La propria esperienza di Cristo

4-10-2003

La spiritualità del Catechista è la condizione essenziale di qualunque cristiano che desideri testimoniare la propria vita e la propria esperienza di Cristo

Don Mauro Agreste

Indice

1) Consapevolezza di aver fatto l'incontro con Gesù
2) È stata un'esperienza religiosa al posto di quella di fede?
3) Spiritualità del Catechista, spiritualità incarnata
4) Spiritualità di tipo ecclesiale
5) Appartenenza alla Chiesa: insegnamenti, dottrina …
6) Chiamato a spezzare il pane per nutrire i suoi fratelli
7) Il magistero della Chiesa
8) Tu conferma i tuoi fratelli
9) La vita cristiana è un combattimento
10) Lo Spirito Santo soffia la verità di Dio
11) La spiritualità ecclesiale
12) La povertà. Esemplificazioni
13) Il Catechista intercede e chiede preghiera
14) La Chiesa purgante prega per i suoi
15) Pregare i santi
16) Spiritualità nutrita dall'incontro con Dio
17) La fattucchiera e i doni diabolici
18) La coscienza retta e non
19) Discernimento degli spiriti e di chi ci anima

1) Consapevolezza di aver fatto l'incontro con Gesù

Affrontiamo quest'anno il tema della spiritualità del Catechista, non che non facesse parte degli altri anni ma quest'anno lo condensiamo proprio in incontri specifici, perché la spiritualità del Catechista è quasi sicuramente la condizione più importante, la necessità più forte la caratteristica essenziale di qualunque cristiano desideri in qualche modo testimoniare la propria vita e la propria esperienza di Cristo.

Quindi il primo elemento pare proprio che sia questo: avere fatto esperienza di Cristo.

Una caratteristica fondamentale dicevamo è quella di aver fatto esperienza di Cristo ma non solo avere fatto esperienza di Cristo, ma essersi accorti di aver fatto esperienza di Cristo, e questo è già un'evoluzione del primo elemento perché bene o male la voce del Signore attraverso elementi, personaggi, cose che ci accadono giunge sempre accanto a noi.

Cioè il Signore irrompe nella nostra vita, ma non è detto che noi ce ne accorgiamo ossia rimane per noi un incontro piacevole che ci dà un'impronta, una direzione di marcia, ma probabilmente non ne siamo sufficientemente consapevoli, come dire un qualche cosa di quasi inconscio.

Allora il primo aspetto penso sia importante per ciascuno di noi diventare consapevoli di questo incontro quando è avvenuto, come è avvenuto, che cosa ricordi, che cosa è cambiato da quell'incontro.

Allora questo è il primo esercizio che voi siete chiamati a fare in questa settimana, in modo tale che se ne parli la prossima volta, riassumendo questi quattro punti: quando è avvenuto, come è avvenuto, essere consapevoli, che cosa è cambiato in noi dopo questo incontro.

Sarà stato il giorno della tua prima Comunione? Può anche darsi.

Che cosa ricordi di quel giorno? Che cosa è cambiato da quel giorno?

Secondo aspetto. È possibile che da quella volta, qualsiasi volta fosse, si sia depositata della polvere sulla tua esperienza tanto che ne ricordi la direzione generale, ma probabilmente la freschezza è stata persa.

2) È stata un'esperienza religiosa al posto di quella di fede?

Tutti questi sono dei passi fondamentali in quello che è il cammino per la spiritualità del catechista perché la spiritualità del Catechista non è una struttura di atteggiamenti che si impara a scuola, noi stiamo condividendo il modo migliore per poter comunicare al nostro prossimo un incontro.

È certo che io dovrei dirvi la gioia di quell'incontro, ma finché voi non siete diventati consapevoli pienamente se questa gioia è avvenuta ed è cresciuta dentro di voi, oppure si è fermata, per qualche ragione che potemmo anche indagare, semplicemente a una esperienza di tipo moralistico, allora qui si tratta di fare un cammino, si tratta di far crescere, di dare il giusto significato a quello che abbiamo vissuto.

L'esperienza di Dio può esserci stata, ma può essere stata inquinata da una forma di educazione molto rigida, molto severa, dall'aver partecipato a una scuola o nell'essere stati in un collegio, dove l'esperienza religiosa ha preso il posto dell'esperienza di fede.

Cosa voglio dire dell'esperienza religiosa che ha preso il posto dell'esperienza di fede?

L'esperienza religiosa sono le regole, l'esperienza di fede è un rapporto interpersonale con Dio.

Allora nelle migliori delle ipotesi tutti desiderano che questo rapporto di fede sia autentico, ma non sempre è così.

A volte le strutture religiose, che vuol dire tutto ciò che parte della religione, non i fedeli che sono dei religiosi, possono influenzare il nostro modo di vivere il nostro rapporto personale con il Signore fino al punto di renderlo freddo non oso dire sterile ma possiamo dire quasi sterile lo abbiamo visto negli anni passati il rapporto personale con Dio è un rapporto che fa a pugni con le formule mnemoniche è vero o non è vero?

E ricordatevi bene che io non sono contrario alle forme mnemoniche ma desidero che ci sia l'anima li dentro.

3) Spiritualità del Catechista, spiritualità incarnata

Quindi nella spiritualità del Catechista l'aspetto fondamentale è quello di curare fortemente il nostro modo e il nostro rapporto personale con il Signore.

Ci sono alcuni tratti essenziali nella spiritualità del Catechista che vedremo nel corso di questo anno e che sono dei punti fondamentali, che devono entrare profondamente come un convincimento.

Per esempio: il catechista è una persona che è di servizio, vive la dinamica del servizio.

La spiritualità del catechista è una spiritualità fortemente incarnata cioè molto concreta, fa tutte quelle che sono le caratteristiche dell'uomo.

Credo che ormai abbiamo potuto vedere molto bene nel corso di questi anni l'antropologia cristiana; e su quella traccia noi cogliamo l'esperienza cristiana, tenendo conto che la Rivelazione di Dio si appoggia su quella che è l'umanità concreta, non l'umanità ipotetica.

Quindi è stato un bene per noi approfondire come è fatto l'uomo perché più approfondiamo questo più la spiritualità diventa concreta.

Apro una parentesi dicendo che la spiritualità autentica è molto concreta.

Una persona autenticamente spirituale probabilmente usa poche parole ma fa molti fatti.

Ad esempio Madre Teresa, che sarà beatificata fra poco, nessuno può dire che non abbia avuto una spiritualità fortissima e autentica: da cosa lo si capisce?

Dal servizio, ma il servizio di quale tipo?

Un servizio molto attento all'essere umano così come esso è.

Se lei avesse operato in Svezia avrebbe usato degli altri criteri probabilmente; operava in India e la spiritualità molto concreta la faceva agire in uno spirito di servizio adatto all'uomo che incontrava in quella cultura in quel tempo.

Quindi per noi è importante molto capire in che tempo siamo in che cultura siamo in che modo incontrare l'uomo, che non significa cedere facilmente ai compromessi.

Significa essere in grado di dialogare con tutti ma senza perdere lo specifico della nostra esperienza cristiana.

Il compromesso significa dire che ci sono cose meno importanti nella mia spiritualità le lascio perdere.

No, non è affatto così, non è servizio di verità, non è rispetto del prossimo, il prossimo lo si rispetta se ci si approccia a lui in uno stile di verità senza nasconderla.

4) Spiritualità di tipo ecclesiale

La spiritualità del catechista è una spiritualità di tipo ecclesiale; guardate qui al posto di catechista potrei dire cristiano, è la medesima cosa e quindi il catechista non è uno che è più di un cristiano e un cristiano non dovrebbe mai sentirsi meno che catechista.

Tutti dall'ultimo battezzato da cinque secondi fa e in chissà quale parte del mondo al Sommo Pontefice tutti sono chiamati ad essere cristiani cioè discepoli; e i discepoli da Gesù sono stati mandati a insegnare: "Andate e annunciate".

Quindi ricordiamoci non esiste una persona che faccia parte della Chiesa che non abbia ricevuto questo compito, che molti non se ne rendano conto è possibile, che questo non sia la cosa giusta è altrettanto vero.

Spiritualità ecclesiale significa una forte appartenenza alla Chiesa, non una forte criticità alla Chiesa, una forte appartenenza.

Ti è preziosa la tua mano sinistra? Ma non scrivi con la mano sinistra, se devi fare un lavoro con la mano sinistra fai fatica, la taglieresti perché tanto è meno utile della destra? No.

Allora ricordati la tua appartenenza alla Chiesa è la medesima cosa.

Ricordati che la Chiesa è Gesù Cristo, con tutto il suo corpo.

La Scrittura in San Paolo " Cristo è il capo del corpo che è la Chiesa", ma lo semplifico: la Chiesa è Gesù Cristo, con tutto il suo corpo.

E noi siamo il suo corpo. Però se perdiamo di vista che la Chiesa è Gesù Cristo allora noi vedremo solo il suo corpo.

Se un ragazzo vede una ragazza e dice questa è la mia fidanzata la amerà, mi spiego?

Se vede solo il suo corpo la sfrutterà, cioè vuol dire la disprezzerà.

Allora l'appartenenza alla Chiesa significa evidentemente avere dentro il proprio cuore il valore e il significato, è Gesù Cristo, " Chiunque avrà fatto queste cose al più piccolo dei miei fratelli lo avrà fatto a me" questo vi dico, perché dovete essere molto realisti.

Troveremo nel Corpo di Cristo che è la Chiesa molte persone che fanno parte del Corpo di Cristo che non lo sanno, l'hanno dimenticato, hanno ricevuto un'educazione diversa, hanno fatto esperienze diverse.

Il loro amore per il Signore si è raffreddato, oppure non è mai stato fatto crescere, lo sapete molto bene che il problema più grande adesso sono le famiglie non tanto i bambini, è vero?

5) Appartenenza alla Chiesa: insegnamenti, dottrina …

Ecco tutto questo ti farà incontrare dei tuoi fratelli delle tue sorelle che sono tutto meno che un esempio per te, anche il quel caso tu sei chiamato a vivere la spiritualità della Chiesa.

Questo a livello esperienziale potremmo dire interpersonale.

Però c'è un tipo di appartenenza alla Chiesa che è anche molto più profondo, appartenenza alla Chiesa in tutto ciò che essa rappresenta qui sulla Terra; agli insegnamenti della Chiesa, alla dottrina, al magistero.

Quindi come cristiano, come catechista non sei chiamato a fare delle ipotesi teologiche, sei chiamato a spezzare il pane per i tuoi fratelli.

Possono esserci degli insegnamenti che possono essere molto difficili, molto complessi, molto coinvolgenti, oppure giudicati dal mondo, non dai fedeli autentici, contrari al modo di vivere della gente di adesso; allora tu che sei sul piedistallo, perché sei un catechista, da che parte di schieri?

Allora facciamo due esempi emblematici: uno si chiamava Francesco di Assisi, l'altro si chiamava Martino Lutero entrambi sono partiti da delle ragioni ovvie, normali, evidenti a tutti: la Chiesa va riformata.

Ma che risultati diversi! Uno con un'assoluta appartenenza al Corpo di Cristo e alla Chiesa, quindi in umiltà, in sottomissione, l'altro che non teneva conto della Chiesa, del Corpo di Gesù Cristo, ma solo della dottrina.

Uno ha prodotto milioni di conversioni, e continuano ancora adesso nell'arco dei secoli, l'altro ha prodotto la frattura della Chiesa con grandi sofferenze che chissà quando saranno ricucite, son già passati 500 anni.

6) Chiamato a spezzare il pane per nutrire i suoi fratelli

Allora tu che assumi nella Chiesa il tuo compito specifico e la tua valenza sei chiamato ad essere colui che spezza il pane per dar da mangiare ai tuoi Fratelli.

Allora è evidente che potrai trovare delle cose che ti mettono in crisi negli insegnamenti che la Chiesa offre, ma questo tuo metterti in crisi non deve mai farti crescere nell'orgoglio e nella autonomia come purtroppo è successo specialmente negli anni 70' e 80'.

La spiritualità autentica del cristiano e del catechista è quella di domandarsi sempre in che modo io sto partecipando a quello che è la distribuzione dei 5 pani e dei 2 pesci.

Allora come catechista tu sei chiamato non ha creare delle tensioni o a creare dei dubbi, se tu hai dei dubbi tuoi personali te li tieni per te e dalla tua bocca non usciranno.

Usciranno solo in una occasione: con il tuo direttore spirituale, perché se tu noti delle difficoltà nell'accettare un pronunciamento, oppure una catechesi, o qualche cosa allora tu non sei colui che ha ricevuto il potere delle chiavi, tu non hai il potere di interpretare in modo retto e autentico gli insegnamenti della Scrittura interpretati dal magistero.

Se una cosa ti mette in crisi, i casi sono due: o non hai capito bene di che cosa si tratta oppure c'è una crescita, una guarigione, un cambiamento, una mortificazione che devi vivere dentro di te, perché la Chiesa non sbaglia.

7) Il magistero della Chiesa

Il magistero della Chiesa è assistito dallo Spirito Santo evidentemente in gradi diversi che cosa vuol dire?

Che il magistero della Chiesa è intoccabile? No, solo la parola di Dio è intoccabile.

Il magistero della Chiesa cresce nel tempo.

Quello che si insegnava una volta non vuol dire che non sia più valido continua ad essere valido però si aggiungono altre cose che sono frutto della meditazione, dello studio, della riflessione di centinaia, di migliaia tra teologi e santi e cristiani anche più semplici, che con la loro vita hanno dato un apporto e un'interpretazione più autentica al vivere la carità.

Chissà quanti sono i santi totalmente ignoranti che non sapevano neanche leggere, ma che hanno dato un impulso una interpretazione autentica della carità vissuta.

Attenzione bene, io non intendo dire che nella Chiesa abbiano diritto di parola i teologi per carità, i teologi hanno il compito di indagare e di chiarificare, ma di interpretare il potere appartiene solo al magistero.

Cos'è il magistero? Vescovi e Papa, cioè vale a dire tutti i Vescovi che sono in comunione con il Sommo Pontefice e che quindi si trovano sullo stesso piano e insegnano la medesima cosa danno il magistero.

Se c'è un Vescovo che non è in comunione con il Papa, quello che dice lui è magistero o no?

Però se dice anche essendo lontano dalla comunione con il Papa, però dice le stesse cose del Papa è in comunione con lui o no? In quelle parole lì sì.

Vedete non è cosi facile, non è un meccanismo, per questo è stato molto importante che in questi anni abbiate avuto modo di crearvi un criterio di discernimento per capire veramente com'è la linea.

8) Tu conferma i tuoi fratelli

Vi ricordo che le parole di Gesù sono proprio queste tu conferma i tuoi fratelli prima, che iniziasse tutto quanto il problema della Passione, la sera del Giovedì Santo dopo la cena.

Sarete molto vagliati, vi disperderete, ma tu Pietro conferma i tuoi fratelli e quindi tra i mandati di Pietro c'è quello della conferma e Pietro che dice ciò che è comunione e ciò che è conforme e ciò che non lo è.

E poi dopo la Resurrezione dice: "Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle ecc…" prima ancora della Passione in una altra occasione aveva detto.

"Chi dice la gente chi io sia?" "Tu sei il Cristo figlio …" " e io ti dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa", non la Chiesa degli uomini ma la Chiesa di Gesù Cristo "e le porte degli inferi non prevarranno" cosa vuol dire non prevarranno?.

Immaginate una città medioevale con le mura e tutti i portoni chiusi, perché mai uno mi dovrebbe dire le porte degli inferi non prevarranno?

Se io di fronte a me vedo una prateria tranquilla con le pecorelle e le margherite, ma se mi dicono guarda che gli inferi non prevarranno contro di essa, allora mi sta dicendo una cosa importante che quella città sarà assediata e ci saranno eserciti accaniti per distruggerla, per conquistarla, per annientarla quindi chi vi parla di un Cristianesimo irenico, cosa vuol dire irenico? Non vuol dire ironico.

Sapete cosa vuol dire "irene"? In greco vuol dire pace.

Se conoscete una persona che si chiama Irene dite: "Hai un bel nome perché il tuo nome vuol dire pace" allora su questa terra l'esperienza del cristiano è un combattimento, e Gesù la detto le porte degli inferi non prevarranno.

Questo vuol dire che lotteranno e che spingeranno, che faranno chiasso e ti butteranno i dardi infuocati ecc. ecc. tutto per distruggere, però non prevarranno.

9) La vita cristiana è un combattimento

Quindi la vita cristiana è un combattimento la Chiesa sarà combattuta da ogni parte.

Cosa vuol dire le porte degli inferi non prevarranno? che se questa città fortificata vuol dire anche che è assediata, vuol dire che il numero non sarà mai rilevante, quando una città è assediata?

Quando gli eserciti la circondano quindi vuol dire che la potenza che c'è fuori è numericamente maggiore di quella che c'è dentro è vero?

Ma Gesù ci ha detto anche un'altra cosa: "Non abbiate timore, Colui che abita in voi è più grande di colui che abita il mondo."

Dobbiamo mettere insieme tutte queste parole del Signore perché costituiscono un insegnamento forte allora la realtà dei fatti è questa noi ci troviamo culturalmente in una minoranza.

Il cristiano fedele autentico impegnato, attivo ecc. ecc. è una maggioranza o una minoranza?

È una minoranza per di più assediato da tutte le parti.

Non so se avete fatto caso che tutti fanno di tutto per distruggere gli insegnamenti della Chiesa ve ne siete accorti?

Ma perché? Si vede che sono autentici, che non fanno comodo, che danno fastidio.

Se una cosa è irrilevante, se una cosa non ti tocca ti dai da fare per distruggerla?

Se c'è una persona che passa lì sotto per andare a prendere il latte a te fa caldo o fa freddo?

Non ti tocca, non ti importa minimamente, ma se tu in questo momento sai che lì sotto c'è un testimone di Geova che sta indottrinando un cristiano ti tocca o non ti tocca?

Vedi che c'è una grande differenza.

Quindi nella spiritualità del catechista questo senso dell'appartenenza ecclesiale è fondamentale.

Va bene nella Chiesa c'è la gerarchia, tutto quanto però io parto dalla visione di Chiesa molto prima di quella che è la sua struttura.

Vi ricordo che la Chiesa è il Corpo di Cristo in cui lo Spirito di Cristo agisce.

10) Lo Spirito Santo soffia la verità di Dio

Cosa vuol dire lo Spirito di Cristo? Lo Spirito Santo.

Perché l'ho chiamato Spirito di Cristo, Spirito di Gesù Cristo ecc…

Spirito mandato dal Padre, perché?

Allora facciamo questo esempio: se io dico Carlo e dico lo spirito di Carlo che cosa voglio dire?

Se io dico Carlo dico la persona di Carlo: tutto quello che è spiritualmente, mentalmente, fisicamente giusto?

Se io dico lo spirito di Carlo che cosa intendo dire? La sua essenza.

Allora in questo io non ho detto che lo Spirito Santo è Gesù Cristo ho detto che lo Spirito Santo è lo Spirito di Gesù Cristo, anche se sono due persone divise diverse in realtà la scrittura che cosa ci dice?

"Voi non avete ricevuto uno spirito di schiavitù per ricadere nella paura ma uno spirito di adozione per mezzo le quale gridate Abbà Padre"

Cosa vuol dire Abbà Padre? Chi può dirlo? Il figlio e chi è il figlio nella Trinità?

È Gesù, il Verbo diciamo il Verbo.

Allora lo Spirito Santo è lo Spirito di Cristo che ti fa essere il figlio nel Figlio.

È un discorso molto complicato io ve lo dico perché abbiate in voi una visione, capiate che non si può essere autenticamente e soprattutto esperienzialmente figli di Dio con la nostra buona volontà.

Allora se volete scrivere uno slogan, è buffo, vi servirà: senza la buona volontà non si fa nulla, con la buona volontà si fa poco, con la buona volontà e la Grazia di Dio si fa tutto.

Questo per dire che non è sufficiente che noi capiamo le cose è necessario che ci si ricordi molto bene che dentro di noi agisce Dio, dentro di noi soffia la verità di Dio, Dio ispira la sua volontà veramente Dio parla nei nostri cuori, Dio ci dà luce.

11) La spiritualità ecclesiale

Dio ci aiuta a interpretare la verità di quello che noi siamo e di quello che stiamo vivendo. Forse più di ogni altra cosa noi abbiamo bisogno di interpretare che cosa ci sta succedendo ora.

Se tu non sai il tedesco sarai in grado di interpretare un modo di dire tedesco? No.

Hai bisogno di alcuni strumenti ecco la buona volontà cioè le tue capacità.

Conosci bene i tuoi strumenti che si chiamano: dottrina, didattica, parola di Dio, catechismo ma ricorda che quelli sono solo strumenti questi strumenti debbono essere arricchiti dalla grazia di Dio è lo Spirito di Dio che ti illumina lasciati illuminare dallo spirito di Dio che ti suggerisce ecco ricordati di quell'aspetto che hai letto quella volta su quel libro ecc… ecc… e ti dà veramente una visione concreta.

Inoltre la spiritualità ecclesiale ti fa scoprire lo splendore delle gemme tutto il corpo di Cristo, quindi la spiritualità ecclesiale ti fa cogliere la straordinaria bellezza del tesoro che fa parte della Chiesa.

Dovunque c'è bene dovunque c'è verità tu puoi attingere a piene mani.

La spiritualità ecclesiale inoltre è una spiritualità di sottomissione non di schiavitù.

La sottomissione è vissuta veramente come cogliere una ricchezza che non sempre riesco a capire; gli insegnamenti di qualsiasi genere che tu li capisca fino in fondo che tu non li capisca diventano efficaci quando tu li vivi, mi sono spiegato?

12) La povertà. Esemplificazioni

"Beati i poveri ecc…ecc.." è facile da capire? No.

Comincia a vivere la povertà poi capisci cos'è la povertà.

Quando dico povertà non intendo dire miseria sono due cose diverse.

Questa non è povertà, la miseria non è la povertà.

Quando uno non è povero cerca continuamente ciò che non ha, quando uno è povero si accorge di tutto quello che ha.

La povertà non è una questione economica, è anche una questione economica, ma per riflesso il senso della povertà è il distacco.

Finché non siamo autenticamente poveri è difficile capire cosa sia la povertà.

Questi esempi se ne possono fare a carrettate anche voi potreste dirmene.

Avete incontrato una persona che prima stava bene, era un atleta ecc… poi si ammala che cosa vi dice?

Non mi rendevo conto della salute che avevo se non quando l'ho persa.

Cioè quando è diventato povero.

Allora io dico, perché dobbiamo aspettare che la vita ci porti via le cose per accorgersi di tutto ciò che il Signore ci ha dato?

Perché siamo tesi troppo alle cose, quindi vuol dire che dentro di noi non c'è la povertà autentica.

Se cerchiamo le cose vuol dire che dentro di noi c'è l'anelito alla ricchezza non alla povertà.

Quando tu hai le mani vuote sta sicuro che qualcuno te le riempie quando tu hai le mani piene ci saranno tanti che te le vogliono svuotare.

Quando tu hai le mani piene hai paura di diventare povero quando tu hai le mani vuote sei sicuro che diventi ricco.

Ma allora come facciamo? O siamo poveri o siamo ricchi, che cosa dobbiamo essere?

Distaccati perché voi lo sapete molto bene, io lo sto vedendo con i lavori di restauro della mia chiesa le persone che sono più generose sono i poveri, i semplici.

I miliardari che io ho in parrocchia, e so che ce ne sono, non hanno ancora dato 5 lire.

Allora che cosa succede che il povero dentro, e stiamo solo facendo un'esperienza di quello che è la spiritualità ecclesiale, la sto chiarificando, il povero che cosa fa?

Tiene tutto sul vassoio, perché quel vassoio lì si riempirà e come si riempie sarà svuotato, ma più si riempie e più si svuota e più si svuota e più viene riempito.

Che cosa accade? Che questo non avrà sempre i medesimi beni, ma ne avrà sempre.

Facciamo un altro esempio, che ho già fatto ma che vi può servire per le vostre catechesi.

La differenza che intercorre tra uno stagno e la sorgente.

Evidentemente visivamente non sembra una grande differenza, perché c'è sempre una radura, un laghetto, delle felci, alberi e c'è dell'acqua, ma nello stagno è acqua che viene dall'esterno ed è ferma, nella sorgente è acqua che viene dall'interno e fluisce.

L'acqua stagnante imputridisce ed evapora e dopo un po' quella diventa solo più una pozzanghera.

La sorgente ha sempre acqua nuova; se tu sei una sorgente ricevi l'acqua, non è tua, la stai ricevendo dalla montagna, da quello che vuoi e la dai, anzi più la dai e più la ricevi.

Il pozzo artesiano non funziona così?

Se tu tiri fuori l'acqua dal pozzo artesiano, perché c'è una falda che passa sotto, allora stai sicuro che il tuo pozzo non si esaurirà mai.

Se tu invece la lasci lì dopo un po' l'acqua si cerca un altro passaggio, perché la pressione urge, quindi, se trova un altro passaggio, tu hai perso tutta l'acqua del pozzo artesiano.

Allora questo è un po' l'insegnamento che ci viene dato, spiritualità ecclesiale significa dare ciò che si è ricevuto.

"A chi è stato dato molto sarà chiesto molto di più".

Tu sei una sorgente immagina quanti si possono abbeverare a quella sorgente, migliaia di persone che tu non ti immaginavi neanche di conoscere, quante centinaia o migliaia di persone hai incontrato nella tua vita fino ad oggi?

Pensa se tutte le persone che tu hai incontrato anche per un solo minuto avessero potuto attingere da te l'amore per Gesù alla fine della tua vita il Signore ti direbbe: "Guarda hai ricevuto tanto da me, ma hai dato molto di più, perché alla sorgente si sono abbeverate 150.000 persone"

"150.000?" "150.000 che hanno ricevuto un bicchiere d'acqua da te, perché sono miei ".

Pensateci.

13) Il Catechista intercede e chiede preghiera

La spiritualità del catechista ha molti risvolti molto concreti, quando tu viaggi per la strada, quando incontri delle persone prega per queste persone "Signore ti presento questa persona non la incontrerò mai più se non nell'altra vita, non so neanche come si chiama, benedicila, fai in modo che ti possa incontrare ecc…" vivi in questo modo una spiritualità autentica, una spiritualità di carità, una spiritualità attenta alle necessità dell'uomo.

Magari non a tutti tu sei chiamato a parlare, però a presentarle al Signore sì!

Certo, non lasciatevi scappare nessuna occasione, per essere efficaci non è necessario dover sempre parlare, si tratta anche di intercedere.

"Gesù alzò lo sguardo e vide una folla ed ebbe compassione, perché erano come pecore senza pastore" e allora diede un insegnamento.

Gesù era consapevole di non poter in quel momento parlare a tutti, di non poter consolare tutti, di non poter guarire tutti, che cosa ha vissuto?

La dimensione dell'intercessore, quindi lì ha presentati tutti al Padre.

Sulla croce Gesù cosa dice? "Padre…"

Tu capisci che nella spiritualità del catechista, spiritualità ecclesiale c'è questa dimensione di intercedere, mettersi tra, intercedere, mettersi tra Dio e gli uomini , se tu ti metti tra Dio e gli uomini è evidente che ti poni già psicologicamente in un altro livello.

ai benissimo di essere un uomo come gli altri, ma nello stesso tempo ti metti a un livello diverso, intercedi per loro, come Mosè che prega perché il suo popolo sta combattendo e Mosè sa molto bene di essere debole, non ce la fa ha tenere le braccia alzate, vi ricordate?

È tutto simbolico questo insegnamento ci fa capire molte cose, allora si fa aiutare si siede e gli tengono le braccia e lui continua a pregare.

14) La Chiesa purgante prega per i suoi

Allora vedete l'intercessione falla pure individualmente, ma fatti aiutare, vivi la dimensione ecclesiale, ricordati la Chiesa è una in tre situazioni diverse: la Chiesa Militante, la Chiesa Purgante e Trionfante.

Militante sono quelle che è qui sulla Terra, ci sono persone che vivono spiritualmente molto forte, bene, fatti aiutare da loro.

Hai il tuo confessore, il tuo direttore spirituale, un convento di clausura, una suora, un frate ecc…ecc… vai, prega insieme con loro, fatti aiutare nella preghiera, chiedi preghiere ecc…

C'è la Chiesa Purgante, tu lo sai molto bene che tutte le anime che sono in Purgatorio aspettano come la pioggia nel deserto che tu parli al Signore di loro, perché chi è in Purgatorio non può pregare per se stesso, può solo pregare per gli altri, per chi pregheranno?

Per coloro che sono già in Paradiso? Non ne hanno bisogno.

Pregherà per quelli che ne hanno ancora bisogno, e siamo noi.

Dunque le anime purganti aspettano come la pioggia nel deserto che noi parliamo di loro a Gesù e loro non vedono l'ora di poter ricambiare la carità che hanno ricevuto chiedendo a Gesù per noi tutto ciò che abbiamo bisogno.

Vivete anche questa forma di intercessione, presentate le necessità del mondo.

15) Pregare i santi

Fatevi aiutare da coloro che sono già in Paradiso, diteglielo: vai ha chiedere al Signore che mi conceda questo e quest'altro, che mi converta quella persona, che quella famiglia si rimetta a posto, vai a chiederlo al Signore.

Ricordatevi che i santi non sono loro che fanno i miracoli sono degli esempi per noi e poiché vivono già in Paradiso per noi è facile dire: "Senti tu che sei già lì…" è un po' la raccomandazione "

Vai a suggerire all'orecchio di Gesù…." Ricordiamoci bene che questo è l'atteggiamento.

Io ho semplificato molto perché sia chiaro il meccanismo, perché certe volte sento dire delle cose che fanno mi venire i capelli ricci (a me!).

"La Madonna mi ha fatto una grazia, Padre Pio mi ha fatto una grazia…" non è vero niente, è la Madonna che è andata da Gesù e gli ha chiesto questo e questo altro e Gesù glielo ha concesso, sono stato chiaro?

Quando vi parlano così voi lasciateli dire perché non è il momento di fare la catechesi, poi passato il primo impatto il vostro compito dell'essere Catechisti, che avete ricevuto di più a voi sarà richiesto molto di più come dice il Vangelo.

Il vostro compito è quello di non lasciarli nell'ignoranza e dire.

 Tu sai che la Madonna è sempre vicino a noi prega insieme a noi e poi è Lei che va a chiedere a Gesù o al Padre, però chi fa i miracoli è Dio" questo non dovete tacerlo, dovete solo capire come e quando dirlo, ma non tacerlo perché non potete lasciare nell'ignoranza i vostri fratelli e le vostre sorelle perché altrimenti avranno una fede falsa, inquinata, una fede folcloristica, oppure potremmo dire quasi un po' superstiziosa.

16) Spiritualità nutrita dall'incontro con Dio

Una spiritualità nutrita dell'incontro con Dio.

Questo è l'aspetto fondamentale.

La spiritualità autentica cristiana è una spiritualità dell'incontro.

Curate molto questo incontro, dev'essere un incontro autentico, quando dico autentico non ho detto lungo o sbrodolato ho detto autentico, vuol dire vero, vuol dire intenso, mi fanno paura le persone che dicono che pregano continuamente, che dicono 3 o 4 corone del Rosario, la preghiera autentica è intensa.

Se una mamma vuole bene al figlio non sta tutto il giorno a dirgli "ti voglio bene, ti amo…" perché al figlio dopo un po' viene una testa così e fugge e tutti lo capiremmo molto bene e lo giustificheremmo.

Allora se la preghiera è il frutto dell'incontro personale con Dio vuol dire che deve essere un incontro di cuori, autentico nella verità dove c'è la gratitudine, la gioia dell'incontro, la bellezza dello stare insieme, dove c'è il momento della verità, dove si riconosce quando il nostro incontro con il Signore non è autentico è stato inquinato dall'egoismo, da qualsiasi altra cosa mi spiego?

Ma deve essere un incontro autentico.

A questo proposito ci possono essere dei piccoli stratagemmi, dei trucchetti che ci aiutano a far si che questo incontro sia genuino, fresco, frizzante, non so se ne ho già parlato con voi, ve lo accenno un sistema che io uso con tutti coloro che vengono alla direzione spirituale è il diario spirituale.

Allora riassumiamo brevemente per chi non lo ricordasse il diario spirituale è uno stratagemma molto semplice, qualcuno potrebbe giudicarlo infantile, quando si comincia a farlo ci si rende conto che è tutto meno che infantile perché il diario spirituale è molto esigente è un quaderno tuo, privato, segreto che tu scrivi per te stesso che tu usi come se fosse un telefono in quel quaderno tu metti nero su bianco quello che tu vuoi dire a Gesù in prima persona.

Gli parli per iscritto gli racconti tutto quello che gli vuoi raccontare.

Sei arrabbiato nero come una scarpa glielo racconti "Eh ma tanto Lui lo sa già."

Non importa che Lui lo sappia è importante che tu lo faccia per creare un clima di confidenza che non hai mai avuto prima, perché davi sempre tutto per scontato, "Io non dico niente al Signore tanto Lui sa" così con la forza di dire che Lui sa va a finire che tu non Gli dirai mai niente. ( intervento )

Gesù vuole che noi ci esprimiamo non perché Lui non sappia ma perché vuole che noi apriamo il cuore, allora voi scoprite che scrivendo autenticamente quello che c'è dentro di noi, non ve ne accorgete ma il vostro cuore si apre, si apre alla confidenza che coinvolge tutta la persona, non solo lo spirito, coinvolge la mente il corpo.

Quindi uno stratagemma, un trucchetto, semplicissimo che vi da dei benefici che non riuscirete neanche a valutare quanti essi siano, anche perché attraverso questo chiamiamolo esercizio spirituale tu impari a conoscere te stesso, impari a conoscere veramente quali sono i tuoi pensieri, desideri, aspirazioni perché quando tu metti nero su bianco a un certo momento ti rendi conto di quello che stai scrivendo e se tu ti accorgi che stai pensando una cosa non tanto dignitosa almeno questa volta te ne sei accorto che lo stai pensando, è vero o non è vero?

E questo ti da una grazia spirituale incomparabile perché tu dici "ma guarda non avrei mai immaginato di pensare una cosa di questo genere, di ragionare in questo modo"

non dimenticare che quello è un esercizio spirituale cioè un esercizio di preghiera mentre tu lo fai evidentemente tu sei in preghiera e ti senti in preghiera perché tu non stai scrivendo caro diario, come fanno le ragazzine e i ragazzini dell'età delle medie, tu stai scrivendo "Caro Gesù " e stai parlando a Lui e sai che Lui è in piedi dietro di te che sta leggendo tutto quello che tu stai scrivendo lo sai che c'è, perché tu lo sai che è vivo, lo sai che è risorto, e lo sai che Lui ha detto:

"Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla consumazione dei secoli" tu sai che non è uno scherzetto, tu non stai scrivendo a te stesso, non è un gioco dell'inconscio, tu stai uscendo da te stesso ti stai esponendo stai mettendo a nudo tutta la tua essenza tutta la tua verità.

Apri il cuore, tu stai aprendo il cuore e da questa apertura del cuore cambia tutto, cambia la tua spiritualità, cambia la umiltà, la tua dedizione, cambia il tuo servizio, perché?

È molto semplice hai aperto il cuore "Io sto alla porta e busso se qualcuno mi aprirà io e il Padre verremo a lui e ceneremo insieme".

(intervento: "sono le famose lettere degli innamorati") Esattamente proprio così, quando io predico gli esercizi spirituali anche alle suore c'è un giorno in cui dico: " bene oggi è il giorno della lettera a Gesù, dovete scrivere una lettera d'amore a Gesù."

E voi dovreste vedere i fiumi di lacrime che vengono fuori in quei momenti perché evidentemente è un momento di verità.

Non siamo abituati, allora va a finire che di tutto quello che è la persona umana usiamo l'uno per cento, quello che noi riteniamo essere dignitoso, l'intelligenza, ma Dio è infinitamente più intelligente di noi non gli interessa la nostra intelligenza gli interessa il nostro cuore.

Infatti Gesù ha detto. "Se non diventerete semplici come i bambini non entrerete…" allora non credete che ne valga la pena di iniziare questo esercizio? in quel caso lì vi consiglio di usare una penna di un altro colore perché se tu scrivi e dentro di te senti una luce quasi fosse una specie di risposta, "mi sembra quasi che il Signore abbia risposto a questa mia domanda ecc…ecc…" tu sei in dubbio:

"sarà una cosa che mi sono inventato io, sarà un'ispirazione dello Spirito Santo, sarà una tentazione diabolica? vediamo, scriviamolo in altro colore, scrivo in rosso e poi a mente fredda mi rileggerò quello che il Signore penso mi abbia detto" ancora sei in dubbio?

Bene il tuo quaderno te lo prendi sotto il braccio lo porti a vedere al tuo direttore spirituale e gli dici: "Senti in preghiera mi sembra di avere ricevuto questa luce, è una cosa autentica, è una cosa che mi sono inventato io, è un suggerimento giusto, che cos'è questa cosa qui?"

il direttore spirituale ha la grazia di stato, cioè per il compito che ha, riceve delle luci particolari dallo Spirito di Dio per dire esattamente che cosa è, se è conforme agli insegnamenti di Dio oppure no.

Alcune volte queste risposte ti ricorderanno molto bene gli insegnamenti di Gesù nel Vangelo e allora le riconosci subito, perché se dice le stesse cose che ci sono nel Vangelo non hai problemi , se sono altre cose allora ad un certo momento tu puoi fermarti e poi sottoporre quelle parti al tuo direttore spirituale il quale ci prega e ci studia e poi ti dice:

"Guarda questo va bene, questo è un po' troppo sentimentale quindi viene più dal tuo cuore che non veramente da una ispirazione dello Spirito Santo, qui invece c'è una incongruenza lo Spirito Santo non ti detta delle cose come dire sbagliate teologicamente, spiritualmente oppure anche ortograficamente".

17) La fattucchiera e i doni diabolici

Quando ero vice-parroco a Ivrea andavamo a benedire le case e sono capitato in una casa di una fattucchiera, voi dovevate vedere quante immagini sacre c'erano da tutte le parti, 6 o 7 Padre Pio, Madonne di tutti i tipi, Sacri Cuori ecc…ecc…e parla tu che parlo io ad un certo momento questa mi fa vedere i quaderni dove lei aveva la scrittura automatica.

Sapete cos'è la scrittura automatica? Si prende la biro e poi dopo si muove la mano e poi viene fuori una scrittura.

È una esperienza medianica, chi agisce nella scrittura automatica è uno spirito di medianità, quindi uno spirito cattivo, non lo Spirito Santo.

Lo Spirito Santo non ha bisogno di farti scrivere, lo Spirito Santo parla direttamente nel tuo cuore e tu intuisci qualche cosa, finché non diventa una realtà.

Allora mi apre il quaderno. Io leggo subito un errore di teologia, dico: "ma anima mia, se questa cosa viene da Dio, Dio può insegnare delle cose sbagliate?".

Ma tu faglielo capire a una persona di questo genere, non c'è stata ragione, questa persona è talmente attaccata a quell'esperienza medianica che non ammetteva neanche lontanamente che fosse una cosa falsa, allora le dissi semplicemente così: "Senti cara tu sei convinta che tutti i tuoi doni ti provengano da Dio, bene se provengono da Dio non c'è nessuno più felice di me, ma se non provenissero da Dio?

Fai una cosa molto semplice tu dici che ami Dio, mai Gesù Cristo sempre Dio", Gesù Cristo è già molto più coinvolgente infatti nelle Lettere degli Apostoli si dice: "qualunque spirito riconosca che Gesù Cristo è Dio ed è venuto nella carne viene da Dio" allora voi sentirete questi operatori dell'occulto che parlano sempre di Dio ma mai di Gesù Cristo.

Se questi doni vengono dal Signore tu non hai nessun problema a dirgli: Signore se questi doni vengono da Te lasciameli, se non vengono da te toglimeli io non voglio avere niente che non provenga da te".

Secondo voi che cosa ha fatto quella signora? Non l'ha fatto.

Quindi cosa voleva dire questo: che lei sapeva perfettamente che non venivano da Dio.

Quello si chiama la coscienza.

18) La coscienza retta e non

C'è un punto che vorrei sottolineare sul tema della coscienza, voi mi darete sicuramente ragione.

La coscienza ci dà un criterio di interpretazione su ciò che è giusto fare e ciò che non è giusto fare, siamo d'accordo fino a qui?

Ma chi è che ha insegnato alla coscienza che cosa è giusto fare, che cosa non lo è?

Questo significa che c'è una coscienza retta e c'è una coscienza erronea.

Se la coscienza è stata educata rettamente interpreterà rettamente, se non è stata educata rettamente avrà dei criteri immorali che non vuol dire perversi o pervertiti vuol dire che sono fuori della morale e un senso dentro di te di disagio o di approvazione.

Allora quello è in nuce il senso della presenza di Dio, che ti fa sentire questo va bene, questo non va bene.

Nella coscienza ci sono due attori principali Dio e tu.

Allora tu hai avuto una coscienza che è stata educata a riconoscere il bene o il male hai dei criteri intellettuali razionali, ma hai anche la grazia di Dio che ti fa sentire il disagio per le cose che non vanno bene e l'approvazione per le cose che vanno bene.

Quindi tu hai i criteri razionali intellettuali e la grazia che collaborano insieme e tu, agendo secondo coscienza, hai una visione abbastanza chiara di quello che dev'essere, ma se tu hai dei criteri intellettuali erronei la grazia di Dio funziona?

Lascerà sempre questo senso di agio o di disagio, ma che tu non sai applicare a che cosa.

La legge di Dio dice non rubare, ma tu sei uno zingaro a te hanno insegnato che è da furbi riuscire a fregare il prossimo, che sia quel che sia la frangia più lunga sicuramente.

Che cosa significa tutto questo? Che tu hai ricevuto una connotazione, una educazione che nell'agire concreto di spinge ad altre cose mentre la grazia di Dio dentro di te ne dice altre ti trovi diviso.

Il Signore dice, che ne so: "Vivi nella verità" però nella tua famiglia si vive la menzogna da sempre, da quando eri piccolo si è sempre vissuti nella menzogna quindi la tua esperienza è quella della menzogna mentre la parola di Dio la voce di Dio dentro di te ti parla della verità, tu ti senti diviso ti senti diviso con te stesso.

Ora capite l'importanza che la coscienza sia formata rettamente.

Non è sufficiente dire agisco secondo coscienza, sì anima mia agisci con la coscienza, ma la tua coscienza è stata educata?

Il discorso è ampio, non potete prendere tutto per oro colato.

19) Discernimento degli spiriti e di chi ci anima

Vi ricordo che per esempio negli esercizi spirituali scritti da Sant'Ignazio di Loiola e anche ciò che fa parte della teologia della Chiesa c'è una frangia che si chiama discernimento degli spiriti che ha almeno due filoni: un filone specifico di cui ci ha parlato Don Giuseppe Capra l'anno scorso quando è venuto, cioè discernere quali sono gli spiriti negativi che stanno disturbando quella persona, non è quello che ci interessa.

Discernimento degli spiriti per la vita quotidiana per capire qual è lo spirito che ci sta animando, che non intendo dire uno spirito personale, lo spirito l'intendimento, diciamo così, sei tu stesso?

È lo spirito di Dio con le sue aspirazioni? È una tentazione?

Allora discernimento degli spiriti ci serve per capire se quello che stiamo facendo è autentico, nella volontà del Signore, oppure se è che ne so inquinato dalla nostra emotività.

Voi sapete molto bene che un chirurgo non deve operare i propri famigliari, perché rischia, c'è l'emozione che potrebbe farlo sbagliare.

Lo sapete questo vero? Allora la stessa cosa noi non possiamo discernere autenticamente quello che noi sentiamo, potrebbe essere inquinato dalle nostre emozioni.

Una persona che si sente emarginata, ne ho conosciuta una che veniva alla direzione spirituale finché le ha fatto comodo, poi quando vedeva che io battevo sempre sullo stesso punto non l'ho più vista.

Questa persona sentiva, diceva di avere delle visioni qui e là, perché si sentiva sempre emarginata, quindi cercava in tutti i modi di apparire in modo diverso per farsi accogliere oppure "vede quella persona è la veggente qui e là su e giù", allora quelle visioni che tu hai da dove ti vengono?

Se ti vengono da Dio allora i primi aspetti sono sottomissione e ubbidienza.

È importante. Il diavolo ha tutti i vizi, anche quello della pigrizia, per cui cerca il punto in cui tu sei più debole.

Discernimento degli spiriti; quali sono gli spiriti negativi?

Sapere qual è lo spirito che ci sta animando.

Da cui siamo animati: lo spirito del tuo io, lo Spirito del tuo Dio o quello del principe di questo mondo?