La pagina dell'Istituto Arti e Mestieri  

B21-A6

Torino - Via. San Massimo 21 bis

L'idea trionfa!

La necessità di una Scuola che formi le nuove generazioni alla vita pratica del lavoro e della produzione, diviene di giorno in giorno più evidente.

Troppa teoria si è fatto finora nelle scuole italiane, divenute, per un infelice ordinamento scolastico fino a ieri in vigore, fabbriche di diplomati, di impiegatuzzi e di spostati.

La scuola deve preparare alla vita; e il nostro Istituto si propone questo appunto: formare i giovani alla vera vita; quella cioè che essi dovranno vivere domani, fatta di fede, di lavoro e di fatica.

Vuole abituare al lavoro che dà ricchezza alla nazione, benessere alla società, pace e contentezza a chi vi si dedica con alto spirito di fede e di religione.

E in questo precisamente sta il carattere distintivo della nostra Scuola: nelle fede e nella, pietà che pervadono tutti gli insegnamenti, che formano la base dell'educazione ivi impartita, e che farà dei nostri giovani caratteri fortemente cristiani.

L'idea trionfa!

E tanti sono i consensi e gl'incoraggiamenti che quotidianamente ci pervengono a sorreggerci nell'aspra e difficile via intrapresa!

Ma uno in modo speciale vogliamo oggi segnalarne, che profondamente ci commosse; la lettera con cui un umile e autentico operaio volle accompagnare la sua offerta a favore della nostra Scuola.

Eccola nella sua genuina integrità:

« On. Direzione Istituto Arti e Mestieri, Umilmente offro una mia mezza giornata di lavoro, augurando alla nuova Scuola il massimo sviluppo onde possa irradiare buoni operai, temprati soprattutto nella fede di Gesù Cristo.

dev.mo Filippo Magrini »

Possa l'esempio del buon operaio che così profondamente sente la necessità di avere operai temprati alla fede di Gesù Cristo, essere seme fecondo di validi aiuti alla nostra Scuola, onde possa fare tutto il bene cui è chiamata a pro della classe lavoratrice.

La via è ancora tanto lunga, tante sono le cose indispensabili e che pure mancano ancora al buon funzionamento della Scuola; e ora più che mai ci occorre l'aiuto dei nostri Benefattori.

Per il prossimo anno scolastico bisogna infatti provvedere numerose e adatte fucine per i nostri minuscoli fabbri; bisogna procurare e installare torni, fresatrici e trapani per la lavorazione meccanica del ferro … e già si affaccia terribile e assillante il problema del locale.

L'Istituto nostro, sorto umilmente e quasi nascostamente, va mano mano sviluppandosi e ingrandendosi; i piccoli ambienti che lo videro nascere, non valgono più a contenere i numerosi giovani che lo frequentano, né vi è ormai posto per i grandi laboratori che si fanno di giorno in giorno più indispensabili.

Bisogna dunque pensare ai locali. Pensare e provvedere!

Ci aiuti il Signore e ci soccorrano quanti hanno a cuore la formazione cristiana dei nostri operai.