza, o come vogliono i "capetti" che non mancano mai, e impongono ieri il disprezzo degli ebrei, oggi le mode, i piercing sulla lingua e l’ombelico in bella vista.

Nasciamo come "pezzi originali" e finiamo come "copie".

L’attrazione amorosa tra i sessi, gioia e fioritura della vita, può trasformarsi in egoismo, in perversioni ben illustrate dai film.

La famiglia, che dovrebbe essere un nido caldo e sicuro per i figli, può frantumarsi per l’incapacità dei suoi componenti di dominare gli stimoli dell’istinto, e può diventare per i figli una camera a gas.

Il lavoro, fonte di sopravvivenza per tutti, può diventare per l’ingordigia sfrenata di pochi padroni una catena di schiavitù, uno sfruttamento fino alla perdita della salute del lavoratore.

La debolezza, la malvagità, l’egoismo, la violenza s’infiltrano come acque putride nella vita di molti.

Il volto dell’uomo è un impasto di grandezza e miseria. ( Con un’immagine forse ancora efficace, alcuni pensatori cristiani e alcuni filosofi greci affermavano che l’uomo è un angelo incatenato a una bestia ).

Documenti

Cristo, l’uomo nuovo.

Per noi Cristiani esiste un solo modello con cui confrontarci continuamente per essere persone nel senso più autentico.

Il modello è Gesù, Figlio di Dio, l’uomo nuovo inviatoci dal Padre perché sia la nostra salvezza, sia luce per la nostra "strada" ( cioè modello per la vita ) e forza ( con la sua parola, l’Eucaristia e la sua grazia ) perché riusciamo a percorrerla anche andando controcorrente.

Una pagina scritta da tutti i Vescovi del mondo ( maestri della fede cristiana ) riuniti nel Concilio Vaticano II traccia il volto di Gesù, nostro modello di vita sulla terra:

"Egli è l’uomo perfetto che ha restituito alle creature umane la somiglianza con Dio, resa deforme dal peccato…

Ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con un’intelligenza umana, ha agito con una volontà umana, ha amato con cuore umano.

Nato da Maria Vergine, egli è diventato veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato…

Soffrendo per noi, non solo ci ha dato l’esempio perché seguiamo i suoi passi, ma ci ha aperto una strada nuova: se noi la seguiamo, la vita e la morte vengono santificate e acquistano un senso nuovo.

Divenuto simile al Figlio di Dio, il cristiano è reso dallo Spirito Santo capace di adempiere la legge nuova dell’amore.

Per la forza dello Spirito, tutta la persona umana viene rinnovata interiormente." ( La Chiesa nel mondo d’oggi – Gaudium et Spes 22 ).

Spunti di riflessione

1) Il "vivere insieme" in quale modo ci conforta e ci rende più bella la vita?

In quale modo ci trasforma in pecoroni schiavi del "tutti fanno così"?

2) Guardiamoci intorno: il "vivere su questa terra" e "di questa terra" quali conseguenze felici sta portando a noi, alla nostra nazione, al mondo?

E quali conseguenze infelici sta invece portando a noi, alla nostra nazione, al mondo l’egoismo di chi "sfrutta la terra e quanto contiene"?

3) Siamo consapevoli di essere dotati di quella "lucidità che sottopone a riflessione e a esame critico le nostre azioni?

Ci sembra di usarla con costanza questa "coscienza" , questa "libertà" , o ci arrendiamo alle forze cieche degli istinti, delle pressioni del "gregge"?

4) Sentiamo presente Gesù, l’uomo nuovo mandatoci da Dio come salvatore e modello di umanità?

Leggiamo sovente a noi e ai nostri figli i capitoli Mt 5-6-7 ( il discorso della montagna ) del Vangelo di Matteo? In quelle poche paginette Gesù traccia limpidamente la figura del cristiano.