1. Il turismo deve essere inteso come un'attività essenziale per la vita delle Nazioni, in ragione dei suoi effetti diretti nei settori sociali, educativi ed economici delle società nazionali e sulle relazioni internazionali in tutto il mondo.
Il suo fiorire è legato allo sviluppo socio-economico delle nazioni e dipende dalla libertà di accesso dell'uomo al riposo creativo e alle vacanze, nonché alla sua libertà di viaggiare, nel quadro del tempo libero e degli svaghi di cui esso sottolinea il carattere profondamente umano.
La sua stessa esistenza ed il suo sviluppo sono integralmente legati ad uno stato di pace durevole a cui esso stesso, per la propria parte, è chiamato a contribuire.
2. Alle soglie del XXI secolo e nella prospettiva dei problemi che si pongono oggi all'umanità, sembra opportuno e necessario analizzare il fatto turistico, in funzione, fondamentalmente, dell'ampiezza che esso ha acquistato dopo la concessione ai lavoratori del diritto alle vacanze pagate che l'ha fatto passare dal limitato livello di un piacere elitario a quello generale della vita sociale ed economica.
3. Le aspirazioni turistiche dei popoli interessati, l'iniziativa legislativa e istituzionale degli Stati, l'attività permanente degli organismi associativi che rappresentano i diversi strati della popolazione, l'apporto dei settori tecnici operativi specializzati, hanno dato al turismo un posto importante nel complesso delle attività umane.
Gli Stati hanno riconosciuto questo fatto e nella loro grande maggioranza hanno affidato all'Organizzazione Mondiale del Turismo il compito di vegliare allo sviluppo armonioso e continuo dello stesso, in collaborazione, quando opportuno, con le istituzioni specializzate delle Nazioni Unite e le altre Organizzazioni internazionali interessate.
4. Il diritto all'utilizzo dello svago e in particolare il diritto di accedere alle vacanze e alla libertà di viaggio e del turismo, conseguenza naturale del diritto al lavoro, sono riconosciuti come elementi di espansione della personalità umana dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, nonché dalla legislazione di numerosi Stati.
Ciò comporta per la società il dovere di creare, per l'interesse dei cittadini, le migliori condizioni pratiche per un accesso effettivo e senza discriminazioni a tale tipo di attività.
Questo sforzo va concepito in armonia con le priorità, istituzioni e tradizioni di ciascun Paese in particolare.
5. Gli ostacoli che si oppongono ad uno sviluppo del turismo sono numerosi.
Le Nazioni e i gruppi di Nazioni dovrebbero definire e studiare tali ostacoli onde adottare le misure intese ad attenuare la loro influenza negativa.
6. La parte riservata al turismo nell'economia nazionale e negli scambi internazionali ne fanno un elemento qualificante dello sviluppo mondiale.
Il suo costante ruolo nell'attività economica nazionale, gli scambi internazionali e l'equilibrio della bilancia dei pagamenti lo pone fra i principali settori dell'attività economica mondiale.
7. Nel quadro interno di ciascun Paese il turismo interno si traduce in un riequilibrio dell'economia del Paese, grazie alla redistribuzione del reddito nazionale, in un più acuto senso della comunità di interessi e in un dispiego di attività favorevoli all'economia generale del Paese.
Lo sviluppo del turismo internazionale deve dunque accompagnarsi ad un eguale sforzo per l'espansione del turismo interno.
8. Tuttavia la redditività economica del turismo per quanto essa sia reale e significativa, non deve costituire il solo criterio di valutazione dell'incoraggiamento che gli stati devono dare a tale attività.
Il diritto alle vacanze, l'apertura del cittadino alla conoscenza del proprio ambiente, l'approfondimento della sua coscienza nazionale e della solidarietà che lo lega ai suoi compatrioti, il senso della sua appartenenza ad una cultura e ad un determinato popolo, sono altrettanti motivi imperiosi per facilitargli, mediante l'accesso alle vacanze e ai viaggi, la partecipazione al turismo nazionale e internazionale.
9. L'importanza che milioni dei nostri contemporanei attribuiscono al turismo nell'utilizzo del loro tempo libero e nella loro concezione della qualità della vita, ne fa un'esigenza che i singoli Governi devono prendere in considerazione e sostenere.
10. Il turismo sociale costituisce un obiettivo che la società deve perseguire a favore dei cittadini meno favoriti nell'esercizio del loro diritto al riposo.
11. Il turismo, per gli effetti che esercita sulla salute fisica e psichica degli individui che l'esercitano, costituisce un fattore di equilibrio sociale, di accrescimento delle capacità di lavoro delle collettività umane, di benessere individuale e collettivo.
12. Il turismo, per l'ampiezza dei servizi che richiede per la sua attuazione, è creatore di nuove attività in misura considerevole, e fonte di occupazione lavorativa.
A tale titolo esso costituisce un elemento positivo di sviluppo sociale, in tutti i Paesi dove esso si svolge, quale che sia il loro livello di sviluppo.
13. Nel quadro delle relazioni internazionali e della ricerca di una pace fondata sulla giustizia e sul rispetto delle aspirazioni degli individui e delle Nazioni, il turismo appare come un fattore positivo e permanente di conoscenza e di mutua comprensione, una base di rispetto e di fiducia fra tutti i popoli del mondo.
14. Il turismo moderno è nato dall'applicazione della politica sociale che ha portato al conseguimento, da parte dei lavoratori, delle ferie annue pagate: ciò che si traduce, nello stesso tempo, nel riconoscimento di un diritto fondamentale dell'essere umano al riposo e allo svago.
È divenuto così un fattore di equilibrio sociale, di mutua conoscenza fra gli uomini e fra i popoli, e di elevazione dell'individuo.
Esso ha acquistato, al di là delle sue ben note dimensioni quantitative, una dimensione culturale e morale che è necessario agevolare e proteggere contro le distorsioni negative dovute a fattori economici.
I poteri pubblici e gli operatori tecnici dovrebbero, pertanto, partecipare allo sviluppo del turismo formulando delle direttive atte ad incoraggiare gli opportuni investimenti.
15. Il turismo dei giovani richiede la più attiva attenzione nella misura in cui questa categoria dispone, per la sua stessa natura, di un reddito meno favorevole allo svolgimento dei viaggi e al godimento delle vacanze.
Una politica positiva in questo campo dovrebbe tradursi in un massimo di incoraggiamento e di agevolazioni possibile.
La stessa attenzione dovrebbe essere assicurata alle persone della terza età ed agli handicappati.
16. Nel quadro della ricerca universale per l'instaurazione di un nuovo ordine internazionale, il turismo è in condizioni, nel quadro più opportuno, di svolgere un ruolo positivo di equilibrio, di cooperazione, di mutua comprensione e di solidarietà fra tutti i Paesi.
17. Le Nazioni dovrebbero promuovere migliori condizioni di lavoro per gli addetti al settore del turismo, pur confermando e proteggendo il loro diritto alla costituzione di sindacati professionali e alla contrattazione collettiva.
18. Le risorse turistiche di cui i Paesi dispongono sono costituite nello stesso tempo da spazio, beni e valori.
Si tratta di risorse il cui utilizzo non può essere lasciato senza controllo per non correre il rischio del loro degrado o addirittura della loro distruzione.
Il soddisfacimento dei bisogni turistici non deve compromettere gli interessi sociali ed economici delle popolazioni delle regioni turistiche, in particolare quelli relativi all'ambiente, alle risorse naturali, attrattiva essenziale del turismo, e alle località storiche e culturali.
Tutte le risorse turistiche costituiscono un patrimonio dell'intera umanità.
Le singole comunità nazionali e la comunità internazionale come tale devono effettuare gli sforzi necessari per la loro conservazione.
Il preservare l'integrità delle località storiche, culturali e religiose, in ogni circostanza, e soprattutto in occasione di conflitti, costituisce una responsabilità fondamentale degli Stati.
19. La cooperazione internazionale nel settore del turismo costituisce un impegno in cui devono essere rispettate le personalità dei popoli e gli interessi individuali.
In questo campo il ruolo centrale e decisivo dell'Organizzazione Mondiale del Turismo si afferma in modo evidente come elemento concettuale e di armonizzazione.
20. La cooperazione tecnica e finanziaria bilaterale e multilaterale non deve essere interpretata come un fatto essenziale, poiché essa costituisce di fatto la messa in comune dei mezzi necessari per l'utilizzo di un bene, a beneficio di tutte le parti interessate.
21. Nella pratica del turismo gli elementi spirituali devono prevalere su quelli tecnici e materiali.
Tali elementi spirituali sono fondamentalmente i seguenti:
a) la piena espansione della personalità umana;
b) un contributo sempre crescente all'educazione;
c) l'uguaglianza del destino di tutti i popoli;
d) la liberazione dell'uomo nel rispetto della sua identità e della sua dignità;
e) l'affermazione dell'originalità delle culture e il rispetto del patrimonio morale dei singoli popoli.
22. La preparazione al turismo dovrebbe essere integrata nel più ampio quadro della preparazione alla responsabilità civica del cittadino.
A tal fine è augurabile che i Governi pongano in atto i mezzi di educazione e di informazione di cui dispongono e favoriscano l'azione degli individui e degli organismi che si adoperano al suddetto fine.
La preparazione all'esercizio del turismo, delle vacanze e dei viaggi dovrebbe utilmente far parte del processo di formazione dei giovani.
A tale titolo la sua integrazione nei metodi di formazione della gioventù costituisce un elemento fondamentale di un'educazione che favorisca il rafforzamento permanente della pace.
23. Ogni prospettiva dello sviluppo sociale, culturale ed economico dell'umanità dovrebbe tenere adeguato conto dell'attività nazionale e internazionale del turismo e dello svago, che costituisce attualmente una parte integrante della vita delle società moderne nazionali ed internazionali.
È in tale concezione dei valori riconosciuti del turismo che ne compongono gli elementi indissolubili, che i pubblici poteri saranno sempre portati ad accordare la loro attenzione allo sviluppo dell'attività nazionale ed internazionale del turismo e dello svago, derivante da una partecipazione sempre più estesa delle popolazioni alle vacanze ed ai viaggi, come pure delle numerose altre motivazioni di spostamento delle persone, allo scopo di assicurare l'ordinata crescita del turismo in armonia con gli altri bisogni fondamentali delle società.
24. Gli Stati e gli altri partecipanti alla Conferenza, come pure la stessa Organizzazione Mondiale sul Turismo, sono urgentemente invitati a tenere conto degli orientamenti, riflessioni e raccomandazioni emerse dalla Conferenza, in modo che, sulla base della loro esperienza, essi contribuiscono, nel quadro della loro attività quotidiana, a tradurre nei fatti gli obiettivi fissati per allargare il processo di sviluppo del turismo mondiale e per assicurargli nuovo impulso.
25. La Conferenza prega l'Organizzazione Mondiale del Turismo di adottare tutte le misure necessarie, attraverso i propri meccanismi interni e, nei casi opportuni, in cooperazione con altri organismi internazionali, intergovernativi e non governativi, per consentire l'attuazione globale dei principi, dei concetti e delle linee direttrici contenute nel presente documento finale.
1. All'interno dei singoli Paesi l'offerta turistica non costituisce un terreno separato, ma è legata a tutti gli altri settori della vita nazionale.
2. Le strategie nazionali riguardanti l'offerta turistica devono tener conto di quelle delle collettività locali e regionali.
3. Il miglioramento della qualità dell'offerta, che esige altresì il rispetto delle esigenze del consumatore, è un obiettivo che si deve tener sempre presente; ciò implica non solo l'offerta di prestazioni a livello elevato, ma anche che i servizi e le strutture devono essere meglio studiate per assicurare l'accesso al turismo di più larghi strati di popolazioni, sia per il movimento nazionale sia per quello internazionale, pur assicurando il mantenimento, se non il miglioramento, della qualità dei servizi e delle strutture stesse.
4. Lo sviluppo delle risorse umane attraverso la formazione e l'informazione è necessario per il miglioramento della qualità di tutte le aziende turistiche.
5. I pubblici poteri e le organizzazioni turistiche hanno una grande responsabilità per quanto riguarda l'autenticità delle immagini e del prodotto turistico, nonché per la creazione e la diffusione, attraverso tutti i mezzi di comunicazione, di un'informazione obiettiva, precisa e completa sulle agevolazioni offerte, particolarmente per quanto concerne le nuove destinazioni.
6. Al momento dell'attuazione da parte degli Stati di nuove politiche per l'economia di energia, appare opportuno insistere sui benefici provenienti dal turismo, in modo che l'offerta turistica sia trattata su delle basi comparabili con gli altri settori di attività e in funzione delle proprietà nazionali.
7. La politica di programmazione turistica dovrebbe essere sviluppata ai livelli locale, regionale e nazionale, nel quadro della programmazione nazionale; tali politiche dovrebbero essere oggetto di una periodica valutazione sul piano sia quantitativo che qualitativo.
8. L'esatta analisi delle tendenze del turismo, e la determinazione dei bisogni in materia di offerta turistica, dipendono dall'utilizzo delle norme generalmente ammesse nella rilevazione delle statistiche del turismo nazionale e internazionale.
9. Lo sviluppo dell'offerta richiede un maggiore sforzo di comprensione, di collaborazione e di coordinamento fra il settore pubblico e il settore privato e sociale, come pure fra i diversi Paesi.
10. Lo sviluppo del turismo, sia nazionale che internazionale, può assicurare un apporto positivo alla vita di ogni nazione attraverso un'offerta ben concepita, qualitativamente valida e che protegga e rispetti il patrimonio culturale, i valori del turismo e l'ambiente naturale, sociale ed umano.
Si augura che abbiano luogo opportune consultazioni e scambi di vedute fra i Paesi in via di sviluppo e i Paesi industrializzati onde porre in essere una favorevole interdipendenza e ridurre ogni troppo vistosa dipendenza di fronte ai gruppi internazionali nello sviluppo del turismo;
Esprime il convincimento che una maggiore normalizzazione delle caratteristiche dell'offerta turistica consenta di adattare i costi di costruzione e di manutenzione delle attrezzature alle necessità effettive;
Insiste sull'importanza di assicurare un migliore utilizzo dell'offerta attraverso le misure adottate da parte degli Stati e degli operatori a favore dello scaglionamento delle vacanze, della protezione del consumatore e della promozione del turismo nazionale;
Auspica che i Governi interessati adottino e applichino le normative e le metodologie generalmente ammesse per la effettuazione delle statistiche del turismo nazionale ed internazionale, e invita l'Organizzazione Mondiale del Turismo, quale organismo che riveste un ruolo centrale in tal campo, ad accrescere i propri sforzi per assicurare l'armonizzazione e la comparabilità delle statistiche del turismo, allargando i suoi programmi di missioni e di attività, rafforzando la propria capacità in materia di applicazione delle norme e delle metodologie statistiche ammesse a livello internazionale, anche con altri appropriati mezzi;
Auspica che le piccole e medie aziende possano fruire delle migliori condizioni per poter svolgere il proprio ruolo indispensabile per lo sviluppo e la diversificazione dell'offerta turistica;
Auspica lo studio di nuove forme di offerta turistica, adatte alle esigenze della futura domanda nazionale e internazionale, onde, in particolare, consentire l'utilizzo delle risorse e delle tecnologie costruttive locali, poco costose e suscettibili di armoniosa integrazione nell'ambiente locale;
Lancia un appello affinché siano raddoppiati gli sforzi onde evitare di superare le capacità di carico nell'utilizzo delle zone turistiche, onde conservare e valorizzare il patrimonio artistico e naturale, promuovere il valore educativo del turismo e proteggere la fauna e la flora nell'interesse delle generazioni future.
1. La cooperazione tecnica nel settore del turismo è intesa a ridurre i costi di produzione dei servizi turistici, ad elevare la loro qualità, a rafforzare le infrastrutture ed a promuovere l'autonomia tecnica.
2. Essa aumenta perciò il contributo dell'attività turistica al processo di sviluppo.
3. Una cooperazione tecnica adeguata ed equa evita che si riproduca il meccanismo del sottosviluppo, dello squilibrio dei redditi e della dipendenza.
4. Il trasferimento di tecniche deve aver luogo in modo programmato per poter essere assimilato dai Paesi riceventi senza creare rotture fra la tradizione e l'innovazione.
5. Il trasferimento tecnologico può avere degli effetti pregiudizievoli, o non conseguire gli obiettivi desiderati, se non viene effettuato nelle opportune condizioni e in un ambiente umano atto a riceverlo e ad assimilarlo; gli Stati devono vegliare affinché, per ogni trasferimento di tecnologie, esistano le condizioni preliminari per la loro accettazione da parte dell'ambiente umano.
Auspica che gli Stati, nella scelta delle tecnologie da adottare nel settore del turismo, tengano conto della necessità di adattarle alle situazioni locali;
dell'importanza di armonizzare le varie tecnologie locali e provenienti dall'estero;
della necessità di fonderle su tecniche di comprovata validità;
e della dinamica ed evoluzione rapida della tecnologia stessa;
Insiste sull'esistente interesse, per i Paesi in via di sviluppo, di appoggiarsi sulle risorse, sia umane che di altro tipo, proprie del Paese, onde agevolare il trasferimento e l'assorbimento della tecnologia nel quadro di una strategia di sviluppo globale;
Sottolinea il ruolo essenziale svolto dalla formazione professionale, sia nel miglioramento qualitativo che nell'aumento del numero di esperti disponibili in materia di cooperazione tecnica turistica;
Auspica che l'Organizzazione Mondiale del Turismo prosegua i suoi sforzi per agevolare lo scambio di informazioni tecniche, soprattutto esaminando la possibilità di realizzare un sistema globale di informazione turistica, pur evitando la dispersione e la duplicazione degli sforzi, onde aumentare la capacità di operare e gestire, da parte di tutti i paesi, e in particolare di quelli in via di sviluppo, rinforzando così la propria autonomia tecnica mediante l'adozione, ove opportuna, di tecnologie avanzate come la telematica;
Auspica che i rapporti tecnologici fra Governi, aziende e associazioni, nei Paesi in via di sviluppo e in quelli industrializzati, vengano intensificati, particolarmente attraverso l'adozione di progetti congiunti bilaterali e multilaterali;
Auspica che il trasferimento e l'assorbimento di tecnologia costituiscano un elemento importante di ogni progetto di cooperazione e di investimento turistico;
Auspica che l'Organizzazione Mondiale del Turismo continui ad attribuire un'elevata priorità alle proprie attività in questo campo nella sua veste di istituzione incaricata dell'esecuzione del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo.
1. La formazione professionale e l'aggiornamento continuo delle competenze tecniche nel settore del turismo appaiono essenziali, non solo per i beneficiari ma anche per l'insieme della società.
2. La competenza professionale dipende in ampia misura dalla qualità della formazione di base, sia generale che tecnica, all'interno del paese come all'estero, nonché dall'apertura verso gli scambi di esperienza fra le Nazioni.
3. Nella programmazione dello sviluppo turistico la formazione di risorse umane qualificate deve essere sempre associata alla creazione di un qualsiasi prodotto turistico.
4. Il turismo è una delle attività in cui l'uomo è al centro del processo di sviluppo.
5. La qualità del prodotto turistico costituisce un elemento determinante della immagine turistica del paese.
6. I problemi della formazione professionale, sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo, presentano un carattere prioritario per lo sviluppo turistico di tali paesi.
7. Le politiche di sviluppo delle risorse umane devono essere attuate non solo in base a criteri economici e rispondere alle esigenze in materia di formazione, ma coprire altresì gli aspetti sociali delle attività turistiche, e in particolare la promozione dell'essere umano come tale nel suo inserimento sociale e nella sua espansione sul piano sia spirituale e morale sia materiale.
Insiste sull'importanza di una programmazione integrata della formazione delle risorse umane;
Auspica che i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo studino insieme, nel quadro dell'Organizzazione Mondiale del Turismo, a un livello regionale, e, ove opportuno, in cooperazione con le altre Organizzazioni internazionali interessate, i problemi riguardanti la penuria degli insegnanti, l'assunzione in numero sufficiente di quadri locali e l'esodo del personale qualificato;
Prende nota con soddisfazione delle decisioni adottate dalla Organizzazione Mondiale del Turismo ai fini della regionalizzazione delle proprie strutture di formazione professionale e auspica l'accelerazione dell'applicazione di tali strutture;
Auspica che siano proseguiti gli sforzi per promuovere la coscienza turistica onde facilitare e favorire la comunicazione fra i visitatori, i residenti delle località ricettive del movimento turistico e il personale turistico;
Sottolinea in proposito l'importanza delle conoscenze linguistiche, e in particolare di quelle a vocazione universale come l'esperanto;
Auspica che gli organismi di finanziamento internazionale e regionale esistenti partecipino più attivamente ai progetti di formazione professionale, e in particolare alla creazione di centri di insegnamento nei Paesi in via di sviluppo;
Auspica che l'Organizzazione Mondiale del Turismo possa definire dei nuovi obiettivi in materia di formazione professionale, onde far fronte, in misura adeguata, alle future esigenze del settore turistico;
Prende nota con soddisfazione dell'importanza attribuita, da parte dei Membri dell'Organizzazione Mondiale del Turismo, agli sforzi compiuti dall'Organizzazione per assicurare il perfezionamento delle risorse umane, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, sia attraverso apposite riunioni tecniche sia attraverso cicli di studi e corsi per corrispondenza organizzati dal Centro internazionale di studi superiori sul turismo ( CIEST ) di Città del Messico;
Auspica che l'Organizzazione Mondiale del Turismo continui ad assicurare pienamente il proprio ruolo fondamentale e le proprie responsabilità riguardanti la formazione professionale turistica, particolarmente nella sua veste di istituzione incaricata dell'esecuzione del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo.
1. La libertà di movimento, che trova la sua espressione nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, nel Patto internazionale sui diritti civili e politici del 1966 e nell'Atto finale della Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa del 1975, è indispensabile alla partecipazione ai viaggi, allo sviluppo armonioso del turismo e all'espansione delle personalità individuali.
2. A tale riguardo le raccomandazioni in materia di facilitazioni, adottate da parte della Conferenza delle N.U. sul turismo e i viaggi internazionali ( Roma, 1963 ), hanno costituito una tappa decisiva nel campo delle agevolazioni e restano un punto di riferimento per ogni azione futura.
3. In materia di relazioni turistiche internazionali appare indispensabile tener conto della situazione sociale ed economica di ciascun Paese e dell'importanza del rispetto della sua sovranità nazionale, della sua legislazione e delle sue tradizioni nel settore del turismo, come pure dei diritti ed obblighi dei suoi cittadini.
Tutto ciò premesso la Conferenza: Nota con soddisfazione che l'Organizzazione Mondiale del Turismo ha già previsto nel proprio programma generale di lavoro l'esame della situazione delle facilitazioni esistenti in tutto il mondo e della formulazione di norme e di pratiche raccomandate a tal riguardo.
Auspica che, nelle sue deliberazioni su tale tema, l'O.M.T. possa tener conto, fra l'altro, delle seguenti preoccupazioni:
a) la necessità di assicurare una formulazione adeguata, soprattutto in materia di coscienza turistica, di tutti i funzionari responsabili delle formalità di frontiera;
b) l'utilità di normalizzare le carte d'imbarco e sbarco, e, successivamente, attraverso nuovi metodi di rilevazione delle statistiche, di eliminarle;
c) l'applicazione dell'elettronica al controllo dei passaporti e al controllo di sicurezza;
d) i mezzi per accelerare e semplificare il controllo doganale.
Ricorda le misure adottate in occasione dell'Anno internazionale del turismo, proclamato nel 1967, ad iniziativa dell'Unione internazionale degli organismi ufficiali del turismo.
Invita gli Stati ad esaminare la possibilità di sopprimere, su base reciproca o unilaterale, i visti per visite turistiche di breve durata;
Ritiene che lo sviluppo della circolazione turistica fra i Paesi in via di sviluppo esiga l'attenuazione e la liberalizzazione dei provvedimenti per il controllo dei cambi esistenti in tali Paesi;
È dell'avviso che le tasse applicate esclusivamente ai turisti, a differenza di quelle di applicazione generale, sono spesso dannose al turismo, a meno che i redditi che ne derivano non siano investiti direttamente nel settore turistico o nella promozione turistica;
Ritiene che i lavori iniziati dall'O.M.T. per fissare un Codice del Turismo e una Carta del Turismo siano tali da promuovere la mutua comprensione e la cooperazione fra tutti i popoli, e un più ampio sviluppo del turismo in tutti i suoi aspetti;
Auspica che l'O.M.T. esamini la possibilità di fissare delle procedure raccomandate in materia di assistenza sanitaria e di protezione giuridica degli interessi economici dei turisti nel corso dei viaggi, sia individuali che collettivi, effettuati al di fuori del paese di residenza;
Richiede ai Governi di astenersi dall'introduzione di misure restrittive, di formalità o di altre norme tali da rendere difficile l'entrata o l'uscita di viaggiatori, o di porre degli ostacoli, materiali o psicologici, al movimento dei turisti fra un paese e l'altro;
Lancia un appello agli Stati affinché riconoscano e rispettino il diritto dell'individuo, indipendentemente dalla sua religione, razza, opinioni o residenza, di recarsi nel proprio paese d'origine, e affinché essi adottino le disposizioni necessarie per facilitare la libertà di movimento e garantire la sua sicurezza;
Richiede agli Stati che, attraverso un'iniziativa unilaterale di altri Stati, hanno beneficiato di agevolazioni in materia di visti e di altre formalità di viaggio, di esaminare la possibilità di assicurare la reciprocità in proposito;
Domanda agli Stati, allo scopo di facilitare i movimenti turistici, di applicare le disposizioni delle formule di agevolazioni provenienti dalle Nazioni Unite, dall'Organizzazione della aviazione civile internazionale, dall'Organizzazione consultiva intergovernativa marittima e dal Consiglio della cooperazione doganale.
Invita l'Organizzazione Mondiale del Turismo ad adottare tutte le misure possibili, con l'aiuto dei meccanismi esistenti, per le agevolazioni al turismo.