Il teatro della storia d'Israele

La regione in cui si svolsero gli avvenimenti fondamentali della storia d'Israele viene chiamata nell'Antico Testamento «terra di Canaan» o anche «terra d'Israele».

Noi siamo soliti indicarla col nome di Palestina.

Questa regione è limitata ad ovest dal mar Mediterraneo, a nord dalle catene montuose del Libano e dell'Antilibano, ad est dal deserto siro-arabico e a sud dal deserto del Negev.

La valle del Giordano, una profonda depressione geologica che sbocca a sud nel mar Morto, taglia la regione in due zone: la Transgiordania e la Cisgiordania.

Il territorio a sud dell'Arnon si chiama oggi el-Keraq, quello fra l'Arnon e lo Iabboc el-Belqa; fra lo Iabboc e lo Yarmuk si stende l' 'aglùn, a nord dello Yarmuk il Golan.

La denominazione biblica di «Galaad», che designava in origine il territorio immediatamente a sud dello Iabboc, passò in seguito a indicare 1' 'aglùn e venne infine usato per designare l'intera Transgiordania.

El-Keraq e el-Belqa hanno forma di tavolati: il terreno sale un po', e diventa collinoso, soltanto nella parte settentrionale del Belqa.

Nell' 'aglùn, la regione più boscosa della Palestina, crescono pini selvatici, terebinti e querce.

L'intera Transgiordania è limitata ad ovest da una cintura di monti che scendono scoscesi nella fossa del Giordano.

Fra Kulturland e deserto si stende una fascia stepposa che nella stagione delle piogge è coperta da un verdeggiante tappeto erboso, ma nella stagione secca diventa pressoché desertica: l'unico tipo di vegetazione è costituito da cespugli e arbusti spinosi.

Il Giordano nasce a circa 500 m d'altezza, in tre diverse regioni, nei monti dell'Hermon, i contrafforti meridionali dell'Antilibano.

Scorre attraverso il lago di Hule, che si trova a circa 2 metri sul livello del mare, per poi scendere al lago di Genezaret, detto anche mar di Galilea o lago di Tiberiade, a 200 m sotto il livello del Mediterraneo.

Banchi di marna impermeabile, che costeggiano le sponde del Giordano da ambo i lati, impediscono che la corrente riversi le proprie acque nella pianura.

Per questo motivo l'intera valle del Giordano costituisce un unico e infecondo deserto, costellato qua e là da oasi: fra queste va ricordata l'oasi di Gerico, nella parte sud-occidentale, che oltre ad essere ricca di palme presenta anche altra lussureggiante vegetazione.

La distanza fra il vertice meridionale del mar di Galilea e quello settentrionale del mar Morto è di 105 km.

Il mar Morto si trova a 394 m sotto il livello del Mediterraneo, e rappresenta la più profonda depressione della superficie terrestre: l'alto contenuto salino del lago ( oltre il 25% ) rende impossibile qualsiasi forma di vita.

La Cisgiordania costituisce, per la sua conformazione, una dorsale montuosa: si divide in diverse catene che passano quasi impercettibilmente l'una nell'altra, e che nell'antichità erano coperte da foreste.

Nella parte meridionale, ad ovest del mar Morto, si trovano i monti di Giuda: alti in media 800 metri, essi raggiungono i 1000 m presso Ebron, la loro altezza massima.

Ad ovest, fra i monti e la pianura, si stende la zona collinosa, che digrada fino alla pianura costiera della Palestina.

Ad est, invece, i monti di Giuda scendono scoscesi, con un dislivello di 1200 m su 20 km circa.

La pianura costiera, la zona collinosa, il versante occidentale e le cime delle montagne, favoriti dalle piogge, sono conseguentemente assai fertili: vi crescono soprattutto viti e fichi.

Il ripido versante orientale, invece, riparato com'è dalle precipitazioni, è privo di vegetazione e viene perciò chiamato «deserto di Giuda».

A nord i monti di Giuda passano gradualmente in quelli di Efraim, che proseguono a loro volta nelle montagne della Samaria.

Questa parte dei monti della Cisgiordania è, per la sua conformazione, un po' più piatta e più dolce dei monti della Giudea, e costellata di fertili conche.

Fra il monte Ebal e il Garizim la catena montuosa presenta un'interruzione che la taglia trasversalmente: questo importante passaggio era vigilato, nell'antichità, dalla città di Sichem.

A nord le montagne della Samaria si biforcano e corrono in direziono nord-ovest verso il monte Carmelo, e in direzione nord-est, a semicerchio, verso i monti di Gelboe.

Da questi contrafforti settentrionali è contornata la fertilissima pianura di Izreel, limitata a nord dai monti della GaMea.

La pianura di Izreel, la pianura costiera e quella di Bet-Sean, che si estende dalla valle superiore del Giordano in direzione ovest, costituiscono le zone più fertili e più ambite della regione, quelle che da sempre sono state le più contese: vi si coltivano soprattutto cereali; per il resto, viti ( soprattutto nei monti di Giuda ), fichi, ulivi ( soprattutto al nord ), melograni e meloni sono la benedizione di questa terra, ardentemente ambita dai nomadi e dagli abitanti della steppa.

Dal punto di vista climatico la Palestina è situata nella zona subtropicale.

È tipico di questa regione il trapasso da un'estate torrida e secca a un inverno per lo più piovoso.

Una quantità insufficiente di pioggia o addirittura l'assenza di precipitazioni durante l'inverno ha come inevitabili conseguenze cattivi raccolti e carestie.

La Palestina ha all'incirca la stessa estensione della Calabria.

La distanza in linea d'aria fra Dan, la città più settentrionale, e Bersabea, nell'estremo sud, ai margini del deserto, è di 240 km; la distanza da Amman, in Transgiordania, alle sponde del Mediterraneo, di 120.

In questa regione si trovano riuniti, in un territorio quanto mai ristretto, forti contrasti: fertili pianure, deserti privi di vegetazione, catene montuose ricche di foreste, cime spoglie.

La regione ha poi una conformazione molto articolata, con valli profonde e monti scoscesi.

Come passaggio obbligato fra Egitto e Mesopotamia e fra Egitto e Asia minore, la Palestina svolge un ruolo di rilievo dal punto di vista della geografia delle comunicazioni; per questo motivo, essa è stata costantemente esposta agli interventi delle grandi potenze da ambo le parti.