Ezechia e i suoi successori (725-640)

Fonti:

cronaca dei re di Giuda ( 2 Re 18,4b.13-16; 2 Re 20,20; 2 Re 21,23.24 );

antiche fonti su costruzioni difensive ( 2 Cr 32,30; 2 Cr 33,14 );

racconto di Isaia ( 2 Re 18,13-20,19 [ = Is 36-39 ] );

profeta Isaia: epoca della prima ribellione contro Assur, 713 a.C: Is 14,28-32; Is 18,1-7; Is 20,1-6; Is 28,7-22; Is 29,1-14; Is 30,8-17;

epoca della ribellione di Ezechia contro Sennacherib, 705-701 a.C.: Is 10,5-15,27b-32; Is 14,24-27; Is 22,1-19; Is 28,23-29; Is 29,15-16; Is 30,1-7.27-33; Is 31,1-9; Is 1,4-9; Is 32,9-14. Mic 1,2-16.

Prisma in terracotta di Sennacherib sulla sua campagna militate contro Gerusalemme ( 701 a.C. );

Iscrizioni assire del tempo di Sargon II e di Sennacherib.

Secondo le iscrizioni di Sargon II Samaria venne distrutta nel suo primo anno di regno.

La «Cronaca babilonese», al contrario, fa risalire la distruzione della città a Salmanassar V. È discusso se Sargon si sia ingiustamente attribuito la conquista di Samaria o se le affermazioni della « Cronaca babilonese » si fondino su informazioni errate.

Quando il re d'Israele Osca tentò di sottrarsi al predominio assiro, lo0 stato di Giuda, che si era sottomesso ad Assur nel 733, sotto Acaz, non prese parte alla defezione.

La fine dello stato d'Israele non ebbe quindi conseguenze immediate per Giuda.

Ezechia ( 725/24 - 697/96 ), figlio e successore di Acaz, rimase per qualche tempo fedele agli Assiri.

Ma quando nel 713, come risulta da fonti assire, una serie di piccoli stati, fra cui Edom e Moab, si sollevarono contro Assur sotto la guida dello stato filisteo di Asdod, Ezechia si alleò con gli insorti, cui il faraone Sabaka, fondatore della XXV dinastia etiopica, aveva promesso il proprio appoggio.

Ad un'ambasciata etiopica a Gerusalemme fa riferimento Is 18,1-6.

Isaia, come già all'epoca di Acaz, invitò Israele ad avere piena fiducia nell'intervento di Yahweh e a diffidare della promessa d'aiuto dell'Egitto ( Is 20,1-6 ).

Il suo monito doveva dimostrarsi avveduto: nel 711 infatti, quando Sargon ebbe schiacciato la rivolta, il re di Asdod fu consegnato dagli Egiziani, presso cui aveva cercato asilo, in mano agli Assiri, mentre il suo regno divenne una provincia assira.

Giuda poté sfuggire a una tale sorte sottomettendosi tempestivamente ad Assur, ciò che fecero del resto anche Edom e Moab.

Dopo la morte di Sargon ( 705 ), il regno assiro fu percorso da un moto di rivolta.

Babilonia si rese indipendente da Assur sotto Merodach Baladan ( Marduk aplaiddin ).

Questi avvenimenti posero Sennacherib, il successore di Sargon, di fronte al compito primario di consolidare il proprio potere in Oriente.

Approfittando della situazione, Ezechia spezzò il vincolo di vassallaggio e sospese il pagamento del tributo; bandì inoltre il culto nazionale assiro che Acaz era stato costretto ad introdurre nel tempio di Gerusalemme.

Nel prendere questi provvedimenti, Ezechia eliminò anche altri abusi di carattere religioso, come per esempio il culto del dio dei serpenti Necustan, e fece sconsacrare i santuarii locali dei Cananei: per questo motivo egli riceve la lode incondizionata del redattore dei libri dei Re.

Ezechia strinse relazioni con Babilonia ed Egitto, e si mise a capo di una lega antiassira costituita dai piccoli stati della Palestina meridionale, fra cui le città-stato filistee di Ascalon e di Ekron.

Isaia mise insistentemente in guardia dal confidare nell'aiuto dell'Egitto ( Is 30,1-5; Is 31,1-3 ).

Ezechia rafforzò le opere di difesa di Gerusalemme e fece inoltre scavare il canale di Siloe allo scopo di incanalare l'acqua delle sorgenti del Ghicon e portarla, per vie difese, dentro la città.

Dopo essere riuscito a domare la sollevazione in Oriente, dove ebbe d'ora innanzi mano libera, Sannacherib mosse, nel 701, contro gli stati della Palestina e della Siria che si erano ribellati al suo potere.

Assoggettò le città costiere della Fenicia; quindi si volse a sud, dove Asdod, Moab, Ammon e Edom si sottomisero prontamente.

Un esercito egiziano, che intendeva venire in aiuto agli alleati, fu respinto da Sennacherib presso Elteke.

Soggiogò Ascalon e Ekron senza incontrare difficoltà; occupò l'intero territorio dello stato di Giuda, dove conquistò 46 città fra cui Lachis, un tempo la più grande e robusta piazzaforte del regno, e cinse d'assedio Gerusalemme.

Di tali avvenimenti così egli riferisce nei suoi ainnali: « A Ezechia, della terra di Giuda, che non si era piegato al mio giogo, assediai e conquistai 46 delle sue città fortificate e provviste di mura, e innumerevoli piccole città nei dintorni, ora radendole al suolo con torri munite di speroni, ora assaltandole con macchine ossidionali, ora combattendo con truppe appiedate, ora utilizzando punti di sfondamento, brecce e arieti...

Rinchiusi lui stesso, come uccello di gabbia, nel mezzo di Gerusalemme, la città del suo regno » ( TGP, n. 39 ).

Per sfuggire alla rovina totale, Ezechia dovette sottomettersi e versare un gravissimo tributo.

Fu poi deposto dal trono, mentre Giuda venne diviso in vari distretti che Sennacherib sottopose al governo dei re filistei che gli erano rimasti fedeli: Ezechia conservò il suo potere soltanto sulla città-stato di Gerusalemme, proprietà dei discendenti di Davide.

Isaia tratteggia efficacemente la drammatica situazione di quel tempo: « Il vostro paese è devastato, / le vostre città arse dal fuoco. /

La vostra campagna, sotto i vostri occhi, / la divorano gli stranieri; / è una desolazione come Sodoma distrutta. /

È rimasta sola la figlia di Sion / come una capanna in una vigna, / come un casotto in un campo di cocomeri, / come una città assediata. /

Se il Signore degli eserciti / non ci avesse lasciato un resto, / già saremmo come Sodoma, / simili a Gomorra » ( Is 1,7-9 ).

Con sgomento e cordoglio, Isaia osserva come dopo la partenza di Sennacherib gli abitanti di Gerusalemme siano presi da un'ebbrezza smisurata ( Is 22,1-14 ).

Più tardi, non sappiamo se ancora sotto Ezechia o uno dei suoi successori, i discendenti di Davide ripresero il controllo su Giuda in circostanze che non conosciamo.

Sotto Asarhaddon, successore di Sennacherib, gli Assiri riuscirono a sottomettere temporaneamente l'Egitto: il loro impero aveva raggiunto in tal modo la sua massima estensione.

Fino alla caduta dell'impero assiro, vale a dire per oltre 70 anni, Giuda fu soggetto, quale stato vassallo, al predominio di Assur, e fu privato, conseguentemente, di qualsiasi possibilità di svolgere una politica autonoma.

I successori di Ezechia, Manasse ( 696/95 - 642/41 ) e Amori ( 641/40 - 640/39 ), dovettero quindi reintrodurre il culto nazionale assiro che Ezechia aveva bandito nel 705, in occasione della sua nomina.

Furono inoltre accolti nel santuario centrale il culto cananeo della fertilità e quelli delle divinità astrali.

Anche nel resto del paese rifiorirono, presso i santuari locali, i culti cananei che Ezechia aveva messo al bando.

Anche Manasse, come già Acaz, offrì un figlio in sacrificio a Moloch.

Il sincretismo religioso minacciava di disgregare la fede in Yahweh contaminandola con elementi stranieri ( 2 Re 21 ).

Ciononostante, vi erano anche delle forze che reagivano al generale decadimento in campo religioso.

Fra queste sono da menzionare, in particolare, i Leviti, i sacerdoti dei santuari di Yahweh sparsi nella regione.

Custodi delle antiche tradizioni sacre, soprattutto giuridiche, dell'unione delle tribù, essi annunciavano e spiegavano in tutto il paese l'antica legge divina.

Ebbero seguito, soprattutto, nei circoli dei liberi proprietari terrieri ( ebraico: 'am hà'àrez, « popolo della terra » ): fu proprio nella cerchia dei Leviti che si formò la legge deuteronomica, la quale doveva svolgere un ruolo di rilievo nella riforma cultuale attuata da Giosia.

Nel periodo che va dalla morte di Ozia ( 735 ) fino all'assedio di Gerusalemme da parte di Sennacherib ( 701 ), cade l'attività del profeta Isaia.

Nel suo messaggio egli fa diretto riferimento alla guerra siro-efraimita ( Is 7,1-9,7 ), alla morte di Acaz ( Is 14,28-32 ), alla conquista di Damasco ( Is 17,1ss ) e di Samaria ( Is 28,1-4 ), all'ambasceria etiopica a Gerusalemme ( Is 18,1-3 ) e alla minaccia portata da Sennacherib ( Is 1,7-9; Is 22,1-14 ).

A partire dalla visione della 'sua vocazione ( Is 6,1-11 ) fino all'ultimo periodo di attività ( Is 30,8-11 ), la santità di Yahweh sta al centro del suo messaggio.

La santità di Yahweh implica la sua inaccessibilità, l'incompatibilità con qualsiasi peccato, la sua altezza, sublimità e maestà, la sua sovranità regale che si estende al mondo intero, e anche, quindi, il suo potere sulla storia.

L'espressione « il Santo d'Israele », che risale a Isaia, indica che questo Dio santo e potente si è rivolto a Israele, è dalla sua parte e difende la causa del suo popolo.

Il peccato e la corruzione d'Israele sta in ciò, che esso non tiene in nessun conto la santità di Yahweh e la grazia che gli offre a Sion.

Ciò si palesa nella baldanza, nella superbia ( Is 2,11; Is 3,16; Is 5,19; Is 32,9-14 ), nel culto svuotato ormai di significato ( Is 1,10-17; Is 29,13 ) e nelle molteplici trasgressioni dell'antica legge divina, la quale condanna le azioni che sono inconciliabili con la santità di Dio, come la violazione del diritto e l'ingiustizia sociale ( Is 1,21-23; Is 5,8-23 ).

Israele non crede, d'altronde, alla promessa di Yahweh, e respinge l'aiuto che egli offre al suo popolo nelle difficoltà politiche.

Nella difficile situazione prodotta dalla guerra siro-efraimita e dalla minaccia rappresentata da Sennacherib, allorché Isaia promise l'aiuto di Yahweh ed esortò a confidare in lui, a non prendere iniziative e ad attendere il suo intervento, egli si riallacciava alle tradizioni della guerra santa e dell'elezione di Sion.

L'invito a non temere e ad avere fiducia, l'offerta di un segno, la promessa della vittoria in virtù di un improvviso intervento divino: tutti questi elementi, caratteristici della guerra santa, sono da Isaia accolti nel suo messaggio.

« Fa' attenzione e sta' tranquillo, non temere e il tuo cuore non si abbatta... » ( Is 7,4 ) - « Ma se non crederete, non avrete stabilità » ( Is 7,9b ).

Come l'immagine del sogno si dissolve nel nulla allo spuntar del giorno, così diverrà manifesta l'impotenza dei nemici che combattono contro Israele ( Is 29,7-8; Is 17,12-14 ).

Come il leone tiene stretta la sua preda, così Yahweh protegge Sion ( Is 31,4-9 ).

Ma poiché Israele non intende abbandonare la falsa via che ha imboccato, nega a Yahweh la propria fiducia e assicura se stesso per mezzo di alleanze politiche ( Is 17,10; Is 30,1-14 ) e potenziando le opere di difesa ( Is 22,8-11 ), attira su di sé la propria rovina e si consegna ad un giudizio di condanna.

« Guai a quanti scendono in Egitto per cercar aiuto, e pongono la speranza nei cavalli, confidano nei carri perché numerosi e sulla cavalleria perché molto potente, senza guardare al Santo d'Israele e senza cercare Yahweh » ( Is 31,1).

« Poiché dice il Signore Yahweh, il Santo d'Israele: "Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell'abbandono confidente sta la vostra forza".

Ma voi non avete voluto, anzi avete detto: "No, noi fuggiremo su cavalli".

- Ebbene, fuggite! - "Cavalcheremo su destrieri veloci".

- Ebbene più veloci saranno i vostri inseguitori. - 

Mille si spaventeranno per la minaccia di uno, per la minaccia di cinque vi darete alla fuga, finché resti di voi qualcosa come un palo sulla cima di un monte e come un'asta sopra una collina » ( Is 30,15-17 ).

Yahweh si era offerto di mettersi a capo d'Israele per combattere le potenze nemiche - ora è lui a far guerra a Sion, servendosi dei suoi nemici come strumenti.

L'attacco assiro non può dunque in alcun modo considerarsi un avvenimento neutrale, che coglie di sorpresa Israele, e tanto meno può dirsi che in esso si manifesta la superiorità di Assur: è piuttosto Yahweh che, con esso, realizza la sua « opera »; in esso è la sua « deliberazione » che si compie ( Is 5,12.19; Is 28,21 ); è lui a, provocare la sventura ( Is 31,2 ).

Come il boscaiolo si serve della scure e della sega, e al barbiere del rasoio, così Yahweh si servirà della potenza assira per raggiungere i propri scopi ( Is 7,20; Is 10,15 ).

Con un « fischio » egli chiama gli eserciti assiri, come mosche e api, dagli estremi confini della terra ( Is 5,26; Is 7,18); egli se ne serve come di un bastone e di una verga ( Is 10,5 ) per compiere il suo giudizio su Israele, popolo ricalcitrante, superbo, sicuro di sé, indocile.

Ma il rè assiro oltrepassa i limiti che sono posti al suo potere: invece di punire Israele, ha in mente di annientarlo; poiché ascrive i suoi successi alla propria forza e si lascia andare alla superbia, Assur sarà colpito anch'esso dal giudizio ( Is 10,5-19 ).

In un'epoca di decadimento spirituale e disgregazione politica, Isaia ripone ogni sua speranza nel Santo d'Israele ( Is 8,16s ), il solo che abbia ancora delle possibilità al di là del giudizio: Isaia lo annuncia come il Dio il cui potere si estende su tutta la terra ( Is 6,3 ), che, standosene tranquillo, osserva l'affaccendarsi dei popoli ( Is 18,4-6 ), e nonostante la confusione che domina gli eventi, si dimostra il Signore della storia.

« "Come ho pensato, accadrà e succederà come ho deciso...".

Questa è la decisione presa per tutta la terra e questa è la mano stesa su tutte le genti.

Poiché il Signore degli eserciti lo ha deciso; chi potrà tenderlo vano?

La sua mano è stesa, chi gliela farà ritirare? » ( Is 14,24-27).

Re di Assur, Israele e Giuda:

Giuda

Israele

Assur
Atalia
845/44 - 840/39

Ieu
845/44 - 818/17

Salmanassar III
858 - 824
Ioas
840/39-801/00
   
  Ioacaz
818/17 - 802/01
Samsi-adad V
823 - 810
Amazia
801/00-773
Ioas
802/01 - 787/86
Adad-nirari III
809 - 782
  Geroboamo III
787/86 - 747/46
 
Azaria ( Ozia )
773/72-735/34
  Salmanassar IV
781 - 772
Iotam
757/56 - 742/41
 

Assurdan III
771 - 754

  Zaccaria
747/46
 
 

Sallum
747/46

Assurnirari
753 - 746
Acaz
742/41 - 726/25
Menadhem
746/45 - 737/36
Tiglatpileser
745 - 727
  Pekachia
736/35 - 735/34
 
  Pekach
734/33 - 733/32
 
Ezechia
725/24 - 697/96

Osea
732/31 - 724/23

Salmanassar V
726 - 722
  ( caduta di Samaria )
722/21
 
    Sargon II
721 - 705
    Sennacherib
704 - 681
Manasse
696/95 - 642/41
  Asarhaddon
680 - 669
Amon
641/40-640/39
  Assurbanipal
668 - 626
Giosia
639/38 - 609/08
  Assur-etil-ilani
625 - 621
    Sin-sar-iskun
620 - 612
Ioacaz
609
  Assur-uballit II
611-606
Ioiakim
608/07 - 598/97