Questo brano è difficile, perché è così diverso dagli altri racconti dei miracoli di Gesù.
È difficile capire perché Gesù sputò sugli occhi del cieco, e perché la guarigione fu in due tempi invece di istantanea.
Prima di tutto, Gesù condusse il cieco fuori dal villaggio.
Questo è non così difficile da capire.
In un contesto in cui Gesù ordinò ai guariti di non parlarne ( Mc 7,26 ), in cui c'era una ricerca sbagliata per segni ( Mc 8,11 ), e una mancanza di comprensione del significato dei segni ( Mc 8,19-21 ), Gesù probabilmente volle che poche persone sapessero quello che faceva.
È più difficile sapere esattamente perché Gesù sputò.
Sicuramente non era necessario: era in grado di guarire solo con una parola anche non essendo presente fisicamente ( Mc 7,29; Mt 8,5-13 ).
Quindi l'atto fisico di toccare sembra di essere per aiutare l'ammalato, come segno comprensibile che Gesù faceva qualcosa, soprattutto nei casi di un cieco ( come qui ) o un sordomuto ( Mc 7,32-35 ).
La guarigione in due tempi sembra invece di essere una parabola con le azioni invece delle parole.
I discepoli erano spiritualmente ciechi ( Mc 8,18 ), non capendo chi fosse Gesù.
Quando venne l'illuminazione spirituale dei discepoli da Dio, venne in due tempi: prima capirono chi era Gesù ( Mc 8,29 ) ma non il significato di chi era ( Mc 8,32-33 ) che sarebbe venuto dopo.
In altre parole, vedevano Gesù come Cristo nello stesso modo di vedere un uomo come un albero che cammina.
Un'alternativa è che Gesù guarì in due tempi per rafforzare la fede del cieco.
La guarigione parziale era evidenza che Gesù poteva guarire completamente, e il cieco ebbe ancora più fede in quello che Gesù poteva fare.