Il bene, il male e il peccato

29-3-2003

L'importanza di saper discernere

Don Mauro Agreste

Indice

1) Se non esiste il male, se il demonio non c'è …
2) I cristiani non conoscono la Bibbia
3) L'agire dell'essere immondo
4) Il taoismo è la visione biblica
5) Possibilità di scegliere tra il bene e il male
6) La grazia e il tentatore
7) Cammino spirituale per incontrare Dio
8) Il peccato
9) La coscienza deve discernere la voce che sentiamo in noi
10) Discernere gli spiriti
11) Discernere la tentazione
12) L'ignoranza vincibile o invincibile
13) Elenco dei peccati che si riferiscono ai comandamenti

1) Se non esiste il male, se il demonio non c'è …

C'è un problema strutturale che abbraccia anche questa verità di fede, che costituisce un periodo di grande crisi, anche nella presentazione del messaggio cristiano e vi spiego perché.

Se non esiste il male, allora non esiste neanche la necessità di impegnarsi per fare il bene.

Se non esiste la possibilità di un fallimento nella nostra vita umana, allora non esiste la necessità dell'impegnarsi perché non avvenga questo fallimento.

È un ragionamento che avviene, molto spesso, in maniera inconscia, però è efficace.

Cioè a dire: se per decenni ci è stato insegnato, proclamato da tutte le parti, che il demonio non c'è… ma poi, prima di andare all'Inferno ce ne vuole…l'Inferno è vuoto ecc… le gente si è un po' convinta che questa verità di fede, non fosse poi tanto vera.

2) I cristiani non conoscono la Bibbia

Sapete perché l'hanno accolto con così grande facilità?

Per una ragione molto semplice: che purtroppo la stragrandissima maggioranza dei nostri cristiani conosce niente della Bibbia.

Se uno ricordasse un pochino della Bibbia ricorderebbe, per esempio, che l'inizio della vita pubblica di Gesù è avvenuto nel deserto, dove Gesù fu tentato dal diavolo.

Ora, tu come fai coscientemente a negare la Rivelazione Biblica, con quale coraggio tu ti prendi l'autorità che nessun papa si è mai preso, di prendere la Bibbia e di cancellare ciò che ci è scritto sopra?

È una cosa pazzesca, però è talmente diffusa che nessuno ci pensa.

Le tentazioni sono viste come un aspetto moralistico, tentazioni come superazione dei propri limiti, ma il Vangelo non dice così, e in più riprese!

3) L'agire dell'essere immondo

"Quando lo Spirito Immondo esce … va in giro per luoghi deserti, poi si ricorda del luogo da cui è uscito, e allora ritorna per vedere se la sua casa è ancora tutta per sé, la trova pulita e adorna e allora si camuffa con altri spiriti peggiori di sé, ed entra di nuovo dentro e la condizione finale di quell'uomo è peggiore di quella di prima".

Qui è descritto esattamente ciò che fa non il male impersonale inteso come mancanza di bene, perché se fosse questo non avrebbe volontà, non avrebbe decisionalità, non avrebbe astuzia, qui viene descritta l'azione di un essere personale perverso e pervertitore.

Ora fatemi una piccola indagine con le persone che conoscete e domandate loro: ma il diavolo esiste?

L'inferno esiste? Per chi è l'inferno? Chi va all'inferno? Fatemi questa piccola inchiesta.

Avete voglia? Senza spaventare nessuno.

4) Il Taoismo è la visione biblica

Sentito? A che cosa corrisponde questo? Al Taoismo.

Tanto il bene quanto il male sono uguali nella loro potenza.

Non c'è uno che prevarica l'altro.

Poi quello che c'è di terrificante e di orribile, che dentro di noi c'è il male, che equivale a dire che Dio ci ha creati sadicamente con la cattiveria.

Quasi come dire: tu volevi stare bene? No ti metto il male dentro.

È una sfasatura completa di ciò che c'è di biblico.

Evidentemente quelle persone non conoscevano la Bibbia.

Una visione che è diametralmente opposta a quella biblica.

Il peccato ha condizionato i nostri appetiti, però non si può dire che noi siamo bene o noi siamo male.

Voi non potreste mai dire a un bambino sei buono o sei cattivo, ma dovreste dire sempre al bambino: hai fatto una cosa cattiva o hai fatto una cosa buona.

Perché non possiamo identificarlo con un comportamento.

5) Possibilità di scegliere tra il bene e il male

È diverso dire che tu hai la possibilità di scegliere un progetto che ti porta alla piena realizzazione, che è dunque il bene o la possibilità di scegliere un progetto che porta al tuo pieno egoismo cioè il male.

È diverso dire che tu puoi scegliere un progetto che è fuori di te piuttosto che dire che questi due progetti sono dentro di te costitutivamente.

In quel caso significa dire che noi siamo predeterminati, ossia che tutto nella nostra vita è già scritto, basta solo che noi decidiamo da che parte pendere, perché in un caso o nell'altro noi siamo predestinati.

In queste affermazioni c'è un misto di eresie che nessuno è in grado di discernere.

Voi, che fate questo corso, vi rendete conto di quanto sia differente l'insegnamento biblico da quello che si considera il "buon senso comune"?

Questa gente qui non lo fa per cattiveria, ma è convinta di quello che dice, pensa che sia una cosa buona.

L'Uomo dal punto di vista biblico è libertà assoluta.

A questa libertà assoluta o trascendentale, perché assoluta è solo la libertà di Dio che non è condizionata né necessitata da niente.

Questa libertà trascendentale dell'essere umano assume un valore, una valenza, a seconda di quello che il tuo io personale decide di accettare come propria espressione.

Se tu accetti semplicemente il tuo io personale nell'affermazione di sé, vuol dire che accetti l'egoismo, con tutto ciò che si trascina dietro l'egoismo.

Se tu accetti la proposta dell'uscire da te per l'incontro personale con il totalmente altro che è Dio, allora decidi di espandere la tua individualità fino alle dimensioni di Dio; quindi hai scelto Dio.

6) La grazia e il tentatore

Ora in questo tuo io, tu non sei lasciato solo nelle tue decisioni, hai la Grazia che ti suggerisce e ti dice: guarda che Dio risponde a tutte le tue aspettative.

Però di fianco alla Grazia hai anche il Tentatore che ti dice: " Non ci credere a quello che Dio dice, non ci credere alla Bibbia, non ci credere a quello che dice la Chiesa, ai preti ecc…perché tanto tu puoi fare quello che vuoi, ti vogliono solo imporre un peso e una chiusura."

Quindi la visione che ti viene proposta dal Tentatore è una visione parziale.

Se queste persone hanno solo questo tipo di visione, perché non ascoltano la Scrittura, non vanno mai in chiesa, non si confidano mai con delle persone di una fede provata, non si confessano mai ecc…ecc…sono libere nella loro scelta?

Hanno una libertà condizionata, ascoltano solo la tentazione, però la scelta è libera e hanno deciso di sottostare solo alla tentazione, perché se volessero potrebbero informarsi.

7) Cammino spirituale per incontrare Dio

Voi siete qui stamattina perché avete scelto.

Lo so anch'io che al sabato avete da fare la spesa, mica vengo giù da Marte, ma avete sentito la chiamata del Signore che vi ha detto: "Io devo espandere la tua consapevolezza di me."

E poiché voi volete crescere nell'amore per il Signore, vi siete sottoposti a questa "fatica".

Vi vedo, e anche se non mi dite niente i vostri occhi parlano, e certe volte le cose che io vi dico vi fanno anche venire rabbia, però è meritorio: perché mi ascoltate.

Ascoltare significa accettare che io posso non essere la scienza infusa, ma voi ascoltate l'insegnamento della Chiesa, e questo vi da una formazione mentale ampia.

Una capacità di discernere, che probabilmente, un anno fa' non avevate, confermate? Sì.

Quindi anche una capacità di capire gli altri anche quello che non vi dicono.

Vi siete accorti? Non vi dicono certe cose, ma voi avete già capito perché loro ragionano in quel modo lì, anche se non ve lo hanno detto.

Capite che uscire da se stessi per incontrare Dio comporta fatica, perché ogni crescita, umana e spirituale, esige da noi la volontà di uscire da noi stessi, dalle nostre convinzioni, la volontà di chiederci: "Avevo ragione oppure no?".

Se mi dicono che tutto quello era sbagliato, io decido se accettare o non accettare.

In questo corrisponde il cammino spirituale.

Credevate di essere venuti qui per fare un cammino culturale, pratico sulla formazione dei catechisti, invece vi siete accorti, piano, piano, che ciò che vi sta conformando più di ogni altra cosa è un cammino spirituale, è una formazione spirituale quella che state ricevendo; nella quale ci sono anche gli elementi della formazione umana.

Vedete che non si possono disgiungere le qualità spirituali da quelle umane, Dio fa crescere tutto insieme ed entrate nella pace.

Entrate anche nella voglia e nell'energia, che magari non è quella scoppiettante ed effervescente, ma è quella costante di andare avanti come dei carri armati, niente vi ferma.

È questo che serve di più, non l'emozionalità del momento, ma la sicurezza della dottrina e la pace nel cuore che Dio vi mette per sapere come stanno realmente le cose, quindi non c'è niente che vi smuove.

8) Il peccato

Su questo ambito vedete un tema molto spinoso e molto difficoltoso che è il tema del peccato.

Il tema del peccato è un tema esigente.

Come fai a dire a una persona che è nel peccato?

Nella cultura di oggi tutto è permesso, tutto è lecito, perché tanto se il diavolo non esiste e non esiste neanche l'inferno vuol dire che in fondo tutti si salvano, tutti vanno in Paradiso.

Ma allora io perché debbo sforzarmi per fare il bene e per non fare il male?

Questo "disturbo" che tu hai ricevuto questa mattina, ti impedisce di avere il cuore libero.

Il nemico si è servito di questa persona per toglierti la pace, in modo tale che tu non riesca ad approfittare al massimo di tutto ciò che il Signore ti vuole comunicare questa mattina.

Secondo aspetto: guardalo dal punto di vista di Dio.

Dio ti dice: "Vedi com'è il mondo, vedi come sono?" e ti dice anche: "Se nessuno prega per quella persona essa è in grave rischio spirituale, potrebbe andare all'Inferno."

Allora tu puoi superare il momento difficile presentando al Signore quella persona dicendo: "Signore questa persona ha dimostrato proprio nei fatti che ha un cuore di pietra, un cuore vuoto, ha un cuore assurdo, per di più con arroganza, con violenza, con verbosità ecc…ecc…io ti dico un'Ave Maria per questa persona.

Può darsi che sia l'unica preghiera che questa persona riceve nella sua vita."

Facendo questo il Signore riempie di grazia te, ti dà la pace e ti dà il distacco da questa persona, poi chi lo sa che cosa succederà?

Può darsi che quella persona lì si salvi solo perché tu hai detto un'Ave Maria per lei, e quando morirà, verrà da te a ringraziarti che, nonostante la sua verbosità, hai pregato per lei, e hai evitato l'Inferno.

Noi non sappiamo la portata che hanno le nostre preghiere, quando sono più faticose sono ancora più valorose, perché ci costano uno sforzo maggiore, in questo modo tu prendi la distanza dalla cosa; cioè ti fai guarire dalla concretezza di ciò che è avvenuto, trasportando tutto l'evento a un livello spirituale.

9) La coscienza deve discernere la voce che sentiamo in noi

Come fanno queste persone ad agire in un modo cattivo ed iniquo, ma non si rendono conto che fanno delle cose cattive?

Non si rendono conto per questa ragione: che la loro coscienza è stata abituata ad agire sempre su certi parametri.

La coscienza è sì il luogo in cui ti parla Dio, ma è anche la situazione in cui tu devi saper discernere la voce che senti dentro di te: se viene da Dio, se viene dal tuo stesso io (quindi dai tuoi pensieri, dai tuoi ragionamenti, dalla cultura in cui sei inserito), o dal tentatore.

Quindi: Spirito di Dio: io, cultura, o tentatore?

Per questo non puoi dire: "In coscienza agisco così."

Ma devi dire: in coscienza che è abituata a ragionare in quale modo?

La tua coscienza è abituata a ragionare nel modo di Dio o è abituata a ragionare nel modo dell'io?

10) Discernere gli spiriti

Tutto questo ambito fa riferimento alla capacità di discernere.

Sant'Ignazio negli esercizi spirituali (che si compiono nell'arco di un mese); è anche un libro che insegna come fare questi esercizi spirituali parla del discernimento degli spiriti.

Il discernimento degli spiriti è quella capacità di accorgersi, dicendo proprio in maniera semplicissima, se quello che tu senti dentro di te, ti proviene dallo Spirito di Dio, da te stesso (quindi dalle tue emozioni, dalle tue proiezioni interiori, dalla cultura in cui sei inserito) o ti proviene dallo Spirito Tentatore.

Se tu non coltivi dentro di te il dono del discernimento, che è un dono dello Spirito Santo, la tua coscienza facilmente sarà portata ad assecondare la voce più forte che sente.

Se tu sei una persona di preghiera allora tu naturalmente sei abituato ad avere un rapporto con la voce di Dio, e quindi con facilità riconosci i suggerimenti di Dio e li segui.

Se tu non sei una persona di preghiera, ma sei una persona di "soap operas," sei abituata a vedere come tutte quelle vicende, che sono narrate in quelle tele-novelas, fanno riferimento semplicemente dal punto di vista emozionale: "Faccio questo perché mi sento, faccio quello perché mi sento."

Anche il tuo modo di ragionare è semplicemente impulsivo ed emozionale?

Quindi tu ascolterai sempre i suggerimenti del tuo io, che potrebbe anche essere egoistico, in certi casi diventa egoistico.

Oppure il tuo modo di reagire se ascolti la "cultura".

Se nella tua vita non hai coltivato la tua fede, hai imparato la filosofia, magari a scuola, che è sempre di stampo ateo e marxista, e quindi hai creato strutture mentali e cultura che sono contrarie alla rivelazione biblica, a Gesù, alla Chiesa ecc…ecc…è chiaro che se hai assorbito tutto ciò, agisci in quel modo lì.

Tu dici: "Agisco in coscienza, per questo abortisco, perché devo far nascere un individuo non in grado a badare a se stesso?"

Noi che abbiamo un altro modo di pensare diciamo: "Ha una dignità."

Ragionano come a Sparta: quelli malformati li buttano giù dalla rupe.

Materialismo di quello bieco.

11) Discernere la tentazione

L'ultimo aspetto: saper discernere la tentazione.

Perché la tentazione si manifesta sempre come una verità.

Una verità sorretta da un certo tipo di cultura, da un certo tipo di plausibilità: è giusto che tu faccia così.

Bisogna saper discernere, cioè esercitare e chiedere il dono del discernimento, perché devi smascherare la falsa verità.

"Gettati giù dal pinnacolo del tempio, perché sta scritto che i suoi angeli ti proteggeranno, affinché neanche un piede abbia ad urtare contro una pietra".

Gesù qui esercita il discernimento e dice: stai attento, perché è plausibile che per Dio nulla sia impossibile.

È verità di fede che esistono gli angeli, c'è scritto nella Bibbia: "…che il tuo piede non vada ad urtare…" ma la motivazione è iniqua.

La fama, l'apparenza.

Allora voi capite la tentazione si manifesta come un qualcosa di tutto accettabile eccetto che in una parte.

Spesso solo nella motivazione, per cui tu, a volte fai delle cose giuste, ma con una motivazione sbagliata; ed ecco che la tua azione già diventa sbagliata.

Il fine non giustifica i mezzi! Anche se il pensiero comune la pensa diversamente.

Quando la coscienza dorme o è in letargo è una coscienza che è uccisa, quando ha accettato il male come propria struttura personale.

La coscienza è uccisa, dal punto di vista della grazia, dopo il peccato mortale.

Nel peccato mortale vuol dire che tu hai deciso coscientemente, consapevolmente (materia grave, deliberato consenso), di agire contro la volontà di Dio, volendogli fare dispetto.

Questo è peccato mortale, significa uccidere ogni tipo di relazione tra Dio e te.

Questo è la coscienza uccisa.

Tutta la tentazione è atta a falsare la coscienza, che tu non sia in grado di distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è.

Se una persona non sa ciò che pensa Dio, non sa ciò che dice la Chiesa e perché la Chiesa dice certe cose, non perché se le è inventate, ma perché sono scritte sulla Bibbia, è chiaro che la sua coscienza sarà falsata.

La visione morale, all'interno della Chiesa, non è una velleità.

Tutto ciò che c'è nella Rivelazione è il modo che Dio ha per esprimere il suo pensiero perché noi possiamo essere nella pienezza.

Falsare la coscienza è tipico del nemico che fa in modo che tu sia nella confusione.

12) L'ignoranza vincibile o invincibile

A Davide Dio, nella tenda del convegno, dice: "Il mio popolo muore per mancanza di istruzione."

L'ignoranza sulle cose che Dio insegna produce la morte della coscienza.

Se la coscienza è morta, è facile che la persona decida tutto quello che vuole.

C'è poi da considerare il problema dell'ignoranza; ignoranza vincibile e ignoranza invincibile.

Se tu non sapevi che una cosa è intrinsecamente grave, ma hai compiuto quella cosa pensando fosse un bene, allora non può essere imputato a te una colpa.

Però se tu sei nel dubbio, e nonostante tutto continui a fare quello che hai sempre fatto, e non fai niente per uscire fuori da questo tipo di ignoranza, allora tu sei colpevole.

Sei colpevole perché avendone la possibilità, ma non facendo niente per uscire dall'ignoranza, l'ignoranza che tu stai vivendo è un'ignoranza colpevole.

Come dice il profeta Geremia: "Se tu dirai all'iniquo di stare attento al peccato e lui non si ravvede, la colpa ricadrà su di lui, e della sua morte io non chiederò conto a te.

Se tu invece sai che quella cosa è male e non dici niente al peccatore, e quindi questo pecca e muore, della sua morte chiederò conto a te, perché tu sapevi che cosa pensavo io, e non gliel'hai detto.

"Se il peccatore riceverà da te l'ammonizione e si convertirà, non solo si avrà la vita, ma della sua vita sarà merito anche a te".

Quindi attenzione, come catechisti non possiamo essere nell'ignoranza, bisogna in qualche modo appropriarsi della scrittura, della dottrina perché queste cose non possiamo non saperle: "Chi mi dirà qual è la sua volontà? Se tua volontà è aldilà del mare, chi andrà aldilà del mare per riportarmela indietro?".

Il Signore dice: "Non devi dire questo, perché la mia legge è qui, nel tuo cuore, dentro di te."

Il tema del peccato trova il suo humus, il suo ambiente favorevole alla crescita, proprio nell'ignoranza; oppure nella troppa sapienza ma confusa, troppa sapienza eclettica (un po' di questo, un po' di quello…).

Prima mi avete detto del Tao, ( un po' di bene, un po' di male), cose che non fanno parte della visione cristiana della realtà, che ci sono entrate dentro, non si sa bene in quale modo, e che sono accettate come delle verità.

Persino le eresie contengono dentro di sé una parte di vero, solo che insieme a quella parete di vero c'è anche una parte di falso.

Nel tema del peccato il profeta Isaia riceve quest'ordine da parte di Dio: "Grida a squarciagola i peccati del mio popolo, perché diventi consapevole di ciò che è peccato e di ciò che non lo è".

13) Elenco dei peccati che si riferiscono ai comandamenti

Nell'altra classe ho dato un compitino, chissà se lo volete fare anche voi?

Tenete presente i Dieci Comandamenti, ve li potete dividere fra voi, e poi fate un elenco di tutti i peccati che si riferiscono a quel comandamento che state analizzando.

Vi spiego come: per esempio "ricordati di santificare le feste".

Il comandamento dice questo, che cosa significa quando il comandamento dice così?

Allora questo comandamento insegna che bisogna incontrarsi con il Signore nel giorno dedicato a Lui, e date una piccola, ma piccola, spiegazione, molto breve e chiara, che deve capire una persona semplice.

Parole molto semplici ma vere.

Quindi potete dire: lo sapevate che fare così è peccato per queste e quelle ragioni?

Poi fate un elenco dei peccati che si riferiscono a quel comandamento che avete analizzato.

Vi potete aiutare usufruendo del catechismo di San Pio X e del catechismo della Chiesa Cattolica, dove sono elencati.

Nel catechismo di San Pio X sono elencati in una maniera molto sintetica, molto vera, lì potete avere uno spunto per capire che cosa significa e che cosa si oppone al comandamento.

Potete usufruire anche del catechismo della Chiesa cattolica.

Poi ne fate una piccola sintesi.

Sarà utile perché, se dovete spiegare qualche cosa, avete del materiale a vostra disposizione.