Le lezioni del Crocifisso

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Tutti i Santi hanno amato il Crocifisso, e spesso, fu il loro unico, libro.

Nostro Signore, ha detto S. Girolamo, non volle scrivere nessun libro, ma ce ne ha lasciato uno, scritto coi chiodi bagnati nel suo sangue.

Pei ricordi che ci richiama, come per le sue lezioni, il Crocifisso è la migliore scuola di santità : Crùx pendentis facta est cathedra docentis, dice sant'Agostino.

Infatti, il Crocifisso ci ricorda in tutto il suo splendore l'ammirabile mistero della nostra Redenzione.

È il riassunto sensibile e meraviglioso della fede cristiana, alla portata delle più umili intelligenze come dei geni più sublimi.

1° Dove potremo noi meglio imparare a conoscere l'amore di un Dio che ai piedi del Crocifisso?

Tutto ci predica questo amore: quella croce, quella fronte velata d'obbrobrio, quelle mani confitte, quel cuore aperto, quella morte di cui la sola causa è l'amore.

La maggior prova d'amore non è forse il dar la vita per coloro che si amano?

Quante cose sono racchiuse in queste parole di S. Paolo; Gesù mi ha amalo e si è sacrificato per me!

Non è pure quel che ci dice il Crocifisso?

Spiegando un devoto il mistero di N. S. Gesù Cristo, gli presta queste belle parole: Io pensavo a tè nella mia agonia, quella tal goccia di sangue la versai per tè.

E il vostro Crocifisso non ve lo dice più eloquentemente ancora?

O piaghe, io vi adoro! Sacre ferite, io vi bacio!

O sangue che sgorghi, sia dalla testa traforata dalle spine, sia dagli occhi o da tutto il corpo straziato, o sangue prezioso, io ti raccolgo!

E l'istituzione del sacramento d'amore, l'Eucaristia, non fu forse un preludio del sacrificio della Croce?

Non dall'alto della croce ci fece dono della Madre sua?

Qual cuore potrebbe rimanere insensibile a tutte queste testimonianze di amore?

Come meravigliarsi che in faccia a quest'emblema benedetto di un Dio morto per noi i Santi non abbiano potuto trattenere le loro lacrime?

2° Il Crocifisso ci ricorda il valore dell'anima nostra.

Le cose valgono ordinariamente quel che costano; intendiamo dunque se ci è possibile, ciò che valgono le anime nostre.

Quel sangue che fu sparso sul Calvario è il prezzo del nostro riscatto.

Fu necessario che questo sangue cadesse su di noi.

Come avete ricevuto il lavacro di questo sangue?

Consultate il vostro Crocifisso: esso vi ricorderà il vostro Battesimo, la vostra Comunione, le grazie di perdono che tante volte sono state diffuse sull'anima vostra nel santo tribunale.

La Chiesa, l'Eucaristia e tutti i Sacramenti, il santo Sacrificio della Messa, gli esempi dei Santi, sono altrettanti canali pei quali il sangue della Redenzione scorre nelle anime nostre.

Perché dunque tanti cristiani dimenticano questi doni di Dio, non ricordano più che hanno un'anima, e che quest'anima riscattata dal Sangue di Gesù Cristo debbono salvarla?

3° Ma soprattutto ai piedi del Crocifisso noi dobbiamo meditare la grandezza infinita di Dio e l'enormità del peccato.

Per rendere a questo Dio l'onore che il peccato aveva tentato di rapirgli, il Figlio diletto, l'oggetto delle sue compiacenze, dovette votarsi all'ignominia e alla morte.

I peccatori, dice Egli, per bocca del profeta, hanno colpito il mio dorso come il fabbro batte sull'incudine.

Per espiare i nostri delitti Gesù non si è contentato di essere l'Agonizzante del Giardino degli Olivi, il Re flagellato, coronato di spine, avente per scettro una canna, il condannato che sale il Calvario, che vacilla sotto il peso del suo supplizio e muove a pietà le donne di Gerusalemme; ma ha voluto mostrarsi inchiodato, colle braccia tese, sull'albero della croce.

È stato necessario che l'albero fosse innalzalo da terra e battesse colla sua sommità alle eterne porte implorando il calmarsi della giustizia del Padre; è stato necessario il Cristo in croce, in quest'ultima trasfigurazione dei suoi dolori che il Crocifisso ci ricorda, perché il mondo conoscesse e potesse apprezzare tutta la malizia del peccato.

Prendiamo spesso in mano questa benedetta immagine del nostro Salvatore spirante, e prostrati per 'umiliare il nostro orgoglio, meditiamo sull'amore di un Dio, sui valore dell'anima nostra, sulla malizia del peccato, e i nostri cuori saranno certo commossi, anche le lacrime forse sgorgheranno dai nostri occhi e Dio voglia che siano lacrime efficaci di pentimento e di amore!

( Dal Bollettino Domenicale di Santa Maria Maggiore, 1915, Roma )

( Continua )